Medicina

L’immunonutrizione nel piatto tra scienza, conoscenza e miti mediatici

La classe medica è pronta per la digital transformation, innovando i contenuti in ambito formativo e le modalità di erogazione

In occasione del corso online “L’immunonutrizione nel piatto: scienza, conoscenza e miti mediatici”, svoltosi lo scorso 9 luglio con il supporto incondizionato di Yakult, abbiamo intervistato su questo nuovo orizzonte della nutrizione i relatori Prof. Mauro Serafini, Ordinario di Alimentazione e Nutrizione Umana all’Università di Teramo e Prof.ssa Patrizia Brigidi, Ordinario di Chimica e Biotecnologia delle Fermentazioni all’Università di Bologna.

Obiettivo del corso era fornire, con un approccio “real life”, evidenze scientifiche del rapporto tra nutrizione e prevenzione di patologie croniche come obesità e malattie degenerative, insieme ad aspetti pratici della loro applicazione senza dover rinunciare al piacere del cibo.

Prof. Serafini e Prof.ssa Brigidi, i dati scientifici mostrati nel corso sembrano suggerire che ognuno di noi abbia un proprio vissuto con il cibo, anche a livello di benefici sulla salute. Dobbiamo concludere che, in questo caso, uno non vale uno?

"In un certo senso sì, almeno in parte" - conferma il Prof. Serafini. "Se infatti, da un lato, il rapporto tra stili alimentari e salute è un concetto consolidato, è vero anche che nuovi studi stanno iniziando a comprenderlo a livello sempre più specifico e individuale. Negli ultimi anni, infatti, uno degli aspetti che più ha interessato la ricerca, in questo ambito, è stata la grande variabilità della risposta di ciascuno di noi al consumo di alimenti, che suggerisce la possibilità - in futuro - di arrivare a una "nutrizione personalizzata" ottimizzata in base alle nostre caratteristiche individuali. Gli elementi, specifici per ognuno di noi, che possono influenzare questa variabilità sono ad esempio il nostro stile di vita, lo stato di salute in cui ci troviamo, e le nostre caratteristiche genetiche".

Prof.ssa Patrizia Brigidi Ordinario di Chimica e Biotecnologia delle Fermentazioni all'Università di Bologna (1)Prof.ssa Patrizia Brigidi  - Ordinario di Chimica e Biotecnologia
delle Fermentazioni all'Università di Bologna

 

Possiamo quindi parlare di una nostra "impronta digitale" nel rapporto tra alimenti salute?

"Quella dell'impronta digitale è un'analogia che ha un senso ancor preciso, in questo caso" - afferma la Prof.ssa Brigidi. "È sempre più chiaro infatti, in base ai dati scientifici oggi disponibili, che anche la nostra flora o, meglio, il nostro microbiota intestinale - che alcuni indicano proprio come impronta digitale batterica - abbia un ruolo di grande importanza nella risposta alla dieta, in quanto composto da microrganismi in grado di trasformare le sostanze che, a seguito di un pasto, raggiungono il nostro intestino, producendo così nuove sostanze che possono avere un effetto sullo stato fisiologico. Ed essendo questo microbiota altamente variabile da persona a persona, parte della spiegazione della risposta individuale alla dieta può risiedere proprio in questo fattore".

Prof. Mauro Serafini Ordinario di Alimentazione e Nutrizione Umana all'Università di TeramoProf. Mauro Serafini - Ordinario di Alimentazione
e Nutrizione Umana all'Università di Teramo

 

Ma esistono alimenti, o stili alimentari, che possono comunque essere consigliati a tutti?

"Certamente" - rassicura il Prof. Serafini. "Nell'ottica di un'alimentazione personalizzata, intesa quindi a offrire un maggiore vantaggio a ognuno sulla base delle proprie caratteristiche nelle diverse fasi della vita, potranno avere infatti un ruolo importante gli alimenti in grado di favorire un buon mantenimento di quei fattori individuali che aiutano un buono stato di salute". "Troviamo ad esempio tra questi - aggiunge la Prof.ssa Brigidi - frutti e ortaggi particolarmente ricchi di antiossidanti - di aiuto nei casi di aumentato stress ossidativo dell'organismo, compresi stati infiammatori, malattie infettive, malattie correlate a sovrappeso e obesità - e alimenti con prebiotici o probiotici, che favoriscono invece l'equilibrio del microbiota intestinale".

L'immunonutrizione è un sapere scientifico ancora agli albori: quali reazioni avete avuto dai medici che hanno partecipato a questo corso di formazione?

"La partecipazione è stata estremamente attiva" - osserva la Prof.ssa Brigidi. "Il fatto che il corso proponesse un argomento innovativo in una modalità anch'essa innovativa, quella del webinar, poteva in effetti rappresentare un’incognita sul tipo di fruizione da parte degli utenti. Incognite che si sono risolte grazie a un clima più disteso e al tempo stesso più attivo, di quanto ci si potesse aspettare. Un segno, forse, che il settore medico era più che pronto a quella digital transformation che il lockdown ha senza dubbio accelerato, per abbracciare senza grosse preclusioni un "new normal" digitale".

E in questa transizione digitale, un ruolo di stimolo e accelerazione è ricoperto dai partner, istituzionali e privati. "La nostra azienda - conferma Arianna Rolandi, Direttore Scientifico e Relazioni Esterne di Yakult Italia - si è posta il problema di mettere a disposizione della classe medica, fin dal primo momento di questa fase complessa, il proprio know how in tema di comunicazione online, maturato negli ultimi anni sui diversi canali digitali. Si tratta di una collaborazione proficua, perché consente di mettere a fattor comune le competenze di ciascun partner rendendo l’ecosistema più reattivo ed efficiente. Basti pensare che il nostro primo webinar ECM è stato reso disponibile della classe medica a meno di un mese dall'inizio del lockdown. Siamo convinti che l’innovazione, sostenuta dal dialogo costante con le tante eccellenze accademiche e cliniche del nostro Paese - può rappresentare uno strumento importante anche per l'evoluzione della formazione medico-scientifica".

Il corso “L’immunonutrizione nel piatto: scienza, conoscenza e miti mediatici”, autorizzato dal Ministero della Salute, dà diritto a 3 crediti formativi e resta disponibile gratuitamente on demand fino al 31 dicembre 2020 sulla piattaforma http://www.immunonutrizionenelpiatto.it/ con una fruizione massima di 1.000 utenti tra medici, biologi nutrizionisti e dietisti.