Medicina
Roche Italia chiude il 2021 con una crescita di 6 milioni di euro
Crescono anche gli investimenti in ricerca, fatturato di 796mln
Investimenti in ricerca clinica pari a 47 mln di euro
Roche S.p.A. chiude il 2021 in crescita, con un fatturato complessivo di 796 milioni di euro. Un risultato raggiunto al termine di un anno complesso caratterizzato dalla perdita di brevetto di alcuni prodotti di punta dell’Azienda, dalla ri-negoziazione dei prezzi e dall’evoluzione pandemica. La crescita è stata determinata da lanci di nuovi prodotti ad alto tasso di innovazione in diverse aree, tra cui Perjeta® e Kadcyla®, due monoclonali per il trattamento del tumore alla mammella, Rozlytrek® una terapia personalizzata e “Made in Italy” per il carcinoma polmonare, e Ronapreve®, una combinazione di monoclonali che si è dimostrata, in un determinato setting di pazienti, un’arma efficace per la cura delle infezioni polmonari da Covid-19. Inoltre, ad incidere positivamente sui risultati economici è stata anche l’eccellente performance di Ocrevus®, il primo farmaco indicato nella sclerosi multipla primariamente progressiva che dal 2018 ha segnato l’importante ritorno di Roche nell’area delle neuroscienze; oltre ai buoni risultati di Tecentriq® ed Alecensa®, due farmaci per il trattamento di alcune forme di tumore al polmone e di Hemlibra®, il primo anticorpo monoclonale ad essere raccomandato per l’uso nei pazienti con emofilia A.
“Siamo soddisfatti di aver chiuso il 2021 registrando nuovamente una crescita – dichiara Maurizio de Cicco, Presidente e Amministratore Delegato di Roche S.p.A. – sono orgoglioso che in un momento storico come quello che stiamo vivendo, caratterizzato da una generale instabilità, la nostra risposta sia stata quella di consolidare la leadership di Roche in ricerca e sviluppo di soluzioni innovative volte a migliorare la vita dei pazienti. Lo dimostra la crescente quota di investimenti nel nostro Paese che sale a 47 milioni di euro, +4% rispetto ai due anni precedenti”.
Collaborazione pubblico-privato
Solo nel 2021, grazie alla collaborazione con oltre 190 centri di ricerca di eccellenza, Roche S.p.A. ha registrato 249 studi clinici, di cui hanno beneficiato oltre 19.000 pazienti che hanno intrapreso così un percorso di cura all’avanguardia. Inoltre circa 3.000 pazienti sono stati trattati con programmi di uso compassionevole. Un modello per la misurazione dell’impatto economico delle sperimentazioni cliniche stima che grazie all’impegno in ricerca clinica, l’Azienda contribuisca ogni anno a far risparmiare al Servizio Sanitario Nazionale circa 180 milioni di euro.
“Continueremo con impegno a ricercare nuove strade di collaborazione per migliorare la risposta al bisogno di salute del Paese ma, nonostante le promesse di revisione fatte negli ultimi tre anni, l’attuale modello di gestione e di programmazione della spesa sanitaria, in particolare il tema dei tetti di spesa e del payback, rimane un punto dolente del nostro Sistema Paese che rischia di rimanere indietro e di non poter dare ai propri pazienti le stesse garanzie degli altri cittadini europei – continua Maurizio de Cicco – “Una nuova governance è urgente e necessaria: negli ultimi due anni il solo contributo di Roche al ripiano è stato di circa 200 milioni di euro, pari al 20% del fatturato aziendale. Nonostante la situazione di stallo, vogliamo continuare a fovorire la collaborazione con il pubblico e come segno tangibile di apertura verso le Regioni, abbiamo infatti deciso di non presentare ricorso nei confronti del pagamento del payback ospedaliero anche se si tratta di una sistema insostenibile che va rivisto.”
L’emergenza sanitaria è stata anche l’occasione per siglare un nuovo patto pubblico-privato che si è dimostrato vincente nel semplificare il processo di attivazione delle sperimentazioni cliniche e nel velocizzare i tempi dell’approvazione dei farmaci. Un insegnamento che si auspica non venga vanificato ma che anzi venga promosso per rendere le cure innovative accessibili a tutti.
Sempre sul fronte della sostenibilità del Sistema Salute, area in cui da oltre un ventennio Roche è pioniera, l’Azienda ha confermato la propria attenzione alle risorse pubbliche, continuando a realizzare progettualità, sia a livello regionale, sia nazionale, volte a ridurre al minimo gli sprechi e a ottimizzare le risorse.
Inoltre, la divisione Roche Diagnostics nel 2021 ha continuato lo sviluppo di soluzioni contro il COVID-19, arrivando ad oltre 20 soluzioni diagnostiche a supporto della gestione dell’emergenza, fra cui test in grado di fornire informazioni a largo spettro: dall’identificazione dell’agente patogeno, alla rilevazione della risposta anticorpale, effettuabili in contesti differenti, dai grandi laboratori centralizzati, ad ambiti point of care, fino all’utilizzo domestico in modalità autonoma. Di fatto, l’emergenza pandemica ha messo in luce la centralità della diagnostica per la gestione efficace del paziente e la sostenibilità del Sistema Salute, evidenziando il valore generato tramite diagnosi tempestive e monitoraggio della diffusione del virus, nonchè, più in generale, il suo valore nel processo decisionale clinico-terapeutico e nel miglioramento degli esiti clinici, che si traduce inoltre in un importante contributo all’ottimizzazione della spesa sanitaria.
“Nel 2022 il Gruppo Roche celebra i 125 anni di attività in Italia – conclude Maurizio de Cicco – 125 anni di impegno e soddisfazione durante i quali abbiamo lavorato con un unico obiettivo: migliorare la vita di chi vive giorno dopo giorno con patologie spesso di difficile gestione e di chi gli sta vicino. Continueremo a ricercare nuove strade e a investire in soluzioni all’avanguardia in grado di garantire le cure e di migliorare la salute di tutti, sempre in un’ottica di sostenibilità del Sistema Salute ”.
Tra il 2021 e il 2022 si prevedono 19 nuovi lanci, tra nuove molecole ed estensioni di indicazioni, in ambito oncologico e di patologie rare, di cui potranno beneficiare oltre 25.000 pazienti in attesa di nuove soluzioni terapeutiche. Importante sarà anche il contributo nella gestione della pandemia: si stima infatti che nel 2022 oltre 30.000 pazienti con Covid-19 potranno essere trattati con terapie Roche. La priorità per l’Azienda sarà nuovamente la ricerca clinica, ambito in cui nonostante un contesto non particolarmente favorevole la filiale italiana continuerà a investire con l’intento di mantenere un ruolo centrale in Europa.