Milano

Auchan-Conad: 456 disperati chiamano. Sala, Salvini, Fontana: ascoltateli

Fabio Massa

456 persone rimarranno a casa dopo l'operazione Auchan-Conad, ma la politica non fa sentire la propria solidarietà ai lavoratori che perderanno il lavoro

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Sapete che cosa sono 456 persone? Vediamo. Quattrocentocinquantasei persone sono circa 300 famiglie. Sono, circa, 250 mutui. E trecento famiglie sono circa 800 persone. Il reddito di 456 persone, anche stando bassi, è di circa 13 milioni di euro. Tutti insieme, ovviamente, e considerando un reddito medio di 30mila euro lordi l'anno. Mediamente, sul proprio reddito si spende circa l'80 per cento. Un po' lo si mette da parte per i giorni di pioggia. Su 13 milioni l'80 per cento sono circa 11 milioni. Questi undici milioni vanno ad alimentare salumieri, panettieri, scuole, benzinai, concessionari auto, lo Stato che incamera le tasse, l'Inps che incamera i soldi per pagare le pensioni e tutto il resto. Quattrocentocinquantasei persone sono anche qualcosa di più intangibile, ma forse anche più significativo. Sono quattrocentocinquantasei persone che provano sentimenti, che sono felici o infelici, che sono depresse oppure no. Sono quattrocentocinquantasei persone che votano, anche. Sono quattrocentocinquantasei persone che vogliono dire quattrocentocinquantasei notti, ogni giorno che finisce. Notti insonni, notti di incubi, notti di disperazione. Perché queste 456 persone il 31 dicembre prossimo perderanno il lavoro. Non sono in un posto lontano. Sono appena fuori dalla scintillante Milano della moda, della fashion week dove ci si preoccupa delle mascherine (uh che brutte, uh che bella provocazione, uh quanto siamo stupidi). Sono a Rozzano, città nella Città Metropolitana. Queste 456 persone rimarranno a casa dopo l'operazione Auchan-Conad. Non servono più. Economia di scala, le chiamano. E di sottoscala. La politica, segnatamente il Partito Democratico e qualche sindaco anche di centrodestra, si sono mossi. Ma non fanno massa critica. Se ci pensate, stiamo parlando di un terzo degli esuberi di Alitalia, che sono vent'anni che la salviamo con fondi pubblici senza troppo starci a pensare più. Perché quella è la compagnia di bandiera. Figli di serie a e di serie b. Io vorrei che a Rozzano, invece di starsi a litigare su cretinate cosmiche, ci venisse Beppe Sala. Perché è il sindaco della Città Metropolitana, e perché è una persona che si fa sentire. Vorrei che a Rozzano ci venisse Matteo Salvini. Perché è di Milano, a un tiro di schioppo, e la sua forza mediatica è enorme. Vorrei che ci venisse Attilio Fontana, il governatore. Vorrei che ci venissero tutti. Anche solo per dire che quelle 456 persone non sono sole. Che il loro dramma è il dramma della politica. Che non si parlerà d'altro,  perché il loro dramma è la cosa più importante del mondo, anche solo per un'ora, anche solo per un giorno. Forse, basterebbe questo.

fabio.massa@affaritaliani.it 







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