Milano

600 euro, la paura corre in chat. I partiti: "Qualcuno li ha chiesti?"

di Fabio Massa

Bonus Inps, ore di verifiche intense nelle chat dei gruppi consigliari di Regione Lombardia. Sul fronte degli amministratori locali posizioni più sfumate

600 euro, la paura corre in chat. I partiti: "Qualcuno li ha chiesti?"

"Figurarsi, qualcuno ci sarà, ad aver chiesto i 600 euro". A dirlo è un alto dirigente del Carroccio, ovviamente sotto anonimato. Certo è che le prime verifiche pare abbiano dato esito negativo, almeno in consiglio regionale. Il presidente Attilio Fontana, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it Milano, avrebbe fatto un sondaggio informale sulla giunta, ottenendo rassicurazioni da tutti. La stessa operazione eseguita da Paolo Grimoldi, segretario nazionale della Lega Lombarda, dunque il regionale della Lega, che avrebbe chiesto nella chat dei consiglieri di sapere se ci sono situazioni da attenzionare. In moltissimi hanno risposto di no, alcuni non hanno risposto. Ma di segnalazioni non ne sarebbero arrivate. Anche Fabio Pizzul nella chat interna ai consiglieri Pd avrebbe chiesto di segnalare eventuali posizioni e così ha fatto ovviamente Dario Violi, del Movimento 5 Stelle, che oggi ha chiesto a tutti i gruppi al Pirellone di prendere posizione. Pubblicamente non l'ha fatto nessuno ma come si vede, nel segreto neanche troppo segreto delle chat ognuno sta cercando di capire se c'è qualcuno che ha chiesto il famigerato bonus dei 600 euro.

Ma se il consiglio regionale, che è ovviamente il più esposto, insieme al parlamento, cerca di indagare sull'enorme danno di immagine che potrebbe provocare un incauto consigliere, non si può fare lo stesso sugli amministratori locali. Sindaci, consiglieri comunali, spessissimo sottopagati (basti pensare che il sindaco di Milano percepisce quanto un consigliere regionale lombardo, e il sindaco di una città di 30mila abitanti non arriva a 20mila euro l'anno) in moltissimi casi avranno richiesto il bonus. La prima a uscire allo scoperto è stata Anita Pirovano, che si è "autodenunciata" ottenendo un fuoco di fila di critiche ma anche di complimenti per la propria presa di posizione. Nella sinistra di Palazzo Marino ha però destato un certo scalpore la posizione (ribadita prima in un post e poi in alcune dichiarazioni ridondanti) di Elena Buscemi. La consigliera comunale ha invece affermato con orgoglio di vivere di politica (mentre la Pirovano affermava che non era possibile farlo). I più maligni pensano che si tratti di posizioni pre-elettorali. Che sia davvero cominciata la campagna per Milano?

fabio.massa@affaritaliani.it








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