Milano
A casa sì, ma con tutto quel che serve. La tecnologia ai tempi del lockdown
Restare a casa sì, ma senza rinunciare a ciò che serve: nasce così Vicinoesicuro, un progetto free e non-profit dedicato ai servizi di delivery
A casa sì, ma con tutto quel che serve. La tecnologia ai tempi del lockdown
“Restate a casa”, quante volte ce lo siamo sentiti dire? E infatti la maggioranza delle persone sono a casa. Si sente spesso paragonare l’emergenza sanitaria in cui si siamo trovati immersi con termini bellici. Per fortuna sono molti gli aspetti che differenziano l’attuale isolamento con quello di tempi passati, a partire dal fatto che la tecnologia permette di restare in contatto e di provvedere ai propri bisogni quotidiani. E così la tanto idolatrata, ma anche vituperata tecnologia, oggi mostra il lato migliore di sé: la sua utilità. Da ormai un mese si lavora, si studia, si fa la spesa, si comunica soprattutto online. Il Comune di Milano si è mosso per primo rendendo disponibili sul web una raccolta di esercizi commerciali da cui rifornirsi e poter avere la consegna a domicilio. Sull’onda delle esigenze del periodo, è nato anche VicinoeSicuro progetto partito allo scattare del lockdown dove i commercianti possono inserire la propria attività e i cittadini trovare i servizi a cui sono interessati nella loro zona.
Il portale, gestito da un gruppo di volontari e completamente gratuito e non-profit, ha già raccolto e geolocalizzato oltre 2.800 esercizi commerciali che offrono servizi a domicilio in 66 province e quasi 300 comuni. Circa 500 di queste attività sono in provincia di Milano, tra negozi, bar e pasticcerie, ristoranti, edicole, lavanderie, farmacie e altro ancora.
La condivisione di idee e contenuti, include anche la messa a disposizione di statistiche del portale con dati aggiornati in tempo reale che forniscono un interessante spaccato dei servizi di delivery, un vero e proprio osservatorio privilegiato sull’offerta di beni e servizio a domicilio. Si può così scoprire per esempio che l'offerta di consegna di Generi alimentari "da accantonare" è più che doppia rispetto a servizi "immediati" come ristorazione e bar/pasticcerie oppure che la consultazione del servizio avviene principalmente da smartphone (80%).
Il portale, che si presenta sotto forma di una mappa dinamica di beni e servizi a domicilio, è stato concepito sul modello del tipico “esercizio di vicinato”, ancora presente in provincia, ma decisamente meno comune nei grandi centri urbani. Vicinoesicuro ha preso vita a Reggio Emilia grazie alla creatività e alle competenze di tre professionisti del settore digitale: Daniele Sghedoni, Cristiano Ferrari e Alfredo Colella, a cui si sono affiancati Francesco del Bosco, professionista del settore digitale a Milano e Federico Capucci, professionista della comunicazione di Ferrara. Non c’è da sorprendersi che questa iniziativa sia nata proprio nella regione in cui si registrano più contagi da coronavirus dopo la Lombardia.
Il sistema si è rivelato così utile ed efficace da essere cresciuto velocemente superando non solo i confini regionali, ma anche quelli nazionali: è infatti stato attivato anche in Francia, ed è stato riadattato in Ungheria (a Leopoli) per supportare le esigenze degli ospedali e per arruolare volontari che possano aiutare a domicilio.
Vicinoesicuro per come è concepito permette di ridurre le aggregazioni di persone e al tempo stesso di dare agli esercizi commerciali la possibilità di continuare la propria attività economica e ai cittadini a casa di poter accedere a beni e servizi. Il sistema è inoltre aperto alle segnalazioni: chiunque sia a conoscenza di un servizio non presente può segnalarlo e arricchire ulteriormente la mappa, oltre a poter essere funzionale ad associazioni di categoria e ai Comuni.
L’idea è piaciuta anche a Google che ne ha riconosciuto la pubblica utilità e ha deciso di fornire gratuitamente servizi di Google Maps che solitamente vengono erogati a pagamento.
E l’idea sta piacendo pure agli esercizi commerciali. È il caso, per esempio, della Casa del Miele di Reggio Emilia che dice: “In questo particolare momento storico, caratterizzato dall’emergenza Coronavirus, risulta prioritario da un lato salvaguardare la nostra azienda, adattandoci alle nuove leggi di mercato, e dall’altro rimanere vicini alla nostra clientela. Ecco allora che Vicinoesicuro ha rappresentato per noi un’ottima occasione. Abbiamo apprezzato fin dal primo momento il loro intento di aiutare i commercianti della città e siamo rimasti entusiasti della visibilità che ci ha donato, permettendoci di raggiungere buona parte della nostra clientela, che anche quest’anno potrà festeggiare la Pasqua insieme ai nostri prodotti.”
Dalla piccola impresa di famiglia, a una grande catena di negozi specializzati nei surgelati: Gelmarket (quelli di Picard e Fresco Mercato, per intenderci) che ha deciso di rispondere all’appello di uno dei volontari. “Tenere le persone a casa, evitare gli spostamenti non necessari, non creare assembramenti nei luoghi pubblici: ecco cosa ci ha spinto ad investire per dare un servizio sicuro alla comunità e portare il cibo a casa delle famiglie. Tutti i giorni le nostre commesse lavorano duramente, rispettando tutte le normative, per preparare le spese da consegnare nei tempi stabiliti. Per promuovere il progetto abbiamo infine condiviso la presenza di questa iniziativa ad amici ristoratori, negozianti e piccoli alimentari che non avevano la forza di comunicare al pubblico che, per affrontare questa situazione, si sono attrezzati per effettuare le consegne a domicilio.”
Insomma, fare rete conviene, acquistare “in rete” ciò che serve anche. Stare a casa così, con tutto il necessario recapitato a domicilio, non è poi così male…