Milano

A Lodi, nel regno di Guerini. Vince, ma il ballottaggio è complicato

A Lodi il centrosinistra è avanti. Per un soffio nel regno che fu di Lorenzo Guerini, poi travolto dallo scandalo Uggetti. Dietro, Sara Casanova, leghista...

A Lodi il centrosinistra è avanti. Alle 10 del day after lo spoglio è ancora in corso, ma ormai i dati ci sono e sono quelli là: centrosinistra avanti 3,8 punti, con Carlo Gendarini in testa. Avanti per un soffio nel regno che fu di Lorenzo Guerini, poi travolto dallo scandalo Uggetti. Dietro, Sara Casanova, architetto, leghista, con il 28 per cento circa.

C'è aria pesante, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano, nelle segreterie di tutti i partiti. Lodi è un mondo un po' a sè, qualcosa di strano. Il Partito Democratico rimane il primo partito sfiorando quota 15,50, la Lega Nord lo tallona grazie anche al boost di avere la candidata. Forza Italia crolla al 4 per cento. Il Movimento 5 Stelle, guardando la precedente elezione, guadagna la bellezza di voti NOVE (non nove per cento, nove in assoluto). In percentuale, visto il calo dell'affluenza, si tramuta in un avanzamento del 3,5 per cento. Eppure, in mezzo, c'è stata l'inchiesta Uggetti, il can can mediatico eccetera eccetera. Oggi, secondo quanto può riferire Affari, Lorenzo Guerini sarà in città. Bisogna mettere le basi delle trattative. Di spazio per "allargare" e contrastare la vittoria di Sara Casanova, che oggi si dice probabile, non ce ne è molto. La candidata del centrodestra può infatti trattare con Lorenzo Maggi, terzo classificato con oltre il 15 per cento. Maggi è uno dei fuoriusciti del centrodestra, che non aveva accettato il diktat regionale della spartizione tra azzurri e Carroccio. E' lui che ha in mano la golden share, oggi. Il centrosinistra si butterà su Giuliana Cominetti, già vice di Lorenzo Guerini, che poi litigò con il Pd, salvo poi litigare anche con il centrodestra e adesso essere là, in mezzo al campo. Trattativa complicata, ma la strada è una sola. Anche perché gli altri "cespugli", ovvero Luca Scotti (poco sopra il 4%) e Stefano Caserini (6%) hanno fatto una campagna molto dura contro il Pd. Nella compagine che sostiene Caserini sono confluiti gran parte degli ex Sel. Una parte dei loro voti potrebbe arrivare "naturalmente", ma è complicato fare accordi organici. Insomma, partita apertissima. Guerini è in campo. Gli elettori, vista l'affluenza, molto meno.



fabio.massa@affaritaliani.it







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