Milano

A2A, trimestrale positivo. Crescita del 20% degli investimenti

L'ad Mazzoncini: "A2A si è confermata solida ed è riuscita a portare avanti in modo responsabile le sue attività"

A2A, trimestrale positivo. Crescita del 20% degli investimenti

Si è riunito oggi il Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A. che, sotto la Presidenza di Marco Patuano, ha esaminato e approvato l’Informativa trimestrale al 31 marzo 2022

A2A si conferma solida, crescita del 20% degli investimenti 

Nei primi mesi del 2022, la fase di incertezza derivante dai rincari del prezzo dell’energia, delle materie prime e della reperibilità delle merci – con conseguenti spinte inflazionistiche - si è ulteriormente acuita a causa del conflitto in Ucraina che, oltre al dramma umanitario, ha causato effetti rilevanti sull'economia” – commenta ’Amministratore Delegato Renato Mazzoncini – In questo scenario, A2A si è confermata solida ed è riuscita a portare avanti in modo responsabile le sue attività, segnando una crescita del 20% degli investimenti rispetto al primo trimestre 2021 nei settori chiave, indispensabili per raggiungere l’autonomia energetica del Paese che la guerra ha reso non più rinviabile, favorendone la transizione ecologica”.

Gruppo A2A ha garantito tenuta risultati economico-finanziari

Nel periodo in esame il Gruppo A2A ha garantito la tenuta dei risultati economico-finanziari, pur operando in un contesto complesso caratterizzato dalla volatilità del prezzo delle commodities energetiche - già a livelli record prima dello scoppio della guerra - mentre un’idraulicità eccezionalmente scarsa ha comportato bassi
livelli di produzioni idroelettriche. Gli inevitabili effetti sia economici sia finanziari sono stati opportunamente gestiti dal Gruppo attraverso il monitoraggio dei rischi delle commodities e di esposizione finanziaria e creditizia mitigando così gli impatti che le turbolenze dei mercati energetici avrebbero potuto generare.
La diversificazione delle attività in cui opera il Gruppo ha reso possibile attenuare gli impatti negativi registrati dalla Business Unit Mercato relativi alle dinamiche del prezzo dell’energia anche nel primo trimestre del 2022.
Nel primo trimestre 2022, il valore medio del PUN (Prezzo Unico Nazionale) Base Load è più che quadruplicato (+318,9%) rispetto allo stesso periodo del 2021 attestandosi a 248,1 €/MWh, trainato dalle quotazioni del gas ai massimi storici e della CO2. Il costo medio del gas al PSV (Punto di scambio Virtuale) nel periodo in esame, infatti, è stato pari a 98 €/MWh, in crescita del 423,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre le quotazioni della CO2 si sono attestate ad un prezzo medio di 83,6 €/ton (37,5 €/ton nell’analogo periodo del 2021, +123%). Tale dinamica dei prezzi fortemente rialzista ha determinato un fatturato del periodo più che raddoppiato rispetto al primo trimestre dell’anno precedente.

Nel primo trimestre 2022, A2A ha continuato la sua crescita industriale

Il Gruppo A2A ha adottato una strategia prudente, di stabilizzazione dei margini e di contenimento del rischio connesso alla volatilità dei prezzi con coperture che per le produzioni di energia elettrica a prezzo fisso sono circa il 90% e un generale ricorso alla contrattualistica anticipata sia dell’approvvigionamento sia delle fornitureagli operatori all’ingrosso e ai clienti finali, cogliendo nel contempo le opportunità presenti nel mercato dei servizi ancillari.
Il Gruppo ha garantito in tal modo - pur con contributi diversi per segno ed entità da parte delle diverse Business Units - una marginalità operativa sostanzialmente in linea con l’anno precedente. Nel primo trimestre 2022, A2A ha continuato la sua crescita industriale, in linea con la strategia aziendale basata
su transizione energetica ed economia circolare grazie a: investimenti per 186 milioni di euro, in incremento del 20% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. In particolare, sono stati realizzati investimenti di sviluppo per 114 milioni di euro (+34% rispetto al medesimo periodo del 2021) finalizzati al recupero di energia e materia, al potenziamento delle reti di distribuzione, alle reti idriche e fognarie, agli impianti di depurazione, a interventi finalizzati per contribuire all’adeguatezza e alla sicurezza della rete elettrica nazionale e alla digitalizzazione del Gruppo; operazioni di M&A per 22 milioni di euro: acquisizione da parte di A2A Rinnovabili S.p.A. del 100% di Volta Green Energy, piattaforma dedicata ad attività di costruzione, sviluppo e gestione di impianti a fonte rinnovabile. Con questa operazione A2A ha acquisito una pipeline di progetti eolici e fotovoltaici con una potenza installata attesa di circa 800 MW.


Business Unit Generazione e Trading

Nel corso dei primi tre mesi del 2022 la Business Unit Generazione e Trading ha contribuito alla copertura dei fabbisogni di vendita del Gruppo A2A attraverso 4,6 TWh (4,5 TWh al 31 marzo 2021) di produzione degli impianti. A causa della scarsa piovosità che ha caratterizzato il primo trimestre dell’anno in corso, la generazione da fonti rinnovabili, pari a 0,7 TWh, registra un calo del 30% riconducibile alle minori produzioni idroelettriche (-0,4 TWh). Si segnala l’incremento delle produzioni fotovoltaiche (+43 GWh) grazie all’apporto degli impianti acquisiti nell’aprile 2021 (Octopus). La produzione termoelettrica si è attestata a 3,9 TWh (3,5 TWh nel medesimo periodo dell’anno precedente), con una variazione positiva del 12% legata alle maggiori produzioni degli impianti a ciclo combinato a seguito dell’aumento della domanda di energia contendibile riconducibile alla diminuzione della produzione idroelettrica e delle quantità importate. Sono state inoltre registrate, per richiesta di Terna, maggiori produzionirelative all’impianto in regime di essenzialità di San Filippo del Mela. I ricavi si sono attestati a 4.528 milioni di euro, in aumento di 3.246 milioni di euro (+253%) rispetto al primo trimestre dell’esercizio precedente. La significativa variazione è stata determinata dalla crescita dei prezzi di energia elettrica e gas e, in misura minore, dai maggiori volumi venduti ed intermediati. Il Margine Operativo Lordo della Business Unit Generazione e Trading è risultato pari a 126 milioni di euro in incremento di 36 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2021 (+40%). Al netto delle componenti non ricorrenti registrate nei due periodi di confronto (-4 milioni di euro nel primo trimestre 2022 e +1 milione di euro nel primo trimestre 2021), il Margine Operativo Lordo Ordinario risulta in aumento di 41 milioni di euro. La variazione positiva è principalmente riconducibile a: risultati straordinari conseguiti sul mercato dei servizi ancillari (“MSD”), grazie alle opportunità emerse a seguito delle richieste di Terna per le criticità della rete che hanno caratterizzato il primo trimestre dell’anno in corso; remunerazione del capacity market, grazie all’aggiudicazione di capacità produttiva nelle aste indette da Terna per garantire la sicurezza del sistema con risorse sempre disponibili; ottima performance del portafoglio di Trading. Le dinamiche di prezzo registrate nel primo trimestre dell’anno non hanno avuto impatti significativi sulla marginalità del portafoglio industriale elettrico: le politiche di hedging adottate dal Gruppo hanno mitigato notevolmente gli effetti che l’impennata dei prezzi avrebbe potuto produrre. Gli impatti positivi sono stati in parte compensati da: minore produzione idroelettrica; effetti negativi dello scenario energetico sul portafoglio gas; maggiori oneri per canoni idroelettrici riconducibili sia alla quota maggiori oneri per canoni idroelettrici riconducibili sia alla quota variabile e all’energia gratuita da corrispondere alle regioni, che alla componente fissa per alcuni impianti.

Nel periodo in esame gli investimenti della Business Unit Generazione e Trading sono stati pari a 20 milioni di euro (10 milioni di euro nei primi tre mesi del 2021).

Business Unit Mercato

Nei primi tre mesi del 2022 la Business Unit Mercato ha registrato 5,2TWh di vendita di energia elettrica, in crescita del 18% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. L’incremento è riconducibile all’acquisizione di nuovi clienti, al contributo del Servizio Tutele Graduali e alle maggiori vendite ai grandi clienti. Le vendite gas, pari a 1,1 Mmc, evidenziano una crescita del +6% rispetto ai primi tre mesi del 2021 riconducibile prevalentemente al settore dei grandi clienti. L’aumento rispetto alla fine del 2021 dei clienti del mercato libero mass-market (elettrico e gas) è stato complessivamente pari a circa 50 mila unità.
I ricavi si sono attestati a 2.191 milioni di euro (848 milioni di euro al 31 marzo 2021). L’eccezionale crescita registrata è riconducibile prevalentemente all’aumento dei prezzi unitari sia dell’elettricità sia del gas e in misura residuale alle maggiori quantità vendute. Il Margine Operativo Lordo della Business Unit Mercato è risultato negativo per 21 milioni di euro (67 milioni di euro al 31 marzo 2021). La contrazione registrata è riconducibile al calo temporaneo di marginalità unitaria del comparto energy retail sia elettricità sia gas, nonostante l’aumento del numero di clienti del mercato mass-market e le maggiori vendite
ai grandi clienti gas, a causa di:  differente distribuzione temporale della marginalità dei contratti a prezzo fisso rispetto all’anno precedente, a parità di margine contrattuale complessivo, con recupero nell’ambito dell’esercizio in esame (per i contratti di durata coincidente con l’anno solare) o negli esercizi futuri (per i contratti che prevedono una fornitura anche oltre l’esercizio in corso); impatti negativi collegati a consumi dei clienti finali in parte differenti rispetto ai profili contrattualizzati, per effetto di un contesto di prezzi straordinariamente elevati e caratterizzati da forte volatilità; oneri di sbilanciamento, anch’essi enfatizzati dal livello dei prezzi dell’energia dell’anno in corso; incremento dei costi operativi a supporto della maggiore attività commerciale rispetto all’analogo
periodo dell’anno precedente. Nel periodo in esame gli investimenti della Business Unit Mercato sono stati pari a 14 milioni di euro (11 milioni di euro nei primi tre mesi del 2021).

Business Unit Ambiente


Nel periodo in esame le quantità di rifiuti raccolti e smaltiti, rispettivamente pari a 0,5 e 0,9 milioni di tonnellate, risultano sostanzialmente in linea con quelle del primo trimestre dell’anno precedente. In particolare, si segnala un aumento dei rifiuti destinati al recupero di materia (crescita di carta ed ingombranti).
Le quantità di energia elettrica e di calore registrano un incremento rispettivamente del 10% e del 2% grazie all’apporto di Agripower, società consolidata a partire da aprile 2021, alla maggiore disponibilità del termovalorizzatore di Acerra e delle maggiori quantità di calore richieste dal comparto teleriscaldamento.

Nel primo trimestre 2022 la Business Unit Ambiente ha registrato ricavi per 373 milioni di euro, in crescita del 24% rispetto all’analogo periodo del 2021 (301 milioni di euro al 31 marzo del 2021) per i maggiori ricavi da vendita di energia elettrica, da vendita calore e da smaltimento rifiuti, nonché per il contributo di Agripower, consolidata dal secondo trimestre 2021. Il Margine Operativo Lordo della Business Unit Ambiente è risultato pari a 123 milioni di euro (86 milioni di euro al 31 marzo 2021) in aumento di 37 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente. Hanno contribuito positivamente al risultato del periodo sia il comparto del trattamento dei rifiuti urbani (+38 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi del 2021), sia quello dei rifiuti industriali (+3 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente) grazie a: dinamica molto positiva dei prezzi di cessione di energia elettrica e calore per effetto dell’attuale scenario; maggiore quantità di energia elettrica prodotta dal termovalorizzatore di Acerra; contributo incrementale degli impianti di generazione di energia elettrica di Agripower;  incremento dei prezzi di conferimento dei rifiuti assimilabili agli urbani;  maggiori quantità di trattamento nei rifiuti industriali; aumento dei prezzi della carta. Ha invece contribuito negativamente al risultato il comparto raccolta rifiuti (-4 milioni di euro) penalizzato principalmente dall’aumento nel periodo in esame del costo del carburante consumato dagli automezzi utilizzati e dalla perdita della concessione nel Comune di Varese. Gli investimenti dei primi tre mesi del 2022 si sono attestati a 35 milioni di euro (33 milioni di euro al 31 marzo 2021).

Business Unit Smart Infrastructures


Nei primi tre mesi del 2022 le RAB della distribuzione elettrica, gas e quella inerente i servizi idrici sono risultate in crescita rispettivamente del 12%, del 4% e del 24% grazie all’aumento degli investimenti realizzati. I volumi di acqua distribuita nel trimestre si attestano a 18 milioni di metri cubi, in riduzione del 4% rispetto al 31 marzo 2021. Le vendite di calore della Business Unit nel periodo in esame si sono attestate a 1,5 TWht, sostanzialmente in linea con i volumi venduti nei primi tre mesi dell’esercizio precedente. I ricavi del periodo della Business Unit Smart Infrastructures si sono attestati a 450 milioni di euro (351 milioni di euro al 31 marzo 2021, +28%). La variazione è legata ai maggiori ricavi relativi al teleriscaldamento per la dinamica dei prezzi unitari. Il Margine Operativo Lordo della Business Unit Smart Infrastructures del 2022 è risultato pari a 165 milioni di euro (159 milioni di euro al 31 marzo 2021). Al netto delle partite non ricorrenti (+1 milione di euro nel primo trimestre 2022), il Margine Operativo Lordo Ordinario della Business Unit risulta pari a 164 milioni di euro, in aumento di 5 milioni di euro (+3,1%) rispetto ai primi tre mesi del 2021. La variazione della marginalità è così distribuita: reti di distribuzione elettrica e gas (-9 milioni di euro): diminuzione legata sia ai minori ricavi ammessi ai fini regolatori a seguito delle deliberazioni dell’Autorità di settore (ARERA) in merito alla remunerazione.


Evoluzione prevedibile della gestione


Dopo l’emergenza sanitaria del 2020 e 2021, le tensioni geopolitiche seguite al conflitto Russia Ucraina stanno incidendo sul contesto macroeconomico, determinando effetti significativi sullo scenario energetico di riferimento. L’acuirsi e il prolungarsi delle ostilità hanno accentuato la volatilità dei prezzi delle materie prime, soprattutto energetiche, determinando spinte inflazionistiche con ricadute sulla spesa di famiglie e imprese. Infine, le azioni del Governo finalizzate a contenere i prezzi per i consumatori finali o offrire sostegni finanziari sono risultate penalizzanti per le società operanti nel settore della vendita dell’elettricità e gas. Il Gruppo, come riflesso nei risultati del primo trimestre, ha mostrato una resilienza grazie alla diversificazione dei business e ad una struttura finanziaria solida. Le previsioni sull’esercizio 2022, nonostante l’impatto negativo del DL 27 gennaio 2022 (cd. “Sostegni Ter”, convertito nella legge 28 marzo 2022, n.5), prevedono un Ebitda compreso tra 1,40 e 1,45 miliardi di euro, in linea con quanto indicato nel Piano Strategico 2021-2030 comunicato ai mercati il 27 gennaio 2022. L’Utile Netto di Gruppo, al netto delle poste non ricorrenti, tra cui anche gli impatti del DL 21 marzo 2022, n.21, (cd. “Taglia Prezzi”) o DL Aiuti, è atteso tra 330 e 370 milioni di euro. Il Gruppo A2A monitora costantemente l’evoluzione degli eventi, il quadro macroeconomico e i relativi impatti
sulla marginalità e flussi di cassa e, come fatto in altre situazioni di crisi (ad esempio nel caso della recente pandemia COVID-19), individua possibili azioni di mitigazione finalizzate alla maggior tutela della situazione economica e patrimoniale. In questo senso, sono state ad oggi coperte per i prossimi nove mesi dell’anno circa l’80% delle produzioni a prezzo fisso (Rinnovabili e WTE), e il 40% delle produzioni termoelettriche (CCGT), riducendo quindi i possibili effetti negativi di una caduta dei prezzi. Inoltre, il Gruppo può contare su una solida posizione di liquidità per fronteggiare ulteriore volatilità sul mercato delle commodities oltre agli incrementi temporanei e riassorbibili di circolante dovuti alla crescita prezzi e ai piani di rateizzazioni concessi ai clienti.

Indicatori alternativi di performance (AIP)


Nel presente comunicato stampa sono utilizzati alcuni indicatori alternativi di performance (AIP) non previsti dai principi contabili internazionali adottati dall’Unione Europea (IFRS-EU), al fine di consentire una migliore valutazione dell’andamento della gestione economico-finanziaria del Gruppo A2A. In conformità con le raccomandazioni dei nuovi Orientamenti ESMA pubblicati in luglio 2020 ed applicabili a partire dal 5 maggio 2021, di seguito si riportano il significato, il contenuto e la base di calcolo di tali indicatori:  Margine operativo lordo (Ebitda): indicatore alternativo di performance operativa, calcolato come la
somma del “Risultato operativo netto” più gli “Ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni”;  Margine operativo lordo ordinario: indicatore alternativo di performance operativa, calcolato come margine operativo lordo sopra descritto al netto di partite, sia positive che negative, derivanti da transazioni o operazioni che hanno caratteristiche di non ripetibilità negli esercizi futuri (esempio conguagli relativi ad esercizi passati; costi per piani di mobilità straordinaria etc );risultato Netto “Ordinario” (Utile Netto Ordinario): indicatore alternativo di performance, calcolato escludendo dal risultato netto di pertinenza del Gruppo le partite derivanti da transazioni non ricorrenti. (al netto di partite correlate) e le svalutazioni di asset, avviamenti e partecipazioni, nonché ripristini di
valore (al netto degli effetti fiscali relativi); posizione finanziaria netta è un indicatore della propria struttura finanziaria. Tale indicatore è determinato quale risultante dei debiti finanziari correnti e non correnti, della quota non corrente dei Debiti commerciali e altri debiti non remunerati che presentano una significativa componente di finanziamento implicito (debiti con scadenza oltre 12 mesi), al netto delle disponibilità liquide e mezzi equivalenti e delle attività finanziarie correnti e non correnti (crediti finanziari e titoli diversi da partecipazioni); investimenti: indicatore alternativo di performance utilizzato dal Gruppo A2A quale obiettivo finanziario nell’ambito di presentazioni sia interne al Gruppo (Business Plan) sia esterne (presentazioni ad analisti finanziari e agli investitori) e costituisce una utile misurazione delle risorse impiegate nel mantenimento e nello sviluppo degli investimenti del Gruppo A2A; M&A: indicatore alternativo di performance utilizzato dal Gruppo A2A per rappresentare l’impatto complessivo a livello patrimoniale delle operazioni di crescita per linea esterna.
 








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