A2A
A Brescia il futuro del car sharing con A2A: al via la sperimentazione della guida autonoma
Il progetto di A2A, Politecnico di Milano e MOST per trasformare la mobilità urbana
A Brescia il futuro del car sharing con A2A: al via la sperimentazione della guida autonoma
Un'auto che si muove in autonomia per raggiungere l’utente, accompagna il passeggero a destinazione e torna a un punto di ricarica o a un nuovo cliente: questa è la visione innovativa alla base del nuovo progetto di car sharing a guida autonoma, lanciato da A2A, il Politecnico di Milano e il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (MOST). L’obiettivo? Rivoluzionare la mobilità urbana rendendola più efficiente, sostenibile e accessibile.
La prima prova su strada
A Brescia, il progetto ha fatto un significativo passo avanti: una Fiat 500 elettrica ha completato il suo primo chilometro in modalità di guida totalmente autonoma, inaugurando una fase di sperimentazione che durerà un anno. Questo modello punta a superare le limitazioni del car sharing tradizionale: l’utente non dovrà più cercare il veicolo, e il sistema ridurrà il numero di mezzi circolanti, migliorando la fluidità del traffico e riducendo le emissioni.
Sperimentazione su strade pubbliche
La sperimentazione, condotta su strada pubblica, è stata autorizzata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Comune di Brescia, in conformità con il decreto ministeriale “Smart Road”. Prevede un ciclo di test mensili fino a novembre 2025, coinvolgendo una vasta porzione della città, dal centro storico ai quartieri limitrofi. Ogni test sarà monitorato da un supervisore a bordo del veicolo - come stabilito dal DM 70/2018 - pronto a intervenire in caso di necessità. Inoltre, una control room dedicata, situata presso la sede A2A di via Lamarmora, garantirà il monitoraggio in tempo reale delle operazioni.
Per aumentare la sicurezza, una safety car accompagnerà i veicoli autonomi, segnalando agli utenti della strada l'esecuzione della sperimentazione. Questo approccio rappresenta una novità per il panorama italiano della guida autonoma, aumentando sicurezza e affidabilità del servizio. Il progetto è parte integrante del programma Urban Opera di AIDA (Artificial Intelligence Driving Autonomous), promosso dal Politecnico di Milano per favorire l'accesso a sistemi di trasporto sostenibili e innovativi.
Mobilità sostenibile: sfide e opportunità
Attualmente, in Europa, le auto private restano inutilizzate il 95% del tempo e percorrono mediamente solo 10.000 chilometri all’anno. Questi dati dimostrano la necessità di ripensare l’uso dei veicoli urbani. Grazie al connubio tra guida autonoma e alimentazione elettrica, il progetto di Brescia vuole proporre un modello innovativo, capace di ottimizzare gli spostamenti e sostenere la transizione ecologica delle città.
Alla presentazione ufficiale, svoltasi presso l’auditorium del Termoutilizzatore di A2A a Brescia, hanno partecipato importanti figure del mondo accademico e amministrativo, tra cui Renato Mazzoncini, AD di A2A, Ferruccio Resta, presidente di MOST, e Laura Castelletti, sindaca di Brescia. Quest’ultima ha sottolineato come Brescia sia da anni un laboratorio d’innovazione, ricordando i successi del passato, come il teleriscaldamento e la metropolitana leggera automatica.
Un progetto europeo di portata strategica
“Crediamo che il progetto presentato oggi a Brescia rappresenti un passo importante nella definizione della mobilità urbana del futuro,” ha dichiarato Mazzoncini. “Le potenzialità della guida autonoma combinate a quelle del car sharing possono favorire l’efficientamento degli spostamenti, la fluidità del traffico, un trasporto più sicuro e sostenibile e un progresso nella decarbonizzazione delle città. Nei centri urbani italiani vive oltre il 70% della popolazione, una percentuale destinata a superare l’80% nei prossimi anni. Per una Life Company come A2A, è fondamentale sviluppare soluzioni innovative per contribuire a raggiungere la neutralità climatica, una sfida che si vince proprio nelle città.”
“Questo progetto non è solo un esempio di eccellenza tecnologica, ma un’espressione delle potenzialità generate dall’integrazione di competenze multidisciplinari – ha spiegato il presidente del MOST Ferruccio Resta -. MOST rappresenta un modello di valore grazie a un approccio collaborativo che supera i confini tradizionali tra pubblico e privato nell’affrontare le sfide della mobilità. Questa capacità di mettere a sistema conoscenze eterogenee permette di accelerare il cambiamento, sviluppando soluzioni concrete che migliorino le città e la vita dei cittadini. È attraverso piattaforme come MOST che l’Italia afferma il suo ruolo di laboratoriod’innovazione nella mobilità sostenibile a livello europeo”.
Con iniziative come questa, Brescia si candida a diventare un modello per la mobilità urbana in Europa, dimostrando come l’innovazione possa combinarsi con la sostenibilità per migliorare la qualità della vita.