Milano

Abbattimento San Siro, Salvini con Sala per il sì. Ma Sgarbi torna ad opporsi

Il nuovo impianto a Milano crea un asse Salvini-Sala. Ma il sottosegretario Sgarbi si oppone: "Va preservato"

Abbattimento San Siro, Salvini con Sala per il sì. Ma Sgarbi torna ad opporsi

L’abbattimento o meno dello stadio di San Siro di Milano torna ad infiammare la politica milanese. Dopo le recenti dichiarazioni del sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano, che ha aperto la costruzione del nuovo stadio nella sua città alle porte di Milano, il ministro dei trasporti Matteo Salvini spinge per il nuovo impianto in asse con Beppe Sala, sindaco di Milano. Ma Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla cultura, si oppone a questa scelta. 

Nuovo stadio a Milano, Matteo Salvini: “Giusto farlo, finito il tempo dei no”

Il ministro dei trasporti Matteo Salvini, intervenendo sul tema di un nuovo stadio a Milano, si schiera apertamente per la necessità di un nuovo impianto. “Milan e Inter, tifosi, sportivi e società, hanno bisogno di uno stadio nuovo e sicuro - ha affermato - e dopo anni di lavoro, progetti e incontri è tempo di partire coi lavori. Sgarbi parla a titolo personale e non ha nessuna possibilità di bloccare un progetto atteso da anni: da milanese, da tifoso e da vicepremier dico: avanti futuro!'”. Il titolare dei trasporti, a tal proposito, ha risposto ad alcune dichiarazioni di Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, che aveva ribadito alla Gazzetta dello Sport l'intenzione di porre lo stadio di San Siro sotto un “vincolo relazionale che ne impedisca la demolizione”

San Siro, la posizione di Vittorio Sgarbi: “No all’abbattimento. Salvini si occupi del Ponte sullo Stretto”

Abbattere lo stadio di San Siro, però, non è nei pensieri del sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi, che spinge per la sua conservazione e tutela. Nell’intervento ad una conferenza stampa di Noi Moderati a Roma, infatti, il critico d’arte è stato chiaro. “Lo stadio di San Siro deve essere conservato perché si utilizzerà per le Olimpiadi del 2026 - ha infatti rimarcato - mi pare singolare e insensato buttarlo giù e non restaurarlo come si fa per lo stadio Franchi a Firenze. Dopo il 2026 Sala non ci sarà più e il nuovo sindaco dovrà decidere: San Siro avrà ormai 70 anni e quindi avrà un vincolo automatico secondo quello che la legge richiede per i monumenti”. E rispondendo alla posizione del ministro Salvini, il sottosegretario ha aggiunto che per il leader della Lega “essere d'accordo con Giuseppe Sala mi sembra negativo: non si può mai essere d'accordo con quel sindaco che nel 2026 terminerà il mandato. Sala deve stare in un'altra sala e questo avverrà presto, quando il suo mandato sarà finito: allora Salvini potrà finalmente occuparsi del ponte sullo Stretto di Messina e anche uno di stadio che a Messina sarebbe perfetto", ha spiegato.

Barberis (Pd): "Stadio, Sgarbi-Salvini: siamo al caos"

"Leggiamo le dichiarazioni di Sgarbi, poi di Salvini, poi ancora di Sgarbi e rimaniamo senza parole. Siamo davanti al caos. Una smentita dopo l’altra, un continuo cambio di posizioni. Ma si parlano tra loro al Governo? O si leggono solo tramite agenzie? La situazione sarebbe ridicola se non ci trovassimo davanti ad un intervento e ad un investimento così importante, non solo per la nostra città". Lo afferma Filippo Barberis, capogruppo Pd in Comune. "Il Consiglio Comunale - prosegue - ha affrontato la complessità di questa vicenda senza nascondere le proprie divisioni ma arrivando a una sintesi e prendendo una posizione chiara. Abbiamo posto delle condizioni per andare avanti nell’opera, in un percorso amministrativo che aveva già visto la scelta esplicita di non apposizione del vincolo da parte della Soprintendenza. Basta litigare, basta con questo penoso smentirsi vicendevolmente tra membri dello stesso Governo. Abbiano il coraggio prendere una posizione chiara individuando una soluzione insieme alle squadre e sventando il rischio che queste abbandonino lo Stadio e l’area".







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