Milano
Aborti: in Lombardia in calo meno che nel resto d'Italia
Fare il punto sull’obiezione di coscienza in Lombardia. Questo lo scopo dell’indagine condotta dal gruppo regionale del Pd e presentata a palazzo Pirelli dalla vicepresidente del Consiglio regionale, Sara Valmaggi e dal capogruppo del Pd, Enrico Brambilla. Un’indagine che si incrocia con la relazione di attuazione della legge 194/78, presentata nei giorni scorsi dal ministero della Salute. Dalla relazione del ministero emerge un dato: la costante diminuzione del ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) da parte delle donne, il che conferma che la legge 194, che data oramai 37 anni, è ancora efficace nel raggiungere l’obiettivo per cui era nata. Nel 2014 infatti, per la prima volta in Italia, gli aborti sono stati meno di 100mila (97.535) con una riduzione del 60% rispetto alle 234.801 del 1982, anno in cui si era riscontrato il valore più alto.
Il dato non è altrettanto positivo in Lombardia. Qui le Ivg sono state 15.912, il 5,2% in meno dell’anno precedente, con un decremento minore di quello di altre 15 regioni: Valle d’Aosta -17,5%; Umbria -11,2%; Marche -10,2%; Emilia Romagna -7,5%; Veneto –7,3%; Piemonte -7,1%. Numeri che fanno riflettere, anche perché la Lombardia è l’unica Regione che finanzia una misura economica di sostegno alle donne che rinunciano all’Ivg, il Nasko. “Una misura - sottolinea Valmaggi - che dovrebbe avere come obiettivo quello di ridurre il ricorso all’aborto ma evidentemente non è efficace e come tale dovrebbe essere ripensata. Così come dovrebbe essere rivista la scelta della giunta di limitare l’accesso al contributo alle donne straniere che risiedono da almeno 2 anni nella nostra regione. Una scelta certamente ideologica, ma soprattutto miope”.
Sono proprio le donne straniere quelle che, in percentuale, ricorrono di più all’Ivg. Nel 2013 il 41.4%, ( per un totale di 6913) delle interruzioni di gravidanza sono effettuate da donne straniere, a fronte di un ovvia presenza minoritaria sul totale delle popolazione femminile. Le italiane che hanno fatto ricorso all’Ivg sono state 9765. Molte altre regioni hanno aderito al progetto promosso e finanziato dal ministero della Salute sulla prevenzione dell’aborto tra le donne straniere tramite la diffusione di buone pratiche (formazione degli operatori, potenziamento dell’organizzazione dei servizi per favorire l’accessibilità, promozione di una capillare informazione nelle comunità immigrate). Non così la Lombardia che, nonostante le reiterate richieste del Pd, ha scelto di non aderire al progetto.