Milano
Acido,16 anni a Martina Levato per l'aggressione a Savi
Martina Levato è stata condannata a 16 anni di carcere per l'aggressione con acido ai danni di Stefano Savi e per gli episodi con vittime Giuliano Carparelli e Antonio Margarito. Questa la sentenza emessa dal gup di Milano Roberto Arnaldi. Per il complice della ragazza, Andrea Magnani, 9 anni e 4 mesi di carcere. E' ancora in corso per gli stessi episodi il processo col rito ordinario per Alexander Boettcher. Levato si era presentata in leggero ritardo sull'inizio dell'udienza perche' impegnata con il piccolo nato a Ferragosto dalla sua relazione con Boettcher, ancora ospitato in una comunita' in attesa di una decisione su una sua eventuale adozione.
RISARCIMENTI MILIONARI ALLE VITTIME - Un milione di euro a Pietro Barbini e altrettanti a Stefano Savi: sono questi i risarcimenti, a titolo provvisionale, stabiliti dal gup di Milano Roberto Arnaldi per le vittime del processo a carico di Martina Levato e Andrea Magnani. Il giudice ha condannato a 16 anni la ragazza e a 9 anni e 4 mesi il bancario, ritenuto il 'basista' degli agguati con l'acido. Il gup ha riconosciuto una provvisionale di 100 mila euro anche per i familiari di Barbini e un'altra da 100 mila euro per la famiglia di Savi,rappresentata dal legale Benedetta Maggioni. Inoltre, una provvisionale da 50 mila euro per Giuliano Carparelli, vittima di un tentativo di aggressione e rappresentato dal legale Chiara Graffer. Altri 50 mila euro di provvisionale per Antonio Margarito, rappresentato dall'avvocato Roberto Parente, che avrebbe subito un tentativo di evirazione da parte di Martina Levato.
MARTINA IN LACRIME, IL LEGALE: "SENTENZA INGIUSTA" - "Martina al momento della sentenza e' scoppiata a piangere, non capisce perche' non e' stata apprezzata la sua collaborazione nel processo". Cosi' l'avvocato Alessandra Guarini racconta come la sua assistita, Martina Levato, ha reagito dopo aver appreso di essere stata condannata del gup di Milano a 16 anni di carcere per associazione a delinquere e altri reati. "E' una sentenza profondamente ingiusta - afferma il legale preannunciando ricorso in appello - se anche Magnani fosse stato responsabile dei fatti contestati, non si capisce perche' a lui e' stata inflitta una pena cosi' bassa rispetto a quella per Martina. In ogni caso, non e' passata la richiesta del pm che voleva una pena esemplare a 20 anni di carcere. Le condanne ingiuste non fanno onore alla Costituzione". Il legale sottolinea come tra i i tre protagonisti di questa vicenda, Martina Levato sia sta l'unica ad essersi "assunta delle responsabilita'" per riceverne in cambio "un accanimento sanzionatorio". "Se pensiamo che 16 anni e' la stessa pena inflitta a Stasi e alla Franzoni, ci rendiamo conto che qualcosa non torna". "Ingiusta" e' per il difensore anche la condanna per calunnia a Marina, ritenuta colpevole e di essersi inventata una violenza sessuale subita da Antonio Margarito, parte civile in questo processo al quale il giudice ha riconosciuto una provvisionale di 50 mila euro. "Martina e' una ragazza luci e ombre, ci ha consegnato se stessa e ci ha raccontato anche di quella violenza sessuale. Ma capisco che per l'opinione pubblica sia un boccone amaro considerarla una vittima".
IL PM: "RICONOSCIUTA LA BANDA DELL'ACIDO" - Soddisfatto il pm Marcello Musso, che pure aveva chiesto il massimo della pena per Levato, gia' condannata a 14 anni di carcere assieme ad Alexander per aver sfregiato con l'acido lo studente Pietro Barbini: 20 anni di reclusione, gia' ridotti di un terzo per lo sconto di pena previsto dal rito abbreviato. Aveva chiesto inoltre 14 anni di reclusione per Andrea Magnani, presunto complice nelle aggressioni ai danni di Stefano Savi, sfregiato con l'acido il 2 novembre 2014, e di Giuliano Carparelli, che pochi giorni dopo riusci' a salvarsi schivando il getto della sostanza corrosiva. La ragazza e' accusata, inoltre, di aver tentato di evirare Antonio Margarito, con cui aveva avuto un flirt. Magnani risponde anche del caso Barbini per il quale Levato e Boettcher sono gia' stati condannati. Ha spiegato Musso: "E' stata riconosciuta la banda dell'acido e quindi c'è soddisfazione da parte della Procura".
SAVI: "OGGI VOLEVO ESSERCI" - "E' importante che Levato e Magnani vengano condannati, non mi interessa della pena, cambia per loro ma non per me". Erano stati questi gli auspici di Stefano Savi il giovane sfregiato con l'acido, alla vigilia della sentenza. "Passo ancora la mia giornata con la maschera in volto per 15 ore, non posso fare molto. A gennaio mi sottoporro' ad un nuovo intervento con il laser", ha detto il giovane, che come sempre indossa un cappellino, parlando con i cronisti. "Volevo esserci oggi - ha aggiunto - nessuno dei due imputati mi ha rivolto la parola, ma e' meglio cosi'".
IL PAPA' DI SAVI: "NON SAPREMO MAI I MOTIVI" - "Oggi sappiamo chi ha aggredito Stefano, ma non sapremo mai il perche'". Ad affermarlo e' Alberto Savi, il papa' di Stefano, il giovane sfigurato al volto con l'acido per errore da Martina Levato e Andrea Magnani, stando alla sentenza di primo grado pronunciata oggi a Milano. "In tutta questa storia assurda - prosegue il padre del ragazzo, sempre presente alle udienze del processo - almeno abbiamo il volto degli aggressori. Siamo felici per il risultato processuale ma oggi e' una giornata triste per tutti". Alberto Savi esprime comunque ottimismo per il futuro del figlio: "Ha subito quattordici operazioni e a fine gennaio ce ne sara' un'altra, ma posso dire che Stefano ha vissuto questi mesi serenamente, con l'obiettivo di riprendersi la sua vita e ci sta riuscendo. Abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia. Stefano sta bene, ha accolto bene la sentenza di oggi che reputo equa e continua il suo percorso di riabilitazione fisica e psichica. Bisogna lasciargli tempo". Chi ha avuto modo di vederlo in aula al momento della lettura del verdetto ha descritto Stefano Savi come "commosso e soddisfatto".