Milano
Acido, il legale di Boettcher lascia l'aula: "Clima troppo aggressivo"
"C'e' un clima di aggressivita' eccessiva da parte del pm e soprattutto delle parti civili". L'avvocato Alessandra Silvestri, legale di Alexander Boettcher, ha abbandonato l'aula del processo e ha deciso di farsi sostituire nell'udienza di oggi da un collega. Il difensore ha spiegato ai giudici del processo al giovane ritenuto responsabile di aggressioni con l'acido, che ci sono stati "toni pesanti" nella scorsa udienza. Secondo il legale, il presunto complice Andrea Magnani avrebbe ricevuto un "trattamento di favore" per il suo ruolo di "collaborante", un "vantaggio sproporzionato rispetto a "chi ha deciso di restare in silenzio". Nella scorsa udienza, il legale ha percepito "toni aggressivi" da parte del pm e delle parti civili e, per questo, oggi non si sente "serena". Il presidente del collegio le ha fatto notare che "non c'e' stata alcuna aggressione". Ai cronisti, il legale ha lamentato "l'aggressivita' eccessiva da parte del pm e soprattutto delle parti civili e con questo non intendo le persone offese, anzi Stefano Savi ha dato una lezione di grande serenita'". Pur sottolinenando che il giudice e' libero di decidere di lasciare Boettcher in gabbia durante l'udienza, come ha fatto sinora, l'avvocato Silvestri ha evidenziato che Magnani "poteva circolare liberamente in aula", anche se ha ammesso di essere stato presente a tutte le aggressioni. La decisione di lasciare l'aula, ha precisato, non significa un addio alla difesa e si riferisce per adesso solo all'udienza di oggi.
Stefani Savi, aggredito con l'acido, "vede solo ombre da un occhio, mentre dall'altro ha conservato cinque - sei diottrie". Il medico legale Gaetano Elli, sentito come teste nel processo a carico di Alexander Boettcher, ha spiegato che il ragazzo ha subito anche "l'indebolimento del tatto perche' la pelle e' diventata meno elastica e ha una sensibilita' alterata per la distruzione delle strutture nervose superficiali". Inoltre, ha subito la "deformazione e lo sfregio permanente del volto". Davanti ai giudici del Tribunale di Milano stanno sfilando diversi testimoni tra cui alcuni poliziotti che intervennero dopo l'agguato. Diversi i momenti di tensione tra il pm Marcello Musso e le difese, tanto che a un certo punto il presidente del collegio ha minacciato una sospensione dell'udienza se le parti non avessero moderato i toni.