Milano

Acqua: a Milano consumo più alto ma più bassa disperazione

Alto il consumo domestico pro-capite di acqua in tutta la Lombardia, ma fortunatamente le perdite di rete sono limitate

Acqua: a Milano consumo più alto ma più bassa disperazione

Il consumo domestico pro-capite medio di acqua in Lombardia è di 189 litri per abitante al giorno, il più alto in Italia. Con la Città Metropolitana di Milano che tocca nel 2019 i 269 l/ab/gg. È invece "più rassicurante, ma ancora non soddisfacente", lo stato delle perdite di rete. Lo riferisce Legambiente Lombardia. Secondo i dati del Rapporto Ecosistema Urbano 2020 infatti le perdite percentuali medie dei capoluoghi di provincia aggregati per regioni, dicono che la Lombardia ha una percentuale che si aggira sul 22%, dove però Milano risulta il capoluogo di regione con la più bassa quota di acqua dispersa: il 13,7%. In Lombardia - sempre secondo il report di Legambiente - sono stati raggiunti buoni progressi nella riorganizzazione e razionalizzazione delle gestioni dei servizi idrici, ma resta necessario un loro rafforzamento e una più intensa e stretta integrazione operativa tra le diverse società pubbliche provinciali al fine di fare sistema, incrementando così le capacità gestionali, tecniche, finanziarie e di ricerca e innovazione. In termini assoluti il capoluogo con i valori maggiori di consumi risulta essere Milano, con numeri elevatissimi, pari a circa 182 milioni di mc di acqua erogata, di cui oltre 136 milioni di mc utilizzati per consumi domestici. La città che ha i prelievi più bassi, invece, è Sondrio con 3 milioni di mc, 2,3 milioni di mc di acqua immessa e circa 2 milioni di mc di acqua erogata.

«È necessario agire in modo incisivo sulla riqualificazione idrica degli edifici e degli spazi urbani definendo gli obiettivi di separazione delle acque bianche e grigie e le pratiche per il loro riutilizzo, stabilendo l’obbligo sia di recupero delle acque piovane per tutti gli usi compatibili, sia di installazione di sistemi di risparmio idrico. Inoltre, occorre favorire il recupero della permeabilità in ambiente urbano attraverso la diffusione di Sistemi di drenaggio sostenibile (SUDS) e Soluzioni Naturali (NBS) che sostituiscano l’asfalto e il cemento non necessari con cui si continua a impermeabilizzare piazzali, parcheggi e marciapiedi delle nostre città, insieme a sistemi di accumulo delle acque di pioggia – spiega Lorenzo Baio, responsabile acque di Legambiente Lombardia – Per ridurre gli sprechi e aumentare il riuso è sempre più urgente l’esigenza di programmare, ove possibile, una doppia rete di prelievo e distribuzione per distinguere chiaramente l’acqua potabile destinata al consumo umano da quella destinata ad altri usi, come per esempio l’irrigazione dei giardini, i lavaggi delle strade e delle auto, gli sciacquoni, fino a grandi usi quali quelli industriali e agricoli. Occorre anche limitare gli sprechi domestici nelle grandi città: per questo gli appelli e le raccomandazioni non bastano, occorre introdurre sistemi di misura e tariffazione dei consumi delle singole utenze condominiali». Quanto alla qualità dell'acqua, a livello generale, Legambiente osserva che "i dubbi, la scarsa pubblicità sulla bontà delle nostre acque del rubinetto a fronte di investimenti milionari delle aziende imbottigliatrici, spingono molte persone verso l’acqua in bottiglia" e che "con 8 miliardi di bottiglie da 1,5 litri di acqua minerale e un consumo pro-capite di oltre 220 litri all’anno, l’Italia è tra i primi paesi al mondo per consumo di acqua imbottigliata". Secondo l'associazione si tratta di "un’anomalia del tutto ingiustificata a fronte di una qualità mediamente buona dell’acqua erogata dalle reti idriche". "Un minore consumo di acqua in bottiglia - viene sottolineato - potrebbe, infatti, far risparmiare ad ogni famiglia centinaia di euro l'anno, riducendo drasticamente anche i rifiuti in plastica, compresi quelli dispersi nell’ambiente e nei mari. La maggior trasparenza richiesta e i parametri più restrittivi introdotti dalla direttiva europea sono importanti anche per combattere la sfiducia nei controlli dell’acqua di rubinetto e al contempo per responsabilizzare i cittadini".







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