Milano

Addio a Patrizia Pozzi, studiosa e stimata docente di filosofia

La professoressa Pozzi, nipote del deportato politico Antonio Fanzel, lottava da tre anni contro la SLA

Addio a Patrizia Pozzi, studiosa e stimata docente di filosofia

"La nostra cara Patrizia Pozzi - annuncia con un post su FB l'ANPI Sezione di Cologno Monzese - nipote del deportato politico colognese Antonio Fanzel, ci ha lasciato ieri, dopo una malattia, la SLA, che nel giro di poco più di tre anni l’ha consunta, strappandola alla vita e all’affetto delle sue giovani figlie e dei parenti tutti.Era docente di Filosofia; ha insegnato "Storia del Pensiero ebraico" presso l’Università di Milano; ed ha pubblicato diversi studi sul pensiero di Spinoza.Ha lavorato molto sulla tematica della deportazione nei lager tedeschi: nel 1992 ha intervistato Liliana Segre, in una delle prime occasioni in cui raccontava la sua esperienza; e nel 2017, insieme a Miuccia Gigante, ha scritto un libro sul papà di Miuccia (deportato politico ucciso nel lager della Risiera di san Sabba a Trieste), che si intitola: “Mai più lontani. Antifascismo e Resistenza visti con gli occhi di una bambina. Ricordo di Vincenzo Gigante”.Di sé, da ricoverata in una struttura di Merate, ha scritto: “Certamente, sarei stata la candidata perfetta per un lager nazista o per il castello di Hartheim, e per un forno crematorio, come avvenne a mio nonno, Antonio Fanzel, deportato politico ucciso a Mauthausen: aveva 35 anni e lasciava una moglie e cinque figli. Anch'egli, come milioni di esseri umani, passò per il camino: le fiamme che arsero i libri nel 1933 (il più grande il 10 maggio) furono le fiamme che arsero per cancellare chi era ritenuto indegno di vivere, anche i disabili, come me in questo momento della mia vita.” Noi vogliamo ricordarla giovane, energica, impegnata, sempre disponibile a dare il suo contributo di idee, scritti, incontri pubblici: lei, che pur aveva tanti impegni ed abitava a Milano, quando ci rivolgevamo a lei per chiedere il suo aiuto, non ci faceva mancare interventi, indicazioni, consigli e, soprattutto, tante testimonianze personali e familiari sulla deportazione del nonno, ma anche sull’impegno antifascista e per la democrazia e l’attuazione della Costituzione, per la solidarietà e l’accoglienza, per la tolleranza ed il rispetto reciproco.Lascia un grande vuoto e ci mancherà molto. Alle figlie, alla mamma, alle zie, ai parenti tutti giungano le condoglianze della Sezione ANPI di Cologno Monzese."

 

 








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