Adunata degli Alpini: 500mila Penne nere sfilano a Milano. FOTO - Affaritaliani.it

Milano

Adunata degli Alpini: 500mila Penne nere sfilano a Milano. FOTO

La 92esima Adunata Nazionale degli Alpini in occasione del centenario dell'Associazione Nazionale ha portato a Milano nel fine settimana 500mila Penne nere

Adunata degli Alpini: 500mila Penne nere sfilano a Milano

"Coraggio, impegno ed altruismo gli ingredienti dell'alpinita'". Lo recita uno striscione della sezione Trento, che sfila in mattinata domenica per le vie di Milano. E' invasa di Penne nere la citta' piu' cool d'Italia, che per un weekend torna paese di provincia e riscopre lo spirito semplice della convivialita', tra banchi di porchetta, cartocci di pesce e baracchini di birra degni di una sagra.

La 92esima Adunata Nazionale degli Alpini in occasione del centenario dell'Associazione Nazionale fondata proprio a Milano un secolo fa, ha trasformato per tre giorni lo spirito di una citta' che vive il suo Rinascimento proiettato nel futuro. E cosi' comincia alle 9 di domenica la lunga, quasi infinita, sfilata di tutti i reggimenti da Piazza Venezia fino in piazza Castello, dove, dentro il parco, e' allestita la cittadella. Le sezioni vengono chiamate una per una dallo speaker al momento dell'arrivo di fronte al monumento Sforzesco mentre gli applausi accolgono i reggimenti a suon di "hip hip hurra". Ci sono le tradizionali camicie a quadri e i gilet verde militare, ma anche i reggimenti che portano addosso sci e bacchette incrociate o anche funi e piccozze per ricordare i servizi alle grandi altitudini. E tra pance pronunciate, che ricordano il piacere del vino e della grappa, e molte barbe bianche spuntano anche giovani, che da poco hanno terminato la ferma volontaria. E' un messaggio semplice quello che restituiscono gli Alpini alla citta' nel centenario, e lo dice uno degli striscioni della brigata tridentina: "Esiste un'Italia unita solidale coesa e coerente. E che sta bene insieme".

Forse e' proprio a questo che i cittadini ai bordi delle strade applaudono anche nelle vie eleganti come via Dante, in un'Italia sempre meno sicura, "sempre piu' divisa e impaurita": a dirlo sono soprattutto le mogli degli Alpini. La sfilata delle Penne nere infatti e' infatti a forte prevalenza maschile, anche se qualche donna, soprattutto fra gli strumentisti, appare. Si tratta soprattutto di ragazze giovani, che, dopo aver avuto accesso alla leva volontaria anche nelle forze militari hanno scelto il corpo montanaro e portano orgogliose il cappello verde scuro, anche se coronato ancora da poche medaglie delle adunate. Per tutte le altre la partecipazione all'orgoglio dei mariti non e' pero' secondaria: "Go sposa' un Alpin" recita sul retro la t-shirt di una non piu' giovane signora veneta.

Adunata degli Alpini: musica, sfilate, entusiasmo e poca politica

I cappelli piu' pesanti di medaglie sono quelli degli Alpini piu' anziani, che ci tengono a dimostrare ogni singola partecipazione all'evento annuale; alcuni di loro camminano in fila, volto orgoglioso ma anche fatica, mentre cercano di mantenere con i piedi il ritmo dei tamburi martellanti delle fanfare. Oltre al colpi d'occhio delle diagonali in fila create dalle piume nere che sfilano sui cappelli e' la musica la grande protagonista di questa adunata monumentale: bande, fanfare e cori, ordinate o improvvisate, riempiono ad ogni ora il silenzio di una citta' meno rumorosa del solito, visto che il traffico, sia dei mezzi pubblici sia dei mezzi privati, e' stato bloccato in gran parte del centro.

Le stesse vie  percorse dalle brigate fino alle 20 di ieri. "L'ordine di apparizione - spiega Giacomo, bergamasco arrivato alla sua 55esima adunata - e' in base alla distanza dalla citta' organizzatrice, per questo noi di Bergamo quest'anno sfileremo tardi. Si tratta di una prassi". Molto sentita, ci spiega il suo commilitone Luciano, al tavolo del Biergarten organizzato in piazza Castello, l'adunata per il Centenario proprio a Milano, anche se "la citta' ci ha bidonato: c'erano pochi tricolore appesi alle finestre e ai lampioni. Ci e' sembrato che la citta' non ci volesse"; e poi fa un confronto: "Di bandiere nazionali ce ne erano di piu' a Bolzano, quando si temeva che i cittadini fossero perfino troppo 'crucchi'". Ed in effetti i milanesi di nuova generazione, spesso definiti radical chic, guardano con diffidenza le tende piantate in ogni parchetto, quasi ogni aiuola della citta', con tanto di braci, tensostrutture e tavolate cantanti. Se c'e' una cosa che e' rimasta fuori - a fatica - dall'adunata forse e' proprio la politica: ci ha provato ieri Matteo Salvini a mettere una maglietta del Corpo Nazionale, facendo sentire la sua presenza in piazza del Cannone, ma l'accoglienza non e' stata il solito bagno di folla: qualche penna Nera si e' avvicinata a stringergli la mano, ma l'applauso e' arrivato solo quando il ministro dell'Interno ha rievocato la "naja obbligatoria almeno per 6 mesi"; qualcuno pero' gli ha anche mostrato la sua versione senza troppi giri di parole, impressa su una t-shirt: "Sono Alpino e antifascista".








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