Affare Fatto
Da materia di scarto a tessuto: la seconda vita della fibra di carbonio
EcoCarbonio, fra i vincitori del bando "Call Hub Ricerca e Innovazione", si propone di trasformare il ciclo di vita del carbonio
EcoCarbonio, il progetto lombardo che trasforma gli scarti in tessuto
Può un materiale di scarto trasformarsi in materia prima? Se fino a qualche anno fa la risposta era no, oggi l’impulso verso un’economia sempre più circolare ha trasformato il ciclo di vita di molti ‘rifiuti’. E così anche il carbonio, ampiamente usato in industria, può avere una nuova vita: se ne possono ottenere tessuti tecnici dagli usi più disparati.
A questo stanno lavorando i partner impegnati nel progetto EcoCarbonio, fra i vincitori del bando "Call Hub Ricerca e Innovazione" e dunque sostenuto dall’Assessorato Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia con quasi 2,9 milioni di euro (su valore complessivo del progetto di 5,7 milioni di euro) a valere su fondi POR FESR 2014-2020.
EcoCarbonio, i partner e gli obiettivi
In EcoCarbonio si incontrano e si fondono le conoscenze e le competenze di Cotonificio Olcese Ferrari (capofila), Fibertech Group, Limonta Informatica, Argal, Mako shark, Persico Marine, ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).
“Il progetto – racconta l’ing. Flavio Caretto, tecnologo ENEA - si pone come obiettivo quello di ricercare e sviluppare una soluzione innovativa che permetta di introdurre, all’interno del processo produttivo industriale dei materiali compositi, un nuovo modello di organizzazione sostenibile e basato sul riutilizzo di materiali di scarto, concorrendo a garantire la possibilità di una nuova vita a quei materiali che attualmente, una volta giunti al termine del proprio uso, vengono destinati allo smaltimento. I rifiuti in composito e gli scarti di lavorazione, attraverso l’impiego di un procedimento proprietario, verranno trasformati nuovamente in risorse di valore, e torneranno a essere utili per la realizzazione di nuovi prodotti, contribuendo alla tutela dell’ambiente e del territorio grazie alla riduzione del materiale destinato alla discarica, sprechi di materie prime e dell’energia necessaria alla produzione delle medesime”.
EcoCarbonio, le ricadute del progetto
Ma quali saranno le ricadute pratiche del progetto? “Grazie all’introduzione del nuovo processo di recupero, filatura, tessitura e reimpiego industriale delle fibre di carbonio riciclate – spiega l’ing. Caretto - ciò che attualmente rappresenta un costo sia dal punto di vista economico che ambientale potrà trovare nuovo impiego nella produzione di tessuti tecnici, utilizzabili a propria volta per la realizzazione di nuovi materiali compositi di diverse tipologie e adatti a differenti applicazioni. L’innovazione di EcoCarbonio non interessa solo le aziende aderenti nel partenariato, ma andrà a coinvolgere direttamente anche gli utilizzatori dei prodotti in composito, proponendo un nuovo modello economico circolare in cui il recupero degli scarti e dei prodotti giunti a fine vita diviene parte integrante del processo produttivo stesso. Dall’impegno nel programma di R&S potrà nascere e svilupparsi un vero e proprio nuovo sistema economico legato alla raccolta, alla differenziazione e al riciclo dei materiali compositi a base di fibra di carbonio.”
Se all’estero, in Inghilterra e Germania in particolare, si trovano diversi lavori di ambito accademico che dimostrano tentativi di ottenere filati e tessuti in fibra di carbonio da riciclo, Ecocarbonio è ad oggi in questa tematica l’unico esempio di progetto di ricerca e sviluppo con così elevato livello di industrializzazione. Un primato possibile grazie al supporto delle istituzioni e di Regione Lombardia in primis: è stato infatti “merito del bando Call HUB – come ci tiene a sottolineare l’ing. Caretto – se ci sono stati i presupposti per la creazione di un partenariato così variegato, incoraggiando le imprese ad attivarsi per affrontare questa sfida tecnologica ed imprenditoriale così ardua e accattivante.”
Una sfida che vede l’ingegno lombardo fare scuola.