Affare Fatto
È lombardo il drone subacqueo che pulisce gli yacht e aiuta l’ambiente
Con un drone per la pulizia a immersione è possibile per le imbarcazioni consumare meno carburante e ridurre l'impatto ambientale
È lombardo il drone subacqueo che pulisce gli yacht e aiuta l’ambiente
Quando li si vede sfrecciare in mare, difficilmente ci si chiede quanto possa essere impegnativa e importante la pulizia degli yacht. In realtà la pulizia degli scafi ha un impatto diretto sui consumi di combustibile e quindi sulla produzione di gas climalteranti, oltre che sui costi di gestione. Negli ultimi anni, con l’aumento della temperatura delle acque che favorisce il proliferare di alghe sugli scafi il problema si è fatto ancora più serio.
È in questo contesto che si inserisce MaxiCrab, un progetto cofinanziato per 255.514,27 euro dall’Assessorato Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia con fondi POR FESR 2014 – 2020 attraverso il bando Tech Fast.
MaxiCrab nasce da un’intuizione dell’azienda comasca Aeffe S.r.l. e rappresenta l’evoluzione di Keelcrab, un drone che svolge attività di pulizia in immersione guidato dall’uomo da una console con display collegata alla telecamera posizionata sul drone.
Se finora i droni pulenti erano stati pensati per imbarcazioni da diporto fino a 24 metri, MaxiCrab punta a realizzare un nuovo drone subacqueo di dimensioni maggiori e con funzionalità evolute per gli yacht da 24 a 50 metri di lunghezza.
“MaxiCrab – spiega Fabio Terzaghi, general manager di Aeffe S.r.l. – ha una forte valenza ambientale dal momento che permette la riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2 dovute all'attrito che le imbarcazioni generano durante la navigazione. In sostanza, uno scafo più pulito consuma meno e ha un minor impatto ambientale. MaxiCrab consente inoltre di ridurre il fabbisogno di prodotti antivegetativi, ovvero vernici che vengono messe sulle carene per rallentare la proliferazione di alghe che contengono composti inquinanti.”
“I droni pulenti già in commercio, quelli per imbarcazioni fino a 24 metri, hanno riscosso un ottimo successo, soprattutto all’estero. Il 90% della richiesta proviene infatti da mercati esteri, in particolar modo Australia, America ed Europa. Rispetto a questi modelli MaxiCrab avrà una spazzola di pulizia più larga, più potenza di adesione allo scafo, una nuova scheda elettronica, funzionalità digitali aggiuntive e design rivisto”, aggiunge Terzaghi.
Dal laboratorio di Bulgarograsso (CO) in oltre cinquanta Paesi del mondo, la meccatronica sottomarina lombarda di nuova generazione è destinata a lasciare il segno.