Affare Fatto

Il benessere passa dal cibo: in Lombardia nascono dei superfood per over 65

Debora Bionda

Gli over 65 a Milano sono dinamici e in forma. Con il progetto Food NET sono allo studio dei functional food su misura per loro

Il benessere passa dal cibo: in Lombardia nascono dei superfood per over 65

Over 65, dinamici, attenti alla salute e desiderosi di restare in forma. È questo l’identikit di un gruppo fondamentale di cittadini milanesi. Se è vero che oggi buona parte della popolazione tende a vivere principalmente nelle città e che le concentrazioni urbane devono essere a dimensione d’uomo, è anche vero che in questo contesto la ricerca può dare un importante contributo. Proprio con questo spirito nasce il progetto Food NET, che sta per Food Social Sensor network, e che punta alla creazione di una piattaforma per fornire dati e tecnologie volte a realizzare functional food su misura per i cittadini over 65 della Città Metropolitana di Milano.

Sono davvero tanti i partner coinvolti nel progetto Food NET: TSP, la società capofila specializzata in servizi ICT che si occupa nello specifico della realizzazione della piattaforma tecnologica di acquisizione e analisi dei Big Data e dello sviluppo dei servizi di analytics; Amita Health Care Italia è un’azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di materie prime per i settori alimentare, nutraceutico e farmaceutico, cosmetico, aromi e fragranze; Balance, una consulting firm volta alla creazione di nuovi modelli di business grazie alle tecnologie digitali; Complife, un’azienda specializzata in servizi di testing e consulenza per il settore cosmetico, alimentare-nutraceutico e dei medical device; Design Group Italia (DGI), un’agenzia di consulenza specializzata in branding e design strategico; EPO, realtà che produce e commercializza prodotti fitoterapici ed estratti per l’alimentazione naturale; FEM2-Ambiente che si occupa di diagnostica molecolare in campo ambientale e agroalimentare; Flanat, società che progetta e realizza la produzione di una vasta gamma di ingredienti naturali per gli alimenti funzionali e bevande, integratori e nutraceutici; IT Food, una PMI che si occupa di R&D nel settore agroalimentare; Università degli Studi di Milano-Bicocca che partecipa con il ruolo di referente scientifico per tutte le attività di progetto attraverso 7 dipartimenti (Sociologia e Ricerca Sociale, Informatica, Sistemistica e Comunicazione, Scienze Umane per la Formazione, Psicologia, Biotecnologie e Bioscienze, Scienze Ambientali, Medicina e Chirurgia);  Università della Calabria che vanta un’ampia esperienza nella gestione di progetti di R&D in ambito botanico e agroalimentare; Università degli Studi di Pavia che nell’ambito del progetto indaga le abitudini alimentari e lo stile di vita della popolazione campione. 

Ai partner si aggiunge Regione Lombardia: Food NET ha infatti ricevuto un contributo economico di 3.347.986 euro dall’Assessorato Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione di Regione Lombardia, attraverso i Fondi Europei POR FESR 2014-2020, con risorse stanziate tramite gli Accordi per la Ricerca, lo sviluppo e l’innovazione.

“Abbiamo pensato di creare valore nell’ambito food nelle città”, ha spiegato ad Affaritaliani.it Milano il prof. Massimo Labra, ricercatore dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e responsabile scientifico del progetto Food NET. “Facendo un’analisi – continua il prof. Labra - abbiamo scoperto che a Milano una fetta della popolazione molto importante sono gli over 65. Rappresentano circa il 30% della popolazione che vive nel capoluogo lombardo. Si tratta di persone attive, con un importante un ruolo sociale, partecipano alla vita della città e spesso educano i nipoti perché i genitori sono al lavoro. Con Food NET ci concentriamo sulla popolazione matura, consapevoli di poter avere delle ricadute indirette anche sui giovani. Ci siamo chiesti se per questo target di popolazione qualcuno avesse mai pensato a creare una dieta ad hoc. Abbiamo delineato questa tipologia di utente (scoprendone le abitudini, se mangia a casa, se mangia da solo o meno ecc.) sotto il profilo sociale, storico, culturale e dei consumi e lì abbiamo capito che l’over 65 milanese vuole comprare alimenti che facciano bene alla sua salute, che lo aiutino nello sport, nell’attività fisica, a mantenere una buona muscolatura o una buona memoria. L’over 65 di oggi cura se stesso e sta molto attento a quello che mangia. Abbiamo anche scoperto che ci sono differenze tra le abitudini delle donne e quelli degli uomini e che spesso si registrano delle carenze vitaminiche e di minerali (come il ferro e calcio per esempio). Come intervenire per aiutare questa fascia di popolazione? Abbiamo pensato di creare degli alimenti nuovi, adatti agli over 65, con proprietà per esempio ipoglicemizzanti, antiossidanti o che siano contro il colesterolo o ancora arricchiti di Omega 3, fibre e altri preziosi elementi. Allo scopo abbiamo iniziato a lavorare con aziende erboristiche e food designer, mettendo a punto nuovi estratti e nuovi prodotti, che potevano essere dei cracker, dei grissini, delle creme e poi abbiamo iniziato a fare dei test cercando di capire se l’over 65 preferiva consumare una crema, un cracker o altro. Abbiamo selezionato alcuni alimenti funzionali e adesso faremo uno studio su dei volontari per vedere come cambia lo stato di salute consumando per un certo periodo di tempo questi prodotti. Misureremo alcuni parametri biologici e faremo dei test neuro-cognitivi per capire come i volontari si sentono a mangiare questi prodotti e se apprezzerebbero di più prodotti con caratteristiche diverse.”

Una collaborazione davvero proficua quella tra aziende, università, centri di ricerca e Regione Lombardia perché, come ricorda il prof. Labra, “Le imprese hanno scoperto di avere delle competenze complementari, la sinergia che si è creata è stata molto interessante. Le università, in particolare, grazie alla collaborazione con le imprese, hanno potuto avere un osservatorio privilegiato sul mondo indispensabile affinché la ricerca abbia ricadute reali e concrete. In questo partenariato avevamo tutti dei compiti ben definiti, ognuno ha messo le proprie competenze nel progetto senza competizione e l’unione ha fatto la forza. Le aziende sono rimaste sorprese da quanto la ricerca potesse essere davvero un partner per loro prezioso. In tutto questo, Regione è stata l’energia di attivazione, ha dato la spinta iniziale per la nascita del partenariato e sono convinto che dopo questa esperienza la comunità di Food Net continuerà a lavorare insieme. Grazie a questo bando, realtà che non avevano mai collaborato ora sanno di poter sviluppare importanti sinergie.”

E se per avere dei risultati certi sull’impatto sulla salute degli over 65 dei functional food realizzati bisogna aspettare la fine del progetto, i primi benefici effetti di Food NET si sono già manifestati: grazie ai fondi stanziati sono stati creati degli assegni di ricerca; solo all’Università Milano-Bicocca sono stati una ventina. Alcuni dei ragazzi coinvolti sono poi stati assunti nelle aziende partner. E le stesse imprese partner hanno a loro volta assunto dei giovani molto preparati per lavorare sul progetto. Queste sono le buone notizie che in questo periodo storico, dove giovani e ricercatori sono costretti ad andare all’estero per trovare impiego, vorremmo sentire più spesso.