Affare Fatto
In Lombardia una Biobanca centralizzata al servizio della medicina predittiva
La nuova frontiera della salute passa da un approccio condiviso, ecco come aiuterò la ricerca di alcune delle maggiori patologie invalidanti
In Lombardia una Biobanca centralizzata al servizio della medicina predittiva
La tempestività è spesso ciò che fa la differenza in medicina, per questo motivo diagnosi precoci, approcci terapeutici innovativi, procedure standard che possano velocizzare la cura e metodi predittivi sono campi in cui si stanno concentrando sforzi e risorse. In questo contesto si colloca HIBAD (HUB Regionale Integrato BioBanca - Analisi - Dati e suo Utilizzo Sperimentale), un progetto in linea con una priorità di Regione Lombardia: la tutela della salute. Non a caso HIBAD è uno dei trentatré progetti finanziati dal bando Call Hub Ricerca e Innovazione. Ciò ha permesso a HIBAD di ricevere un contributo economico di 2.563.844 euro (su 5.499.681,90 € di valore complessivo del progetto) dall’Assessorato Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione di Regione Lombardia, a valere su Fondi Europei POR FESR 2014-2020.
Sono 4 i partner coinvolti in questo progetto: BioRep S.r.l.,società del GRUPPO SAPIO e capofila del partenariato, Advice Pharma Group S.r.l., Associazione La Nostra Famiglia – Sezione di ricerca IRCCS Eugenio Medea , e Diabetes Diagnostics S.r.l.
“Il progetto HIBAD – spiega Riccardo Colombo, R&D manager di Diabetes Diagnostics S.r.l. e responsabile della comunicazione del partenariato - nasce in risposta alle esigenze della comunità scientifica di trovare un modello standardizzato di approccio e lavoro sulla ricerca di alcune delle maggiori patologie invalidanti. Si è partiti da un’attività di analisi sullo stato dell’arte sull’approccio diagnostico e terapeutico legato a disturbi del neurosviluppo e della condizione di prediabete. Entrambe le situazioni sono caratterizzate da quadri clinici molto variabili e richiedono lo sviluppo di nuovi criteri e metodologie di classificazione e inquadramento clinico per poter individuare il miglior percorso di trattamento. A fronte della grande variabilità clinica dei disturbi del neurosviluppo, diagnosi precoce e istaurazione tempestiva di appropriati interventi terapeutici e riabilitativi sono indispensabili per un inserimento sociale sereno e produttivo, evitando un pesante carico di sofferenza per il paziente e i familiari ed elevati costi sociali e sanitari. Gli attuali criteri di classificazione, basati essenzialmente su valutazioni soggettive, sono inadeguati. Per quanto riguarda l’altro oggetto di studio, la condizione di prediabete è sempre più diffusa e tende a procedere verso il diabete. L’impiego di nuovi approcci “omici”, sviluppati nel progetto, fornirà informazioni predittive preziose per avviare tempestivamente i pazienti verso il migliore percorso preventivo personalizzato, preservarne lo stato di salute e benessere mantenendo un positivo e produttivo posizionamento sociale e lavorativo. In particolare, gli studi inizialmente proposti si avvarranno dell’ausilio di un sistema di machine learning, di dati clinici, ambientali, comportamentali e genomici.”
“Il progetto HIBAD – prosegue Colombo - attraverso la realizzazione del Centro Regionale di Risorse Biologiche, vuole tutelare la salute dei cittadini tramite una prevenzione individualizzata, definire modalità e protocolli di trattamento personalizzato finalizzati a creare la base scientifica, organizzativa e assistenziale adeguata a realizzare questa prospettiva. Tre sono i principali obiettivi di HIBAD: primo, perseguire il massimo livello di standardizzazione nelle procedure preanalitiche, nell’organizzazione dei dati clinici in cartella e nel trattamento dei campioni biologici (raccolta, trasporto, manipolazione, analisi, congelamento, preservazione, distribuzione) attraverso la realizzazione del Centro Regionale di Risorse Biologiche; secondo, sviluppare sistemi omogenei di classificazione dei dati, dei campioni biologici attraverso sistemi informatici intelligenti che permettano di estrarre nuove informazioni con valore diagnostico, prognostico e terapeutico dai dati clinici e di laboratorio ottenuti dal paziente o dai campioni biologici preservati; terzo, sfruttare le nuove tecnologie attraverso un intervento di coordinamento che permetta un efficace ed affidabile scambio e condivisione di dati a favore della comunità scientifica nazionale ed internazionale, per raggiungere il volume necessario ad individuare nuovi marker biologici, con valore diagnostico, prognostico o di monitoraggio.”
Un progetto ambizioso, dunque, e ad ampio respiro. “Il CRRB - sottolinea infatti Colombo - diventerà punto di riferimento nel territorio (non solo regionale) e coordinerà le attività di raccolta e di scambio di informazioni e conoscenze. In ottica di trasferimento tecnologico, è in fase di costituzione un tavolo di lavoro per definire procedure operative standard e protocolli per tutte le fasi del trattamento dei campioni biologici e linee guida per la formazione di operatori qualificati allo scopo. Il CRRB e il tavolo di lavoro costituiranno il fulcro attorno al quale avviare una modalità nuova di interazione tra i soggetti impegnati nella ricerca clinica e nella prestazione del servizio sanitario. La definizione di standard condivisi e il portale web di integrazione di dati con l’inventario dei campioni biologici disponibili in Regione Lombardia svolgeranno una azione di volano potente per costituire cordate scientifiche su progetti internazionali.”