Affare Fatto

In lotta contro il dolore cronico: in Lombardia nasce l’hub “no pain”

di Debora Bionda

Il dolore cronico ha un pesante effetto sulla qualità di vita dei pazienti. Per trovare soluzioni a questo problema nasce l'hub lombardo PainRE-Life

PainRE-Life, l'hub contro il dolore cronico

In Europa il dolore cronico colpisce un adulto su cinque. Le stime, infatti, parlano di oltre 95 milioni di persone affette da dolore cronico, circa il 20% della popolazione europea adulta, percentuale più che doppia rispetto alle persone che soffrono di diabete.

Il dolore cronico ha un pesante effetto sulla qualità di vita dei pazienti, andando ad impattare su quelle che sono le normali attività quotidiane e sulla capacità lavorativa. Un corretto approccio farmacologico al dolore cronico dovrebbe prevedere un’accurata diagnosi della tipologia di dolore e un trattamento precoce per evitare la cronicizzazione. Oggi una parte consistente della popolazione italiana convive con il dolore.

È in questo contesto che si inserisce il progetto PainRE-Life. Vincitore del bando Call Hub Ricerca e Innovazione, godrà di un finanziamento di 2,7 milioni di euro (su un valore complessivo di 5,3 milioni di euro) da parte dell’Assessorato Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia a valere su fondi POR FESR 2014-2020.

PainRE-Life, i partner e gli obiettivi

PainRE-Life coinvolge due centri clinici, IEO e Casa di Cura Privata del Policlinico, l’Università degli Studi di Trieste, Nuvyta srl (start-up nell’ambito delle cartelle cliniche informatizzate e sistemi cloud di gestione dei dati clinici), Zadig srl (PMI specializzata nell’ambito della comunicazione e dell’interazione con il paziente); Euleria srl (start-up innovativa nell’ambito della teleriabilitazione domiciliare, IMS srl  (PMI specializzata nel management sanitario e nei percorsi di cura. A cui si affiancano altri enti, come Università degli studi di Milano e Fondazione IRCCS Ca' Ospedale Maggiore Policlinico, che collaborano al progetto come consulenti esterni. 

“Il lavoro è stato suddiviso in due ambiti principali, quello di sviluppo tecnologico e quello di sviluppo clinico a cui sono stati affiancati la comunicazione, la formazione a distanza dei medici di base e lo sviluppo dei modelli di sostenibilità a lungo termine e di presa in carico dei pazienti”, spiega la professoressa Gabriella Pravettoni, Direttore di Psiconcologia in IEO Istituto Europeo di Oncologia.

“L’obiettivo – prosegue la prof.ssa Pravettoni - è quello di garantire ai pazienti con dolore e ai loro familiari una terapia personalizzata, caratterizzata da monitoraggio, assistenza domiciliare e un coinvolgimento nelle decisioni sulla loro salute. Per raggiungerlo si lavora su più fronti, cercando di rispondere al bisogno di continuità della cura grazie ad un approccio tecnologico, coinvolgendo pazienti e caregiver nella progettazione di soluzioni a partire dalle loro esigenze, supportando il percorso del paziente attraverso strumenti che nascono dalla messa a sistema delle competenze cliniche, psicologiche e sociali con i risultati dell’analisi dei dati raccolti. PainRE-Life sarà, infatti, un Big Data hub che costituirà la base per progetti di sviluppo scientifico.”

Una collaborazione quella fra i partner coinvolti che si è rivelata vincente e per questo verrà replicata anche su altri progetti. “Il bando – sottolinea Pravettoni - è stato fondamentale perché ha dato l’opportunità ad una rete di imprese e centri clinici di eccellenza di lavorare insieme e portare avanti un progetto che, altrimenti, sarebbe stato troppo oneroso per essere sostenuto dalle sole PMI e start-up innovative. In assenza del cofinanziamento non sarebbe stato possibile ottenere l’ecosistema PainRE-Life. è importante ricordare che l’ecosistema, pur nascendo per i pazienti con dolore, è già predisposto per essere traslato su altre patologie e il consorzio lo sta già proponendo in altri abiti, come ad esempio la sclerosi multipla”.

Ogni paziente merita una cura personalizzata, oggi è possibile farlo grazie alla tecnologia. Mai come nel settore medicale l’innovazione tecnologica è la migliore amica dell’uomo.