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SLA, conoscerla per combatterla. Lombardia: le armi sono ricerca e innovazione

di Debora Bionda

La SLA colpisce 2-3 persone ogni 100mila abitanti all'anno. In Lombardia un innovativo progetto punta su ricerca, confronto e condivisione per combatterla

SLA, conoscerla per combatterla. Lombardia: le armi sono ricerca e innovazione

La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) è una malattia subdola, ancora troppo poco conosciuta. Si riscontra con più frequenza in persone di età compresa tra i 40 e i 70 anni, ma non solo, i suoi bersagli possono essere anche più giovani. Una malattia rara ma non rarissima che colpisce 2-3 persone ogni 100mila abitanti all'anno e conduce alla paralisi dei muscoli che controllano movimento, deglutizione, fonazione e respirazione. Grazie alla ricerca si stanno facendo enormi passi avanti. La battaglia contro la SLA va portata avanti con tenacia. Regione Lombardia ne è convinta al punto da sostenere il progetto INTERSLA, uno dei 33 vincitori del bando “Call Hub Ricerca e Innovazione”, che potrà beneficiare di un contributo economico di 4.166.832,65 euro (su un valore complessivo del progetto di 9.546.895,75 euro) dall’Assessorato Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione di Regione Lombardia, a valere su risorse dei fondi POR FESR 2014-2020.

INTERSLA vede la collaborazione di un gruppo di partner di alto profilo. Oltre alla Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta – capofila del progetto – sono coinvolti l’Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, e Avantea, un laboratorio di tecnologie avanzate per la riproduzione animale e la ricerca biotecnologica.

“Il Progetto INTERSLA - INnovazione, nuovi modelli TEcnologici e Reti per curare la SLA, come suggerisce il nome stesso - spiega il Prof. Giuseppe Lauria Pinter, Direttore Dipartimento Neuroscienze cliniche, Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta - nasce proprio con l’obiettivo di ampliare la conoscenza sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica, le cui cause non sono ancora sufficientemente definite per poter, oggi, proporre ai pazienti delle terapie efficaci e personalizzate. L’obiettivo è quello di individuare nuovi target terapeutici utili a prevenire danni neuromuscolari irreversibili, promuovere meccanismi neuroprotettivi e puntare, così, a raggiungere una medicina personalizzata in una malattia così complessa.

L'unica terapia disponibile, il riluzolo, - chiarisce il prof. Lauria Pinter - consente di rallentare in modo molto modesto la progressione della malattia nel tempo e viene applicata in modo non differenziato a tutti i pazienti. La SLA è, in realtà, una malattia caratterizzata da un'ampia variabilità clinica che probabilmente riflette differenze patogenetiche nei diversi gruppi di pazienti. Grazie al progetto INTERSLA speriamo di poter caratterizzare in modo più approfondito i pazienti mediante analisi molecolari e biochimiche. L'obiettivo è contribuire all'identificazione di aspetti che permettano di sviluppare percorsi clinici sempre più personalizzati.”

Con un importante contributo economico – conclude il prof. Lauria Pinter - Regione Lombardia dimostra di voler puntare su un progetto che integra in modo strutturato la ricerca industriale con lo sviluppo sperimentale. Un investimento strategico per avviare un percorso di confronto e condivisione tra imprese, organismi di ricerca privati e pubblici contribuendo al potenziale innovativo non di singoli settori ma della comunità nel suo complesso.”

Conoscere il nemico è l’unico modo per sconfiggerlo. INTERSLA si muove nella direzione della cosiddetta “medicina 4P” (Predittiva, Preventiva, Personalizzata e Partecipata) e permetterà alla Lombardia di essere all’avanguardia a livello nazionale e internazionale. Sarà una dura battaglia quella contro la malattia, ma con INTERSLA si potrà combattere con armi sempre più innovative ed efficaci.