Affari a Piazza Affari

Affari a Piazza Affari, i cinque titoli lombardi in evidenza

Di seguito si elencano i cinque titoli lombardi che, secondo Websim, potrebbero muoversi in Borsa

Neodecortech, leader italiano nella produzione di carte decorative, ha approvato il bilancio 2020, che presenta un utile pressoché in linea con l’anno precedente (3,5 milioni rispetto alla cifra di 4 milioni). Il cda ha inoltre deciso di proporre un dividendo pari a 0,09 euro per azione, con yield pari al 2,73%. Continua, inoltre, il percorso per l’ammissione al segmento STAR. Per approfondire clicca qui

Esprinet, distributore di computer, server e software con forte presenza in Italia e Spagna, ha chiuso lo scorso esercizio con un volume d’affari ed una marginalità in crescita a doppia cifra. L’a.d., Alessandro Cattani, ha specificato “concludiamo un 2020 che possiamo definire come il miglior anno della nostra storia”. In dettaglio, i ricavi da contratti con clienti si attestano a 4,491 miliardi di euro, +14% rispetto alla cifra di 3,945 miliardi di euro del 2019. Per approfondire clicca qui 

First Capital è un gruppo di partecipazione finanziaria specializzato in investimenti in Public Equity e di Private Equity. UBI Banca ha confermato la raccomandazione Buy (molto interessante), fissando il Target Price a 22,7 per azione (da Euro 17,5) e stimando l’attuale Net Asset Value in Euro 25,2 per azione, in crescita di oltre il +15% da fine 2020. Per approfondire clicca qui

Unicredit. Il cda ha approvato la composizione della lista in vista del suo rinnovo, che avverrà in primavera. Le conferme sono: Pietro Carlo Padoan (Presidente designato), Lamberto Andreotti, Elena Carletti, Beatriz Lara Bartolomè, Maria Pierdicchi e Alexander Wolfgring. I nuovi consiglieri sono: Andrea Orcel (CEO), Jayne-Anne Gadhia, Jeffrey Hedberg, Luca Molinari e Renate Wagner. Per approfondire clicca qui 

Mediobanca. Secondo quanto comunicato da Consob, Caltagirone detiene una partecipazione dell’1,014% nel capitale. Il primo azionista è Del Vecchio (13,2%), seguito dal patto di consultazione (12,6% complessivo), mentre gli investitori istituzionali pesano per il 50% circa. La Repubblica non esclude la possibilità che Caltagirone possa anche incrementare la propria quota con un approccio opportunistico, in base alla performance del titolo. Per approfondire clicca qui