Milano

Aggredita in casa a Milano, l'arrestato è statunitense e ha disturbi psichici

a cura della redazione

Errore nell'identificazione del giovane accusato di tentata violenza sessuale nei confronti di una 44enne. La sua versione: "Ho cercato di difendermi"

Aggredita in casa a Milano, l'arrestato è statunitense e soffre di disturbi psichici

E' un cittadino americano di 29 anni e non un gambiano di 23 irregolare e senza fissa dimora il ragazzo arrestato l'altro ieri in flagranza per l'aggressione in casa di una donna di 44 anni in via  Washington, in centro a Milano. La scoperta e' stata fatta dopo che il marito della vittima stamattina nell'appartamento ha trovato il portafogli dell'arrestato in cui c'erano dei documenti che riportavano la sua vera identita'. Era stato lui a fornire ai carabinieri del nucleo radiomobile delle generalita' diverse. Il giovane - da quanto emerge - si sarebbe trovato in Italia per un matrimonio celebrato a Roma nei giorni scorsi ed era a Milano di passaggio per raggiungere Venezia dove aveva il volo di rientro per gli Usa. Secondo quanto riferito dal padre alle autorita' consolari statunitensi, il 29enne soffrirebbe di problemi psichici.

L'arrestato: "Cercavo la stazione ferroviaria"

La gip di Milano Daniela Cardamone ha disposto la custodia cautelare per tutti le ipotesi di reato contestante al 29enne americano accusato della tentata rapina aggravata, della tentata violenza sessuale e delle lesioni alla 44enne aggredita. Nella udienza di convalida dell'arresto, disposto dal pm di turno Paolo Filippini, il giovane, difeso dall'avvocato Giorgio Ballabio, ha detto di essere entrato nel palazzo "perche' cercavo la stazione ferroviaria, non ero ne' ubriaco, ne' altro". Inoltre, ha sostenuto di aver colpito la donna per legittima difesa.

Aggredita a Milano, la versione dell'arrestato: "Ho visto la donna con una pistola in mano"

"All'inizio mi sono fermato, non ho fatto nulla, ho cercato solo di difendere me stesso, quando ho visto questa persona uscire". E' quanto ha detto nell'udienza  il 29enne americano. "Mi sono seduto all'interno del luogo e ho visto un'altra persona piu' anziana con la pistola che veniva verso di me e mi chiedeva, credo in inglese, cosa stessi facendo - ha aggiunto - gli ho chiesto cosa stesse succedendo e dove mi trovassi, gli ho detto che cercavo una stazione dei treni". Per la giudice Daniela Cardamone, la versione dell'arrestato e' "del tutto discordante rispetto a quanto riferito dalla persona offesa e dai testimoni oculari, nonche' rispetto a quanto caduto sotto la diretta percezione degli agenti intervenuti". Da quanto appreso dalla difesa il giovane soffrirebbe di problemi psichici. Su questo sono in corso accertamenti degli inquirenti.







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