Milano

Aggressione con acido, la difesa di Boettcher: fu il complice ad agire

Fu Andrea Magnani, forse assieme a un altro uomo, e non Alexander Boettcher, a gettare l'acido contro il 25enne Stefano Savi all'alba del 2 novembre scorso in via Quarto Cagnino, alla periferia di Milano. Lo ha sostenuto l'avvocato Ermanno Gorpia, difensore del broker tedesco, davanti al Tribunale del Riesame a cui si e' rivolto per chiedere l'annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti del giovane e della sua amante, Martina Levato, il 18 aprile scorso con l'accusa di associazione a delinquere. I giudici si sono riservati di decidere nei prossimi giorni. L'aggressione, e' la tesi di Gorpia, non avvenne per un errore, come sostenuto dalla Procura secondo la quale Savi sarebbe caduto vittima di un agguato perche' Boettcher e Levato lo avrebbero scambiato per il fotografo Giuliano Carparelli. Boettcher e Levato erano gia' stati arrestati a fine dicembre per avere sfigurato con l'acido il 22enne Pietro Barbini e per questo episodio sono gia' a processo.

Nella sua discussione durata oltre due ore, l'avvocato Gorpia ha sottolineato le incongruenze, a suo dire, della Procura e le "menzogne" messe a verbale da Magnani che aveva accusato il broker per le aggressioni a Savi e a Carparelli. Secondo la difesa, le quattro impronte trovate vicino all'ingresso dell'abitazione di Savi sono di una scarpa numero 44, mentre Boettcher indossa il 42,5. Oggi in aula, Boettcher ha mostrato le scarpe da ginnastica che indossava per dimostrare che la lunghezza del suo piede non e' compatibile con alcune impronte rintracciate sulla scena del crimine. Savi, inoltre, avrebbe descritto una figura molto piu' simile a Magnani che al broker. "Marina Levato - ha aggiunto Gorpia per escludere l'ipotesi dello scambio di persona - monitorava il profilo Facebook di Carparelli gia' dallo scorso ottobre". E ancora, ha evidenziato Gorpia, "dalle telecamere di sicurezza posizionate all'angolo tra via San Giusto e via Quarto Cagnino si vede correre un uomo con le ginocchia rientranti, difetto posturale di Magnani". La difesa ha chiesto una serie di accertamenti su filmati, tabulati telefonici e sulla possibile presenza di altri complici.







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