Milano
Aggressione in Centrale, Sala e Majorino: "La marcia non si disdice"
Beppe Sala e Pierfrancesco Majorino rispondono picche alla Lega, che chiede di annullare la Marcia pro-migranti prevista a Milano sabato 20 maggio
"La marcia anti-razzista non è minimamente in discussione. Non se ne parla nemmeno di disdirla": così l'assessore milanese Pierfrancesco Majorino, cui in queste ore molti guardano dopo l'episodio avvenuto nella serata di ieri in Stazione Centrale, dove un italo-tunisino ha reagito alla richiesta di controllo documenti estrando il coltello e ferendo due militari ed un agente di Polizia. A stretto giro di vite, immediate le reazioni di Lega e Forza Italia, che hanno chiesto di annullare la "Marcia dell'accoglienza" indetta proprio per domani, sabato 20 maggio. Ma l'assessore resta fermo sulla sua posizione. Ancora Majorino, iera sera su facebook, ha scritto: "Rispetto a Stazione Centrale il mio primo pensiero va agli esponenti delle forze dell'ordine che stavano facendo il loro dovere. Per fortuna non sono in pericolo di vita".
SALA: "DOMANI SARO' ALLA GUIDA DELLA MARCIA PRO MIGRANTI" - Anche il sindaco Beppe Sala ha dichiarato: "Questo fatto increscioso non cambia il nostro modo di pensare, ma ci spinge a essere ancora più attenti in ogni momento sui temi della sicurezza". Per poi puntualizzare con una nota su facebook: "Con Prefetto e Questore mi sono recato agli ospedali Sacco e Fatebenefratelli per visitare il militare e l'agente feriti ieri sera in stazione Centrale. Ho espresso vicinanza e riconoscenza a chi, soprattutto in questi momenti, fa un lavoro prezioso e molto difficile. Ma analizziamo con lucidità cosa è successo ieri sera. Il criminale che ha accoltellato gli uomini delle forze dell'ordine è figlio di madre italiana e di padre nordafricano ed è italiano a tutti gli effetti. Ciononostante a qualcuno fa comodo buttare questo atto criminoso sul conto dei migranti. Sono certamente consapevole del fatto che la sicurezza è un elemento fondamentale nella vita di una città metropolitana come la nostra. Su questo non arretreremo mai di un solo passo e ringrazio le forze dell'ordine per l'enorme lavoro che stanno facendo. Resto comunque convinto che l'accoglienza sia un dovere della nostra città e di chiunque possa alleviare le sofferenze di chi è in difficoltà serie e chiede aiuto. Per questo confermo che domani guiderò la marcia "Insieme senza muri", per una Milano sicura e accogliente. Invito tutti a una presenza pacifica che aiuti la riflessione su una tematica così rilevante. Infine, vedo alcuni che chiedono l'annullamento della marcia e ripenso a quanti erano in coda per rubare un selfie con il Papa nel corso della sua visita a Milano, salvo dimenticarsi all'istante l'insegnamento del Santo Padre. Forse un po' di coerenza non guasterebbe".
IL QUESTORE: "PROTOCOLLO MILANO E' UN MODELLO EUROPEO" - "Da me non ci sara' mai nessuna polemica. L'accoglienza se fatta bene e' un elemento di sicurezza". Cosi' il questore di Milano, Marcello Cardona, a margine della conferenza stampa di questa mattina sui fatti della Stazione Centrale. "Il Protocollo Milano e' un modello europeo. Ricordo che la polizia riceve ogni giorno nei suoi uffici mille stranieri e mette al loro servizio 550 poliziotti", ha proseguito Cardona. Per quanto riguarda la manifestazione di domani 'Milano 20 maggio insieme senza muri' non c'e' nessun particolare allarme da parte della Questura. "Restiamo in attesa dei manifestanti che arriveranno e il servizio dipendera' da chi partecipera'" ha infine spiegato ai giornalisti il questore.