Milano

Agguato a Milano: due su uno scooter sparano al volto di un 46enne

Milano, agguato con colpi di arma da fuoco in via Cadore: 46enne in gravi condizioni. Gli spari da uno scooter con due persone a bordo

Agguato a Milano: due su uno scooter sparano al volto di un 46enne

Milano, agguato con colpi di arma da fuoco in via Cadore. Enzo Anghinelli, 46enne con precedenti per droga è stato ferito al volto questa mattina a Milano e portato in codice rosso al Policlinico in gravi condizioni. Al suo arrivo era vigile, ma il suo stato è peggiorato.  Secondo quanto ricostruito finora dalla Questura, il 46enne alle 8 circa si trovava nella sua auto nella zona residenziale semicentrale della città, quando all'altezza del civico 48 e' stato affiancato da due persone a bordo di uno scooter che hanno esploso un totale di sei colpi contro di lui prima di darsi alla fuga. Tutto lascia pensare che l'agguato fosse stato organizzato per uccidere la vittima.  Sul posto la squadra Mobile e la polizia Scientifica per i rilievi.

Anghinelli 12 anni fa era stato arrestato con altre due persone in una indagine sullo spaccio di droga nelle discoteche di corso Como e nel mondo dello spettacolo. I carabinieri lo avevano bloccato con due chili di droga mentre usciva dall'autonoleggio di via Teodosio, centrale di spaccio della banda.

Da fonti ospedaliere si apprende che l'uomo è stato raggiunto di striscio da un proiettile all'altezza dello zigomo ed e' gia' stato curato dai medici del Policlinico. Le indagini della squadra Mobile sull'episodio e la storia criminale dell'uomo portano a pensare che si sia trattato di un agguato ben studiato, probabilmente per un regolamento di conti nell'ambito della droga.

Le testimonianze dei passanti: "Il volto completamente insanguinato"

Almeno 13 chiamate di soccorso sono arrivate questa mattina tra 118 e 112 per dare l'allarme sulla sparatoria che e' avvenuta in via Cadore 48. Enzo Anghinelli, la vittima, con precedenti per droga, e' stato raggiunto da un colpo di pistola allo zigomo sinistro e i testimoni hanno visto il suo volto completamente insanguinato. Gli abitanti dei palazzi intorno hanno sentito diversi colpi esplosi dal commando, due persone in scooter, che ha inseguito il 46enne nella sua auto per poi sparargli. Dopo il primo allarme, sul posto e' arrivata una volante del commissariato di zona. Tutte le persone che si trovavano intorno all'area della sparatoria sono state bloccate perche' le loro versioni saranno utili per risalire ai responsabili. Dalle prime testimonianze pare che i due sicari a bordo di uno scooter fossero vestiti di scuro e avessero urlato qualcosa al loro bersaglio prima di sparare. L'intervento delle volanti della polizia consente anche di ricostruire che hanno avvicinato la vittima mentre era in auto, ferma al semaforo rosso; hanno sparato, e appena e' scattato il verde i due sono scappati velocemente. La Scientifica ha trovato sul posto diverse ogive. Anghinelli era stato coinvolto non solo nell'operazione dei carabinieri del 2007 per traffico di cocaina a Milano, ma anche nell'indagine "White" sempre dell'Arma, che nel 2012 porto all'arresto di 45 persone per traffico di stupefacenti dal Sudamerica.

Sala e Scavuzzo: "Siamo in contatto con la Questura"

"La Scavuzzo e' in contatto con il Questore. La vittima e' un italiano, con precedenti per droga. Sembra piu' un regolamento di conti", ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala questa mattina.

"Stiamo seguendo gli aggiornamenti con la Polizia di Stato. Ho sentito il Questore questa mattina, quando e' arrivata la notizia: ovviamente intanto c'e' preoccupazione perche' la vittima e' sotto i ferri. E' entrato in sala operatoria e aspettiamo l'esito. Siamo in contatto. Dalle prime informazioni pare che la vittima sia un italiano del '73 e che abbia dei precedenti per droga: quello e' l'ambito su cui stanno partendo le indagini. Non si esclude niente", ha aggiunto la vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Anna Scavuzzo. "Il fatto che sia avvenuto la mattina presto in una zona cosi' centrale desta preoccupazione, pero dobbiamo avere piu' informazioni per fare altre dichiarazioni", ha concluso Scavuzzo.

Ferito legato a mafia pugliese 

Sul tentato omicidio nell'ambito del traffico internazionale di stupefacenti, l'ombra della mafia pugliese, la Sacra Corona Unita, e di quella balcanica. Potrebbe essere questo il contesto in cui e' avvenuta la sparatoria di questa mattina in zona Porta Romana. Il ferito, Enzo Anghinelli, secondo quanto appreso dall'AGI, aveva rapporti con uno dei referenti della mafia pugliese, Luigi Magrini, anche lui convolto nell'indagine White 2007. I due sono collegati (Magrini anche in ambito famigliare) ad un boss della mafia serbo-montenegrina, Jacov Kontic, che sempre nel 2007 fu individuato come colui che gestiva la piazza di Milanofacendo arrivare la cocaina dal Sudamerica o dalla dorsale balcanica. Il sospetto e' che i due sicari che questa mattina hanno puntato alla testa del 46enne non fossero italiani, e che siano stati inviati dai mandanti per ristabilire una questione di affari legati alla droga. Forse una partita non pagata ai boss o nascosta: questa e' la principale ipotesi su cui si starebbero muovendo gli inquirenti per ricostruire le motivazioni del tentato omicidio. Altre piste non sono comunque escluse. I due sicari, a bordo di uno scooter, sono poi scappati: al vaglio in questo momento anche le telecamere di sorveglianza dei palazzi intorno a via Cadore, zona abbastanza centrale della citta'. Anghinelli, dopo il coinvolgimento in White, era stato in carcere per un paio d'anni, con l'accusa di traffico internazionale di stupefacenti. Una volta uscito pero' aveva continuato la sua attivita': il suo nome sarebbe collegato anche all'indagine successiva al sequestro di un enorme quantitativo di droga (oltre 600 chili) al porto di Livorno. Il contesto, inoltre, e' collaterale a quello nel quale e' avvenuta la gambizzazione di Massimiliano Canito, appartenente ad una famiglia 'nota' della periferia sud di Milano e colpito alle gambe il 15 gennaio scorso davanti Vigor Caffe' di via Quinto Romano. 

Un debito il probabile movente

Chi ha sparato non ha scelto un posto a caso: in via Cadore vive la madre di Enzo Anghinelli. Gli aggressori evidentemente conoscevano le abitudini di Anghinelli, il cui ultimo domicilio e' a un chilometro di distanza. Lo hanno seguito e al semaforo rosso hanno scaricato almeno 5 colpi contro il finestrino dalla parte del guidatore. Uno soltanto lo ha centrato al volto, e' entrato dallo zigomo sinistro dall'alto verso il basso ed e' uscito dall'altra parte squarciandogli la guancia. L'uomo e' rimasto immobile nella vettura, non ha mai perso conoscenza. Anghinelli e' stato operato, e' in condizioni gravi e il suo quadro clinico ancora incerto. Alla base dell'agguato ci sarebbe molto probabilmente un debito di droga. 

Sala: "Zone rosse? Valutare se sono adatte a Milano"

"Prima di dire che e' un approccio adatto a Milano, e che qui va bene, serve una riflessione". Lo ha detto  Sala commentando l'indicazione del Viminale alle Prefetture delle citta' a creare delle cosiddette zone rosse contro spaccio e degrado. "Questo va approfondito perche' credo che siano modelli che magari ci stanno, ma mi fa un po' paura il fatto di trattare tutte le citta' allo stesso modo - ha concluso -. Non dico che e' sbagliato in assoluto, ma e' qualcosa con cui bisogna conviverci, perche' poi magari per la voglia di fare un passo avanti, non ci si trovi indietro".

"Credo sia necessario innanzitutto avere un controllo piu' stretto delle persone che hanno commesso reati o che si presume facciano parte della malavita organizzata". E' il pensiero di Attilio Fontana, commentando l'iniziativa della Prefettura di Firenze, che ha stabilito zone rosse in cui che ha commesso reati di spaccio, danneggiamento o contro la persona. "Bisogna avere il pugno piu' duro, dare alla polizia la possibilita' di intervenire mettendo a disposizione piu' risorse per effettuare controlli e interventi - ha aggiunto il governatore -. Non si puo' abbassare la guardia in questo momento"

Fontana: "Non si finga che va tutto bene"

Nessun allarme sicurezza a Milano, ma questo non significa che non si debba tenere alta la guardia e, di certo, non si puo' "far finta che vada tutto bene". E' il pensiero del presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, espresso dopo l'agguato in piena regola di questa mattina per uccidere un uomo in via Cadore. "Credo che il problema sicurezza sia sempre stato tenuto sotto controllo fino ad oggi. Mi sembra che evidentemente esistano delle situazioni abbastanza preoccupanti ed e' talmente vero che il ministro Salvini ha destinato alla nostra Regione e a Milano un numero congruo di operatori della polizia", dice, a margine di Agrifood, il governatore secondo il quale bisognerebbe "andare nella direzione di stringere molto le maglie, bisogna stare molto attenti, non bisogna far finta che non ci siano problemi, non bisogna far finta che vada tutto bene, e bisogna cercare di essere sempre molto attenti, e fare in modo che la polizia possa avere sempre piu' forze".







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