Milano

Albero della Vita, sport e cultura per contrastare la povertà educativa

Fondazione L’Albero della Vita ETS e Fondazione Conad ETS insieme per un progetto che offre attività sportive ed educative a oltre 1.500 bambini e bambine che vivono in contesti sociali complessi

di redazione

Albero della Vita, sport e cultura per contrastare la povertà educativa

Contrastare la povertà educativa e prevenire la criminalità, offrendo a bambini e bambine che vivono nei quartieri più disagiati delle grandi città la possibilità di praticare gratuitamente un’attività sportiva a propria scelta e di partecipare a laboratori educativi sui valori positivi dello sport, sulla corretta alimentazione e stili di vita sani. Sono questi gli obiettivi principali di ‘Sport Never Stop’, il progetto promosso da Fondazione L’Albero della Vita ETS e Fondazione Conad ETS e presentato oggi a Palazzo Marino durante un evento organizzato con il patrocinio del Comune di Milano e della Città Metropolitana di Milano.

Già lo scorso anno Milano era stata al centro della prima edizione del progetto, insieme a Genova, Reggio Emilia, Ascoli Piceno, Perugia, Napoli, Catanzaro e Palermo. Quest’anno, alla sua seconda edizione, “Sport Never Stop” si svolge in otto città italiane (Milano, Bergamo, Genova, Venezia, Perugia, Napoli, Catanzaro e Brindisi), raggiungendo per tutto l’anno scolastico oltre 1.500 bambini tra i 6 e i 10 anni, grazie al coinvolgimento delle scuole partner di Fondazione l’Albero della Vita, dove si svolgeranno i percorsi educativi di pedagogia e sana alimentazione. I laboratori didattici sono rivolti sia ai bambini che alle loro famiglie, per promuovere i valori dello sport, come impegno, costanza, lealtà, leadership positiva, gestione dei conflitti e delle sconfitte, e sensibilizzare sull’importanza di uno stile di vita sano e un’alimentazione bilanciata.

Fondazione L’Albero della Vita ETS e Fondazione Conad ETS hanno inoltre attivato centinaia di percorsi di pratica sportiva su misura, costruiti sulle attitudini e i desideri dei bambini coinvolti.

Lo sport non può restare un privilegio per pochi

Dopo famiglia e scuola, lo sport rappresenta la terza agenzia educativa e non può rappresentare un privilegio solo per pochi. Per tale ragione è necessaria una stretta collaborazione tra istituzioni, scuola e terzo settore per favorire, oltre che l’apprendimento di competenze e abilità, anche la promozione di valori positivi e universali tipici dello sport, che garantiscano a tutti i bambini e le bambine la possibilità di immaginare e costruire un futuro migliore per sé stessi e per gli altri. Solidarietà, lealtà, rispetto, impegno, costanza, condivisione, leadership positiva rappresentano infatti valori fondanti di una società più giusta e sono allo stesso tempo fondamentali strumenti per costruire abilità trasferibili in altri contesti: culturali, scolastici e infine lavorativi.

L’attività fisica, oltre a promuovere il divertimento e il gioco, lo sviluppo intellettivo e cognitivo, le abilità sociali, ha degli indubbi benefici sul benessere fisico e mentale.

L'accesso alla pratica sportiva e le discipline previste

Come già avvenuto per la prima edizione, anche nel 2025 più di 200 tra bambini e bambine hanno avuto la possibilità di scegliere l’attività sportiva da svolgere per 10 mesi, periodo coincidente con l’anno sportivo. Per ogni bambino, le figure educative di riferimento hanno strutturato un piano educativo personale, assicurando un’attività sportiva accessibile e fornendo una dote sportiva che copre l’iscrizione al corso, il kit sportivo, la visita medico-sportiva e i costi di trasporto.

Oltre agli sport più classici come nuoto, danza, calcio e ginnastica artistica, bambini e bambine hanno scelto anche discipline più particolari come canottaggio, wushu (arti marziali cinesi), acrobatica e agility dog, un mix tra sport e pet therapy. L'offerta diversificata di attività sportive consente ai più giovani di esplorare e sviluppare le proprie passioni, contribuendo significativamente ad accrescere la loro autostima e soddisfazione personale. Inoltre, il progetto permette ai partecipanti di dedicare il proprio tempo libero ad attività ludiche e formative, lontano dalle dinamiche di strada del quartiere e dall'uso eccessivo degli smartphone. Questo cambiamento ha un impatto assolutamente positivo sul loro equilibrio emotivo, riduce comportamenti a rischio e promuove una crescita sana.

Percorsi laboratoriali nelle scuole

Oltre 1.300 bambini (distribuiti in 14 Istituti Comprensivi) parteciperanno a percorsi laboratoriali della durata di 8 mesi, con due principali focus:

  • Educazione alla sana alimentazione, che esplorerà la nutrizione e l’importanza di una dieta equilibrata attraverso attività interattive. Verranno introdotti concetti base come la piramide alimentare e i gruppi di alimenti, sensibilizzando i bambini a scelte alimentari più consapevoli.
  • Promozione dell’empowerment e dello sviluppo personale, attraverso percorsi motivazionali, arricchiti da testimonianze di atleti e role-model, e con un approccio esperienziale e coinvolgente, che consentirà di acquisire competenze trasversali utili nella vita, nello sport e nel percorso formativo.

L’importanza di un intervento concreto

Dall’ultimo rapporto ISTAT sulla povertà educativa in Italia emerge quanto questo sia un fenomeno in enorme crescita e rappresenti una tra le prime cause su cui si costruisce ogni altra forma di disparità sociale. La povertà educativa mette infatti in discussione il benessere delle nuove generazioni impattando notevolmente anche sulla capacità dei minori di immaginare il proprio futuro. Il 70,5% dei bambini e ragazzi tra i 3-19 anni non è mai stato in una biblioteca nel 2023 (63,9% nel 2019) e il 39,2% non ha praticato sport nell’anno.

Questa condizione di povertà materiale e educativa, e l’inattività, spesso si accompagnano alla scarsa attenzione verso una corretta alimentazione: una ricerca del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Cattolica di Milano rileva che 1 bambino su 7 in Italia vive in condizioni di precarietà alimentare, con conseguenti rischi di malnutrizione, obesità e malattie croniche infantili.

Il progetto ‘Sport Never Stop’ nasce proprio per contrastare la povertà educativa, a partire dalla proposta di praticare con continuità un’attività sportiva, intesa anche e soprattutto come strumento educativo e di inclusione sociale. Storie come quella di F., che ha realizzato il sogno di volteggiare sulle parallele asimmetriche e partecipare alla sua prima gara, o del piccolo G., che grazie al progetto ha scoperto il suo talento nelle arti marziali, dimostrano il valore concreto dell’iniziativa.

La presentazione dell'evento con il procuratore Nicola Gratteri

L’evento di presentazione del progetto a Milano ha visto la partecipazione straordinaria di Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Napoli, che ha evidenziato il ruolo chiave di iniziative come questa nel prevenire la criminalità giovanile. Dal suo osservatorio d’eccezione, il Procuratore ha condiviso un lucido e puntuale affresco della situazione giovanile nelle fasce più disagiate della società. "Credo veramente in questo progetto, per questo sono qui. Ci sono dei quartieri che vivono in situazioni estremamente disagiate e progetti come quello che è stato presentato questa mattina rappresentano davvero un impegno concreto a loro favore. Il progetto di Fondazione Conad con Fondazione L’Albero della Vita aiuta anche noi magistrati, perché l’attività che promuove contribuisce a limitare la criminalità e quindi a diminuire il nostro lavoro futuro. Qui a Milano si respira un grande impegno sociale: vedo grande umanità e anche un'effervescenza culturale difficile a trovarsi in altre metropoli” - ha dichiarato il Procuratore Gratteri. 

Che ha concluso: “Viviamo in un momento storico difficile, specialmente per i ragazzi: ci sono pericoli nuovi, più insidiosi, che si nascondono anche nell’impiego delle nuove tecnologie. In Italia, i primi a utilizzare Facebook per comunicare e farsi pubblicità sono stati i camorristi. Sembra strano, ma le mafie non sono strutture chiuse o segrete, hanno sempre avuto bisogno di farsi pubblicità, di essere visti come modello vincente. Oggi lo fanno con i video su TikTok con personaggi con tante banconote in mano, abiti luccicanti all'interno di enormi suv. Chiunque li veda pensa che rappresentino un modello vincente. Se i ragazzi non sono ben seguiti o strutturati, restano in balia di un dubbio, se aderire o meno a tali modelli, e spesso ci cascano. È qui che dobbiamo intervenire, dimostrare che non è conveniente delinquere. È importante parlarne a scuola, utilizzando il linguaggio dei ragazzi e toccando le tematiche di loro interesse. Parlare con i ragazzi non è mai tempo perso: quando andiamo nelle scuole, ho riscontri continui molto positivi, riusciamo a incidere positivamente almeno sul 20% dei ragazzi. Il successo o meno di un incontro dipende dalla nostra credibilità, se siamo portatori di una storia di coerenza e serietà. I truffatori, i personaggi inventati, artificiosi, non costruiscono nulla”.

Presenti anche Davide Oldani e Ivan Basso

All’evento hanno preso parte anche lo chef Davide Oldani, e il campione del ciclismo Ivan Basso, che hanno portato la loro testimonianza.

Oldani ha condiviso la sua esperienza sull’importanza di educare le nuove generazioni a un’alimentazione insieme sana e gustosa. Partendo dai principi della sua Cucina POP, nata per “amalgamare l’essenziale con il ben fatto, il buono con l’accessibile, l’innovazione con la tradizione”, lo chef ha indicato cinque ‘pillole’ che verranno aggiunte al materiale di educazione alimentare nelle scuole delle città coinvolte dal progetto. Le ‘pillole’ suggeriscono ai ragazzi come mangiare sano e con piacere: “Siate curiosi – dice Oldani - provate ad assaggiare anche ciò che non conoscete. Siate attenti: imparate a riconoscere gli ingredienti di ogni piatto. Seguite le stagioni: frutta e verdura di stagione sono più sostenibili. Sperimentate: accostare sapori diversi è divertente e vi sorprenderà. Non sprecate: ascoltate quanta fame avete e mettete nel piatto la dose giusta”.

Ivan Basso ha sottolineato l'importanza dello sport nella crescita dei giovani, come motore di cambiamento e veicolo di valori positivi, un ‘mezzo’ capace di spronarli a credere in loro stessi e nei loro sogni. “Da uomo di sport, che ha praticato il ciclismo sia per gioco e passione che per lavoro, trovo doveroso far passare ai giovani il messaggio che lo sport è uno strumento straordinario per imparare a stare bene sia con sé stessi che con gli altri – ha detto il campione Ivan Basso -. È una palestra di benessere perché contribuisce a costruire autostima, ma anche relazioni solide e virtuose con chi ci sta intorno. Oltretutto, la passione per lo sport non è solo qualcosa che nasce in noi in modo spontaneo: si può anche nutrire, coltivare, far crescere. Mi auguro quindi che questo progetto possa far crescere nei più giovani una passione che porta con sé così tanti valori positivi”.

Gli enti e le istituzioni coinvolti nel progetto

Durante l’evento, esperti, rappresentanti istituzionali e protagonisti del mondo sportivo hanno ribadito l’importanza del progetto, con l’obiettivo di consolidarlo e ampliarlo negli anni a venire.

Sono intervenuti, portando le loro riflessioni: Lamberto Bertolè, Assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, Diana De Marchi, Consigliera delegata alle Politiche sociali, del lavoro e pari opportunità della Città metropolitana di Milano, Francesco Avanzini, Direttore Generale CONAD Consorzio Nazionale, Isabella Catapano, Direttrice Generale di Fondazione L’Albero della Vita ETS e Chiara Paratico, Responsabile Corporate della Fondazione.

Hanno portato la loro testimonianza anche i rappresentanti delle cooperative Conad del territorio: Conad Centro Nord, rappresentata dall’Amministratore Delegato, Ivano Ferrarini, e CIA Conad attraverso la testimonianza de Presidente Maurizio Pelliconi.

“La Costituzione ci ricorda all’articolo 3 la necessità di lavorare affinché tutti e tutte abbiano le stesse possibilità, rimuovendo, nell’ottica di una reale giustizia sociale, gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo delle persone. Un monito che è ancora più stringente quando si parla di bambini e bambine. I numeri ci dicono che le famiglie con minori sono quelle più a rischio di cadere in una condizione di povertà e, per questo, progetti come ‘Sport Never Stop’ rappresentano un’occasione per restituire ai più piccoli la libertà di sperimentare ed esprimere sé stessi, a prescindere dalle possibilità del nucleo familiare di origine. Un impegno che deve vederci tutti in prima fila e che sosteniamo con convinzione, soprattutto per i valori che lo sport è in grado di trasmettere a tutti e tutte” - ha dichiarato l’Assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, Lamberto Bertolè.

“Siamo orgogliosi di sostenere un progetto sociale che si distingue per due peculiarità importanti: pone l’accento sulla qualità dell’intervento, perché offre ai bambini che vivono in contesti socialmente complessi un percorso davvero intenso sia dal punto di vista sportivo che educativo e nasce facendo rete con altri attori, quindi collaborando con scuole, istituzioni, enti del terzo settore e famiglie, con l’obiettivo di unire le forze per migliorare il benessere di un’intera comunità” - ha affermato Maria Cristina Alfieri, Segretario generale e Direttrice di Fondazione Conad ETS, che ha moderato l’incontro di presentazione del progetto.

“Da anni siamo impegnati nel contrasto alla povertà educativa, al fianco di bambini e adolescenti che in tutta Italia vivono in condizioni di disagio. Colpendo i minori nel periodo più vulnerabile della loro esistenza, la povertà materiale, ma soprattutto educativa, determina uno svantaggio che difficilmente potrà essere colmato e per questo crediamo sia importante agire subito per fornire loro strumenti, opportunità e stimoli. Con il progetto presentato oggi non ci fermiamo a favorire la pratica dello sport, ma coinvolgendo le scuole che sono nostro partner fondamentale sui territori, vogliamo lavorare sull’educazione a 360° per formare bambini e bambine nel benessere psicofisico e crescere giovani consapevoli e determinati a costruirsi un futuro” - ha dichiarato Isabella Catapano.

In Italia, circa 1 milione di minori di 16 anni si trova in condizione di deprivazione sociale e non fa attività motoria. Lo sport è invece uno strumento di sviluppo fisico e relazionale capace di contrastare forme di diseguaglianza fin dai primi anni di vita e per questo è entrato nella nostra Costituzione come uno dei valori tutelati dalla Repubblica. Lo sport è e deve essere per tutti, ognuno secondo le proprie caratteristiche e talenti, perché è una metafora della vita e una palestra per la vita: sviluppa competenze relazionali applicabili in tutti i settori perché insegna a mettersi in gioco in prima persona e insieme agli altri, accomunati dagli stessi obiettivi. Per questo e perché risponde a molti dei goals degli SDGs è una linea progettuale promossa favorevolmente dal mondo corporate. Inoltre, chiede la sinergia tra Terzo settore Privato e pubblico, perché dalle strutture all’accessibilità al coinvolgimento di professionisti chiede a tutti di giocare il proprio ruolo” - ha aggiunto Chiara Paratico.

“I soci e le Cooperative Conad, attraverso la Fondazione Conad ETS, si impegnano a sostenere progetti che aiutano i giovani in situazioni di fragilità fisica, economica e sociale. 'Sport Never Stop' è un'iniziativa che incarna perfettamente questa missione, perché contrasta la povertà educativa e previene la criminalità, quindi sono lieto, a nome di tutto il Sistema Conad, di potervi partecipare - ha dichiarato Francesco Avanzini, Direttore Generale di Conad Consorzio Nazionale -. Lo sport è un potente strumento di crescita e siamo convinti che questa iniziativa sia di fondamentale importanza per le famiglie delle comunità in cui operiamo. Attraverso lo sport, possiamo promuovere valori positivi e offrire ai nostri giovani le basi per un futuro migliore” - ha concluso Avanzini.

“In un mondo in cui la povertà educativa rappresenta ancora una sfida significativa, è fondamentale adottare approcci innovativi e inclusivi per supportare i bambini e i giovani che vivono nei quartieri più svantaggiati delle nostre città. Questo progetto risponde a questa esigenza, fornendo un'alternativa positiva e costruttiva per coloro che potrebbero altrimenti essere esposti ai rischi legati alla criminalità e alla delinquenza. La nostra cooperativa crede fermamente nel potere trasformativo dello sport e della cultura come mezzi per promuovere la crescita personale, la coesione sociale e la resilienza nei contesti più complessi. Siamo quindi entusiasti di essere promotori di questo progetto, al fianco di organizzazioni e istituzioni, e di offrire a molti giovani la possibilità di una vita migliore” - ha affermato Ivano Ferrarini, Amministratore Delegato di Conad Centro Nord.

Sport Never Stop è un progetto corale - ha ricordato Maurizio Pelliconi, Presidente CIA Conad - Attraverso la Fondazione, i Soci e le Cooperative Conad intervengono sul territorio, come CIA Conad qui a Milano, per sostenere progetti che consentono opportunità culturali, sportive e formative ai giovani con un ridotto accesso a strutture dedicate alla loro crescita armonica. La nostra Cooperativa è da sempre attenta e sensibile verso le nuove generazioni, in particolare verso coloro che vivono condizioni meno fortunate. Lo sport è certamente utile per un corretto sviluppo personale e di aggregazione collettiva ed è anche l’attività ideale per contrastare la solitudine confrontandosi con gli altri nel rispetto delle regole e di sé stessi. Per questo abbiamo aderito con grande entusiasmo a questo bellissimo progetto”.

Con Sport Never Stop, Fondazione L’Albero della Vita ETS e Fondazione Conad ETS confermano il loro impegno a costruire un futuro in cui ogni bambino possa crescere in un ambiente sano, positivo e ricco di opportunità.
 







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