Milano
Albrecht Dürer: la collezione bresciana in mostra al museo di Mosca. VIDEO
Il Museo Statale di storia di Mosca celebra i suoi 150 anni ospitando le incisioni di Dürer della collezione della Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia
Albrecht Dürer: la collezione bresciana in mostra al museo di Mosca
La cultura non si ferma nonostante il momento. I musei dialogano tra di loro e lavorano anche a porte chiuse. Lo dimostra la Fondazione Brescia Musei che attraverso la mostra “Albrecht Dürer. Capolavori dalla Pinacoteca Tosio Martinengo” arriva addirittura a Mosca, al Museo Statale di Storia che ha scelto l’importante collezione del maestro tedesco, per dare inizio ai festeggiamenti dei suoi 150 anni di vita. La mostra nasce dalla collaborazione diretta tra Fondazione Brescia Musei e Museo Statale di Storia russo e mira a illustrare al vasto pubblico moscovita una delle più rilevanti collezioni di incisioni düreriane al mondo, patrimonio dei musei bresciani.
“La richiesta del Museo Statale di Storia -spiega Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia Musei- ci conferma che il fondo di incisioni di Albrecht Dürer, custodito presso la Pinacoteca Tosio Martinengo, è un fondo di rilevanza internazionale: per la sua completezza, per il pregio delle singole tirature e per il notevole stato di conservazione dei fogli. Per questo, la mostra Albrecht Dürer è un’occasione davvero importante, che ci permette di restituire alla luce una raccolta eccezionale che, per le sue peculiarità tecniche e materiche, è destinata a giacere amorevolmente custodita nei depositi dei Musei Civici. Una situazione paradossale, se si pensa che più di ogni altro genere artistico la stampa d’arte era concepita per favorire la circolazione su amplissimo raggio delle invenzioni degli artisti. Le stampe del maestro tedesco si distinguono per la loro capacità di parlare anche all’uomo contemporaneo e alle sue inquietudini, ponendo al centro della propria indagine il destino, la spiritualità, il concetto stesso di umanità. Questi sono i temi sui quali, in tutto il mondo, i Musei sono costantemente chiamati a soffermarsi e a dialogare con il proprio pubblico: ora più che mai è importante che la collaborazione tra Musei, che si esplicita anche con il prestito di opere d’arte, assegni assoluta priorità a questo obiettivo e si sforzi assiduamente di allacciare con la società un confronto fertile e fruttuoso”. Il rapporto tra i musei non nasce per caso ma rientra in una programmazione ben precisa di traveling exhibitions, progetti culturali sia in Italia che all’estero e che pone Brescia al vertice della migliore tradizione europea della valorizzazione del patrimonio.
Il presidente Francesca Bazoli (credit: Newreporter_favretto)
“La mostra allestita in Russia -conferma Stefano Karadjov, direttore di Fondazione Brescia Musei- rientra in un disegno specifico, nato un anno e mezzo fa, studiato per portare le nostre mostre all’estero. Abbiamo un patrimonio di 95 mila capi d’opera, la gran parte nei depositi di tutte le collezioni civiche, un patrimonio straordinario che va dalla preistoria all’arte contemporanea. Quando arrivai a Brescia, due anni fa, pensai subito di portare alla luce una tale ricchezza culturale e artistica per ridare un’emozione rimasta nascosta. Da lì è partita l’idea di far “viaggiare” una nostra mostra dopo l’esposizione nei nostri spazi proponendola in contesti museali istituzionali di alto prestigio ma non con la logica dell’affittanza della mostra ma per creare rapporti di natura scientifica e istituzionale che servono a farci conoscere e a mettere in relazione i nostri studiosi con quelli di altri paesi”. Non mancano gli esempi.
Il Museo statale di Storia di Mosca
“L’artista curda Zehra Doğan, con l’allestimento prodotto da noi a Santa Giulia della sua prima esposizione internazionale “Avremo anche giorni migliori”, è attualmente esposta al PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano. A breve, la mostra di Raffaello. L’invenzione del divino pittore, esposta fino a qualche settimana fa a Brescia, itinererà in Croazia, presso il Museo d’arte e dell’artigianato di Zagabria. E ulteriori progetti di internazionalizzazione saranno presto lanciati, compatibilmente con la situazione sanitaria, con l’obiettivo di rendere le operazioni culturali di Fondazione Brescia Musei e la ricchezza delle Collezioni civiche bresciane materia di conoscenza a livello nazionale e internazionale, dandole il valore che meritano”.