Aler risponde, filo diretto con il presidente

"Ascensori rotti e infiltrazioni, che fare?" La ricetta del presidente Sala

Un inquilino di via Salomone scrive al presidente di Aler: serve più manutenzione. Angelo Sala risponde con la sua ricetta...

Buongiorno Presidente.

Sono un inquilino di via Salomone a Milano, e ho avuto il piacere di incontrarLa durante uno dei suoi sopralluoghi nel mio quartiere, il 9 maggio.

Lei si è fermato con noi molte ore, e ha potuto constatare di persona quali siano le condizioni in cui versano i nostri caseggiati. I problemi sono molteplici: estranei che si introducono nelle aree comuni, citofoni e ascensori rotti, lampadine fulminate in attesa di essere sostituite da settimane, portoncini bloccati e, ancor più urgenti, infiltrazioni dai tetti che causano umidità, muffe, distacco degli intonaci.

Siamo contenti che sia venuto a farci visita, parlare con Lei ci ha dato fiducia. Sappiamo che, come noi, migliaia di altri inquilini sono in attesa di risposte, per questo mi chiedo: come si sta organizzando ALER Milano per risolvere i nostri problemi? Quanto ancora dovremo aspettare?

Franco M.




LA RISPOSTA
 

Caro signor Franco,

prima di rispondere alla Sua domanda, faccio una doverosa premessa.

Per avere un quadro completo dello stato manutentivo del patrimonio dell’azienda che presiedo, ogni settimana cerco di visitare un diverso quartiere ALER, verifico in prima persona la condizione dei caseggiati e mi confronto apertamente con i residenti nei luoghi in cui vivono. In azienda ricevo puntualmente comitati, rappresentanti dei sindacati inquilini e associazioni che operano sul territorio, perché mi illustrino nel dettaglio i problemi.

Ho preso piena coscienza e conoscenza della situazione e per questo, seppur nelle ristrettezze finanziarie, con i miei collaboratori sto mettendo a punto un piano complessivo di intervento di manutenzione ordinaria e straordinaria, articolato in base alle priorità.

Ed ora rispondo alla Sua domanda. Sono risoluto: le problematiche di via Salomone vanno affrontate con rapidità, una volta per tutte.

A tal fine mi sto impegnando, in collaborazione con Regione Lombardia, nel reperimento di fondi da destinare in emergenza alle “Case Bianche”. Ho dato incarico ad un tecnico aziendale di individuare e pianificare gli interventi più urgenti, e non appena avremo le risorse necessarie:

  • eseguiremo i lavori di rifacimento dei tetti
  • provvederemo alla manutenzione straordinaria degli impianti con la sostituzione di alcuni ascensori.

Sin da subito, metteremo in sicurezza l’area.

  • Stiamo progettando di installare, sui viali di ingresso al quartiere, dei limitatori d’altezza per impedire l’accesso a mezzi di grosse dimensioni come roulotte, camper e camion.
  • Stiamo provvedendo alle richieste di sostituzione intonaci e guaine laddove richiesto.
  • Ci stiamo impegnando ad assegnare velocemente gli alloggi vuoti per evitare nuove occupazioni.

Ciò detto, mi rivolgo ora a tutti gli inquilini ALER, di Milano e provincia.

Le lungaggini riscontrate nell’evasione delle richieste relative alla manutenzione ordinaria (illuminazione, citofoni, rifiuti abbandonati, ecc.) dal momento in cui sono presentate, sono dovute al gigantismo, alla centralizzazione, a farraginosi meccanismi burocratici. Ogni pratica deve passare al vaglio della sede centrale, e questo allunga i tempi di azione.

Occorre snellire le procedure, e lo faremo attraverso la riorganizzazione territoriale e la semplificazione organizzativa. Presto saranno attive sei sedi (le U.O.G., unità operative gestionali) di cui quattro in città e due in provincia, che lavoreranno in completa autonomia come tante piccole ALER sul territorio. Le pratiche non dovranno più essere vagliate dagli uffici centrali e si potrà intervenire direttamente, velocemente ed efficacemente.

Il tema della manutenzione straordinaria è invece più complesso e strutturale. Un tasto dolente, in quanto questione di fondi. ALER Milano, sugli introiti ricavati dagli affitti, paga ogni anno 35 milioni di tasse, 14 solo di IMU. La morosità è altissima (il 35% dei nostri inquilini non paga affitto e spese) e incide sulle possibilità di una normale pianificazione finanziaria e temporale degli interventi.

Con Regione Lombardia, Comune di Milano e le altre istituzioni che operano nel settore casa, stiamo valutando forme di cooperazione per far fronte a morosità, abusivismo, assegnazioni più veloci degli alloggi sfitti e reperimento di risorse, in maniera da dare una spinta in positivo al bilancio aziendale e ricavare budget da destinare ai lavori più urgenti di manutenzione straordinaria.