Milano

Aler: “Togliere l'Imu all'edilizia popolare”. Bolognini: “Folle pagare sfitto"

La richiesta del dg Ippolito alla presentazione del bando “Torri in piazza”. Mattinzoli: “Lavorerò a un Recovery Plan per le periferie”

Aler: “Togliere l'Imu all'edilizia popolare”. Bolognini: “Folle far pagare lo sfitto"

“Un progetto pilota” con l'obiettivo di “far vivere la città con una nuova visione”. Così Alessandro Mattinzoli, neo Assessore alla Casa e Housing sociale di Regione Lombardia, a margine della presentazione di “Torri in Piazza”, bando regionale per far tornare a vivere quattro locali commerciali sfitti di Aler Milano nel quartiere Gratosoglio. Nella sua prima uscita pubblica dopo il rimpasto di giunta che gli ha portato in dote le nuove deleghe, Mattinzoli si è confrontato sul progetto che mira a una riqualificazione sociale degli spazi Aler grazie a un finanziamento di 100mila euro da parte di Regione Lombardia per i costi sostenuti e l'abbattimento del 50% del canone d'affitto. Lo ha fatto nella mattinata del 15 gennaio a Palazzo Lombardia in una conferenza stampa che ha visto presenti il Direttore Generale di Aler Milano, Domenico Ippolito, Massimo Bricocoli, Direttore del Dipartimento di Studi Urbani del Politecnico di Milano, Don Giovanni Salatino, parroco nel quartiere popolare di Gratosoglio e Stefano Bolognini, il nuovo assessore della giunta Fontana a Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione dal quale ha ereditato la delega alle politiche abitative. “Voglio dare continuità all'assesorato di Stefano Bolognini e ai suoi progetti – dichiara Alessandro Mattinzoli ad Affaritaliani.it Milano –. Programmi che ho avuto il piacere di condividere all'interno della giunta: c'è il tema della legalità, del calmierare gli affitti, soprattutto quelli commerciali”.

Nel corso della mattinata il Direttore Generale di Aler Milano, Domenico Ippolito, ha chiesto con forza al Comune di Milano un intervento di riduzione o cancellazione dell'Imu almeno sugli immobili Aler “che hanno una destinazione sociale visto che l'affitto che andremo a chiedere di fatto viene cancellato dall'imposta. Una mossa che, per Ippolito, aiuterebbe a contrastare la “desertificaizone degli spazi di prossimità” nelle periferie e per venire incontro a ciò che il professor Massimo Bricocoli definisce “valorizzazione della proprietà pubblica alternativa alla vendita”. “Un buon rapporto con il Comune di Milano è fondamentale ma non solo nelle parole e negli intenti” aggiunge Mattinzoli, quindi “il problema dell'imposizione fiscale sul patrimonio immobiliare di edilizia popolare, sottolineato dal Direttore Ippolito, merita almeno un ragionamento”. Stefano Bolognini definisce “una follia” il fatto “che le aziende di edilizia residenziale pubblica paghino l'Imu in particolare sugli alloggi sfitti”. Per l'ex Assessore alle Politiche sociali si tratta di “soldi con cui si potrebbero erogare servizi ai cittadini delle case popolari. Ora c'è un impegno del governo, in seguito a un emendamento della Lega in Legge di Bilancio, per erogare ai Comuni un importo tale da permettere la sospensione dell'Imu sulle case popolari”. In totale 10 milioni di euro che le Aler regionali devono pagare ai Comuni. “Nei conti del governo sono una cifra ridotta, nei bilanci di un Aler parliamo di numeri importanti”.

Nuove politiche abitative pubbliche potrebbero trovare nuova linfa nelle maglie del piano italiano sul Recovery Plan. “Utilizzare una parte di quelle risorse per nuovi sviluppi urbanistici e sociali” dichiara Mattinzoli. “Non dipende da me ma lavorerò per far sì che le risorse dedicate a questo settore possano contribuire ad un volano che innalzi la qualità della vita delle persone. È un dovere delle istituzioni riportare la socialità al centro dell'attenzione dell'agenda politica”.
 

De Pasquale (FI): “Sala ha fallito, ora la data del voto”. Bolognini: “Guideremo il riscatto”

Il Commissario della Lega a Milano: “Candidature dal basso, la città merita di tornare protagonista”. Il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino: “Siamo il partito del lavoro. Sala? Tutto marketing”

Nomi? Roberto Rasia Dal Polo, ma non solo. Stefano Bolognini, il commissario della Lega di Matteo Salvini a Milano e dopo il rimpasto della giunta Fontana nuovo Assessore di Regione Lombardia con deleghe a Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione, parla dei nomi che hanno dato la loro disponibilità a candidarsi come sindaci del centrodestra. “Simone Crolla, l'avvocato Luigi Santa Maria, altre persone si sono fatte avanti” dice Bolognini ad Affaritaliani.it Milano. “Le candidature che il centrodestra metterà in campo partiranno dal basso, saranno gli uomini e le donne a fare il primo passo invece che essere calati dall'alto o da una segreteria di partito”. A quel punto “il migliore si candiderà” per “un riscatto di Milano” e sarà “affiancato da una squadra per guidare la fase che parte dall'emergenza di questi mesi e arriva fino alle Olimpiadi”. Questa, per Bolognini, “l'occasione importante da cogliere per il futuro sindaco e su cui la nostra coalizione ha già un'esperienza importante come quella di Letizia Moratti sull'aggiudicazione di Expo”. “L'attuale amministrazione Sala – prosegue Bolognini – ha perso la candidatura per l'Agenzia Europea del Farmaco e probabilmente perderà quella per il Tribunale dei Brevetti, mentre Milano ha bisogno di aggiudicarsi tutte le iniziative nazionali e internazionali che una capitale europea merita, per tornare ad essere protagonista”.

Gli fa eco Fabrizio De Pasquale. Il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino vuole “chiarezza sulla data delle elezioni comunali” perché “se si ritiene che questa emergenza non renderà possibile lo svolgimento del voto in sicurezza” allora “vale la pena spostarle sin da subito: la scelta del sindaco di Milano non può essere fatta in maniera improvvisata”. Dubbi su chi sarà il nome in corsa per il centrodestra? “Non pensiamo sia necessaria la fretta di dare un nome e un volto, perché è importante che la figura su cui ricadranno le responsabilità abbia superato ogni tipo di valutazione da parte dei partiti della coalizione, nella convinzione che i tre leader nazionali alla fine faranno sintesi”.

“Noi abbiamo attivato una campagna di ascolto da settembre fino ad oggi – spiega ad Affaritaliani.it Milano Fabrizio De Pasquale – per incontrare tutte le categorie: dai tassisti, agli artigiani, passando per commercianti, imprese, lavoratori di Atm, università, eccellenze del design. Un momento di ascolto che ci ha permesso di elaborare un ottimo programma incentrato sulla difesa delle positività di questa città, cioè il lavoro, e ci vogliamo qualificare come partito del lavoro”. Al contrario, per il numero uno degli “azzurri” a Palazzo Marino, la campagna elettorale di Beppe Sala che il 14 gennaio ha annunciato i suoi due capolista (Emmanuel Conte e Martina Riva), è “tutta basata sul marketing politico fatto di libri, copertine e social network”. “Purtroppo per lui – aggiunge De Pasquale – il marketing è utile solo a chi si candida per la prima volta, ma per chi è stato già sindaco invece parlano i risultati e il bilancio di cinque anni anni al governo: non ha realizzato gli obiettivi che si era fissato, come la riapertura dei Navigli, la sistemazione degli alloggi popolari e la sua autoproclamata ossessione per le periferie”. “A cui va aggiunto – chiude il consigliere comunale – che sull'emergenza Covid il sindaco si è mantenuto esterno rispetto alla crisi, scaricando sulla sola Regione il compito di guidare le attività contro la pandemia e a mio avviso questo sarà un elemento di giudizio per i cittadini nelle urne”.








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