Milano

"Alessia Pifferi non ha pianto perchè le avevano dato del valium"

a cura della redazione

La difesa della 37enne milanese che ha lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi: "Ha un deficit cognitivo, racconta bugie come una bambina"

"Alessia Pifferi non ha pianto perchè le avevano dato del valium"

Alessia Pifferi non ha pianto di fronte al cadavere della propria bambina Diana perchè i sanitari intervenuti nella casa di Ponte Lambro a Milano le avevano somministrato della benzodiazepine. "Non sappiamo quante gocce di valium le abbiano dato, Alessia è ingrassata di 20-30 chili in carcere e 15 gocce su una persona che pesava 50 chili hanno un effetto diverso". Così a LaPresse l'avvocato Alessia Pontenani.

I tranquillanti ed il deficit cognitivo per spiegare la mancanza di reazioni di Alessia Pifferi

La 37enne è affetta da un deficit cognitivo: questo e la somministrazione di tranquillanti potrebbero secondo la difesa della donna spiegare in parte i suoi comportamenti dopo la drammatica scoperta il 20 luglio 2022 del corpo della piccola Diana, morta di stenti e disidratazione a 18 mesi per essere stata lasciata da sola in casa per una settimana dalla madre, impegnata a coltivare una relazione sentimentale nella Bergamasca.  

Le bugie sulla babysitter della piccola Diana

"Ha un deficit cognitivo, dice le bugie come i bambini. Quella mattina ha avuto paura, non sapeva cosa dire e allora si è inventata che c'era la babysitter ma non era nemmeno in grado di dire sempre lo stesso nome, prima 'Giovanna', poi 'Jasmine', come un bambino". Così' l'avvocato della donna, accusata di omicidio pluriaggravato. Una babysitter aveva assistito la piccola Diana nei mesi precedenti. Si chiama Serena Maria Convertino e lunedì 3 luglio è stata ascoltata dai giudici. Ma l'ultima volta che ha tenuto la bimba è stata verso marzo 2022.








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