Milano
Alfieri (Pd): “Le primarie? Data da concordare con Pisapia”
di Fabio Massa
Alessandro Alfieri, segretario regionale del Pd, non le manda a dire a Maroni: “Irresponsabile sui profughi”. Poi, sulla politica milanese: “Sceglieremo la data delle primarie con Pisapia. Sala? E’ bene che faccia il suo lavoro”. E su Varese: “E’ una partita legata a Milano”. L’INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT
Segretario Alfieri, ha letto le dichiarazioni di Maroni sui profughi?
Certo. E’ un irresponsabile. Quello dei profughi è un tema delicato e complicato da gestire. Uno come lui che ha fatto il ministro dell’Interno e che guida la Regione Lombardia non può usare frasi da militante politico.
Ma chi può volere più profughi sul territorio?
Il punto è che quando lui era ministro dell’Interno ha distribuito i profughi sul territorio, chiedendo aiuto alle amministrazioni locali. Per questo è irresponsabile. Invece di dire: do una mano al governo italiano che va in Europa, dicendo che i profughi se li devono prendere anche loro, al posto di fare questo butta benzina sul fuoco andando a colpire gli amministratori locali. Castiga i sindaci per cercare di avere qualche voto in più.
Cambiamo discorso. C’è un grande dibattito sulle primarie di Milano. Quando si faranno?
La data la sceglieremo insieme a Pisapia.
Perché Giuliano Pisapia? Che cosa c’entra?
C’entra perché vengono prima le esigenze della città. Quelle sono le priorità. Le esigenze della città vengono prima delle esigenze dei partiti o delle aspirazioni, pur legittime, dei candidati. Bisogna mettere Pisapia in condizione di portare a termine il proprio mandato nel modo migliore possibile.
Eppure la volta corsa si è partiti prima.
L’altra volta eravamo all’opposizione, per questo c’era esigenza di farle prima. Dopodiché si troverà una soluzione insieme. Penso che debbano decidere i partiti milanesi.
Settimana scorsa lei ha lanciato un appello a Pisapia perché entrasse nel Pd. Da Sel è arrivata la definizione “vomitevole scouting renziano”.
La mia riflessione è stata una conseguenza delle valutazioni politiche avanzate da Pisapia. Il sindaco sosteneva l’esigenza di un partito di sinistra e di governo a fianco del Pd. Io mi sono limitato a far notare che quel partito c’è già ed è proprio il Pd. Un partito che è al servizio della nazione, non il Partito della Nazione.
Quindi c’è spazio per Pisapia.
Per figure come Pisapia c’è spazio all’interno del Pd. Detto questo, sullo scouting, non sono abituato a rispondere a chi non fa ragionamenti politici e tende ad usare espressioni troppo colorite.
Si dice che con le primarie a febbraio entrerebbe in gioco Giuseppe Sala.
Non credo che la decisione possa essere dovuta a quello. L’unica motivazione è quella di mettere in condizione Pisapia e la sua squadra di portare il lavoro avanti nel modo migliore possibile.
Ma Giuseppe Sala si candiderà, secondo lei?
Sala è bene che continui a fare il suo lavoro che è un lavoro prezioso.
Non deve pensare a candidarsi?
Farà le sue valutazioni, ma mi sembra di capire anche dalle interlocuzioni avute che è concentrato sul suo lavoro e non ha in testa altri pensieri.
Intanto Majorino e Fiano sono ai blocchi di partenza.
Sono tra le figure più autorevoli del Pd milanese. Ritengo normale che possano avere aspirazioni.
Da Roma tutto tace. Ma Milano è tra le priorità dell’agenda di Renzi e Guerini?
Diciamo che la dirigenza nazionale è stata impegnata sull’azione di governo e sulle regionali e sulle amministrative. E’ evidente che sarebbe davvero singolare che i vertici nazionali del Partito non seguissero con interesse la principale partita dell’anno prossimo.
Ma adesso, non l’anno prossimo, è una delle priorità oppure no?
Penso che in una elezione come quella milanese, per la quale il centrodestra sta cercando di ritrovare le ragioni della propria alleanza, tra scelte calate dall’alto e una partita giocata tutta in casa ci sono le vie di mezzo. Via di mezzo significa che si deve cercare un lavoro condiviso tra chi guida localmente il partito e i livelli superiori. E’ il modo migliore per affrontare una partita che è anche nazionale.
Un’altra partita interessante è quella di Varese 2016. Lei è di Varese, Maroni è di Varese, Cattaneo è di Varese…
Le partite di Milano e Varese sono legate.
Perché?
Salvini potrebbe alzare l’attenzione sulla partita milanese ma poi non correre. In cambio potrebbe chiedere a Forza Italia Varese, dopo più di 20 anni di governo. E in questo gioco potrebbe rientrare Ncd. Insomma, il concambio su Milano potrebbe proprio essere Varese, un tentativo di cementare il centrodestra.
Lei è stato promotore di un’alleanza tra Ncd e Pd, su Varese. Si potrà replicare per le amministrative?
Io avevo promosso un’alleanza con una lista civica che all’interno aveva esponenti Ncd. Detto questo, penso che un modello di Pd aperto a movimenti civici sia positivo e che potrebbe essere costruito anche per la città di Varese anche se va verificato sui contenuti e sui programmi. A Varese dopo 20 anni di Lega Nord bisogna costruire un progetto alternativo. Si possono mettere insieme tutte le forze che possono far voltar pagina.
Mentre voltate pagina Daniele Marantelli dice “ciao, non faccio le primarie”.
Io ho personalmente chiesto a Daniele che è indubbiamente una delle figure più radicate se non la più radicata di ripensarci e di presentare il proprio progetto a iscritti ed elettori del Pd per le primarie che si faranno in autunno. Oggi per partecipare alle primarie non devi chiedere il permesso al segretario cittadino. Se uno ha un progetto lo mette in campo davanti agli elettori.
Si potrebbero ipotizzare primarie a Milano e a Varese insieme, nello stesso giorno?
Negli anni scorsi su questo abbiamo lasciato massima libertà. Ma ragioneremo se c’è la possibilità di indicare una sorta di election day.
@FabioAMassa