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Milano
Ali di Leonardo cerca casa. "Alla politica non interessa la sofferenza"

L'associazione Ali di Leonardo cerca nuovi spazi

L'associazione milanese Ali di Leonardo Odv cerca casa. Smantellati gli ambulatori di Molise-Calvairate e Ponte Lambro, dopo quasi un anno di utilizzo al servizio dei più bisognosi, la presidente dell'associazione, Gabriella Scrimieri, lancia un allarme importante. "Moltissime persone fragili si rivolgevano ai nostri ambulatori gratuiti perché impossibilitati ad andare presso gli ospedali, perché senza il medico di base, senza pediatra o senza tessera sanitaria. Abbiamo per 11 mesi aiutato, gratuitamente, centinaia di persone, e tanti bambini. Ora abbiamo bisogno di un nuovo spazio per continuare la nostra opera d'aiuto e non abbiamo alcun sostegno. In questo anno abbiamo incontrato tante famiglie, tante storie di sofferenza, di solitudine ma anche tanti sorrisi colmi di gratitudine per quello che stavamo facendo per loro. Siamo tutti infermieri professionisti, lavoriamo a tempo pieno e dedichiamo il tempo libero al volontariato, siamo al servizio della carità, dei più fragili di chi è solo. In questo anno non abbiamo incontrato solo pazienti, felici di ricevere il nostro aiuto, abbiamo incrociato, anche, persone che peccavano di vanità e che ci hanno ostacolato in ogni modo, inoltre, nel cercare nuovi spazi, abbiamo avuto proprietari di immobili che ci hanno chiuso la porta in faccia per evitare il via vai di gente bisognosa. Ora abbiamo avuto l'ennesimo diniego dal Municipio 4 per uno locale abbandonato, che avremmo ristrutturato a spese nostre, ma abbiamo ricevuto solo una porta in faccia. L'ennesima".

Gli aiuti dell'associazione a Milano

Nel quartiere di Ponte Lambro, Ali di Leonardo, aveva ricevuto la richiesta di fare formazione e informazioni alle mamme e alle maestre oltre ad una attività di carattere igienico sanitarie e sono riusciti a togliere dalla strada un uomo italiano che viveva, in pessime condizioni igieniche, in una specie di container sotto un ponte. L'associazione gli ha garantito una casa, assistenza, pasti, tessera sanitaria e una residenza per permettergli anche di essere operato d'urgenza.

La presidente Scrimieri: "Vittime di un cattivo esempio della politica"

"Il dispiacere più grande sono le continue telefonate delle persone perché hanno bisogno di qualcuno che li guidi, li aiuti a capire bene come fare le terapie - continua Scrimieri - come accedere al sistema sanitario per una patologia cronica e via dicendo. Noi non abbiamo bandiere politiche e quindi non abbiamo santi in Paradiso ed oggi ci troviamo senza una sede e senza la possibilità di aiutare il prossimo. Vittime di un cattivo esempio della politica, della gestione della cosa pubblica e della sofferenza del prossimo. In una città come Milano e in una Lombardia, che inutilmente continuano a definire eccellenza e traino del Paese ", conclude la Presidente Gabriella Scrimieri.


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