Altri 45 giorni per una moschea: prorogato il bando del Comune
La vicesindaco Anna Scavuzzo e l'assessore Pierfrancesco Maran annunciano: "Percorso partecipato per i luoghi di culto di cui Milano ha bisogno"
Tutte le associazioni religiose interessate a realizzare un luogo di culto nel territorio di Milano avranno ancora 45 giorni di tempo per presentare la propria richiesta. Lo ha stabilito l’Amministrazione comunale prorogando il termine inizialmente fissato in un mese.
“Riteniamo che oltre al rispetto formale della norma, data la complessità e sensibilità del tema, - sottolineano la vicesindaco Anna Scavuzzo e l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran con una nota congiunta – sia fondamentale procedere con incontri che chiariscano alle comunità religiose l’importanza della fase di raccolta delle informazioni necessarie a sondare le loro esigenze. Incontri che saranno anche l’occasione per spiegare le modalità di stesura del piano che ci consentirà di realizzare a Milano i nuovi luoghi di culto di cui c’è bisogno”.
Le domande, compresi eventuali elaborati grafici a corredo, dovranno essere redatte in due copie in carta semplice e inviate tramite posta elettronica certificata, all'indirizzo PianificazioneUrbanistica@postacert.comune.milano.it, oppure protocollate presso l’Ufficio di Protocollo del Settore Pianificazione Urbanistica Generale di via Pirelli 30 (dodicesimo piano) dalle 10 alle 12, nelle giornate di lunedì, martedì e mercoledì. A breve, spiega l'Amministrazione, sarà organizzato un incontro aperto per poter meglio illustrare la procedura.
“Vogliamo garantire a tutti i cittadini, di qualunque credo, di poter incontrarsi e pregare in luoghi dignitosi e adeguati - concludono gli assessori -. Più questo percorso sarà partecipato e condiviso, prima riusciremo a raggiungere l’obiettivo”.
DE CORATO (FDI): "SENSIBILITA'? ENNESIMO PASTICCIO" - "Piu' che di sensibilita' nel voler incontrare le comunita' religiose ci sembra l'ennesimo pasticcio che aprira' il via ai ricorsi delle comunita' islamiche. Non e' bastato annullare e rifare il bando dei luoghi di culto, perche' illegittimo, ora arriva una proroga dei termini per incontrare le comunita' e sondare le loro esigenze: ma di che esigenze stiamo parlando?". Cosi' Riccardo De Corato, ex vicesindaco e capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale in Regione Lombardia. "Le aree sono identificate da anni - spiega - e non penso che le associazioni che hanno partecipato al bando in caso di rigetto staranno con le mani in mano. Posso gia' prevedere i ricorsi delle comunita' che ora rischiano di essere scavalcate da altre domande. Non ho mai riscontrato tanta attenzione per altri bandi (come quelli per gli alloggi popolari, per l'assegnazione di spazi a societa' sportive, per i centri anziani), quindi ritengo che questa sia una vera e propria ingerenza nella regolarita' del bando. Potrebbe sorgere il dubbio che si voglia a tutti i costi assegnare le aree. Quindi mi auguro che chi di dovere vigili su una vicenda che ormai inizia ad avere aspetti poco chiari. A rigor di logica e di legge bisognava predisporre un documento dedicato alle "attrezzature religiose" che integrasse il Pgt, il Piano di governo del territorio, e nel quale si indicassero i parcheggi, i mezzi di trasporto e gli altri servizi necessari che, come ben sa il vicesindaco Scavuzzo, sono previsti dalla legge regionale. Il punto e' che ancora una volta la si vuole ignorare".