Milano

Altri due arresti per l'omicidio del 18enne Sulejmanovic

redazione ​​​

Il giovane fu ucciso tra il 25 ed il 26 aprile a Milano da sei individui. L'agguato con tre colpi d'arma da fuoco

Altri due arresti per l'omicidio del 18enne Sulejmanovic

La Polizia di Stato di Milano, coordinata dalla procura, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due uomini, gravemente indiziati di aver concorso nell'esecuzione dell'omicidio del 18enne Jhonny Sulejmanovic, avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 aprile di quest'anno. In giugno erano gia' stati identificati altri quattro presunti responsabili, tre dei quali arrestati mentre il quarto risulta tuttora irreperibile. Tutti i componenti del commando risultano dunque individuati: in sei, arrivati in via Varsavia a bordo di un'auto di colore nero, avevano assaltato il furgone dove dormiva la vittima con la moglie, infrangendo i vetri con delle mazze di ferro, per poi colpire Sulejmanovic con almeno tre colpi d'arma da fuoco. Prima di allontanarsi, avevano sparato ulteriori colpi a scopo intimidatorio verso i familiari della vittima, accorsi sul posto nel tentativo di fermare il raid punitivo.

L'agguato nella notte per uccidere Jhonny Sulejmanovic

Le indagini della Polizia hanno consentito di ricostruire in modo puntuale le sequenze del raid e di individuarne il movente in una lite avvenuta poche ore prima tra due degli assalitori e la vittima, spalleggiato nella circostanza dai familiari. Dopo l'identificazione dei primi quattro indagati, grazie a ulteriori elementi di prova raccolti dopo l'esecuzione della misura cautelare e' stato individuato il quinto componente del commando ed e' stato accertato che alla guida dell'auto dalla quale sono usciti gli assalitori, viaggiava una sesta persona che li ha accompagnati sul posto, ha atteso l'esecuzione dell'omicidio e, alla guida, senza mai aprire lo sportello, ha garantito l'immediata ripartenza dopo che i cinque sono risaliti a bordo. Uno dei due destinatari della misura cautelare di oggi e' stato rinchiuso nella casa circondariale Francesco di Cataldo mentre il secondo, irreperibile, e' ricercato anche in campo internazionale.







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