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Amazon, i driver lombardi fermano le consegne e scendono in piazza. FOTO

Amazon: oggi a Milano il presidio dei lavoratori organizzato dalle sigle sindacali: "Driver costretti a ritmi di lavoro estenuanti"

Amazon, i driver lombardi fermano le consegne e scendono in piazza

(IMPRESE-LAVORO.COM) Milano - I Driver di Amazon fermano le consegne e manifestano con un presidio sotto gli uffici della sede del colosso digitale. Il presidio dei lavoratori organizzati dalle sigle sindacali è partito  in piazza XXV Aprile a Milano dalle 10.

Alle 14 il segretario generale della Cgil Maurizio Landini partecipa alla protesta dei lavoratori. “Torniamo a scioperare nella filiera di Amazon – spiega una nota Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti - per denunciare i carichi di lavoro a cui sono sottoposti i driver che tutti i giorni consegnano i pacchi nelle case dei consumatori digitali. I driver sono le uniche facce che chi acquista incontra del complesso sistema di distribuzione delle merci del colosso mondiale, diventano in definitiva la faccia con la quale Amazon entra in contatto con i propri clienti, eppure oggi sono quelli sottoposti a ritmi di lavoro estenuanti, un numero di pacchi consegnati che arriva anche al doppio di quelli che mediamente consegna un driver. Un sovraccarico che mette a rischio la sicurezza dei lavoratori e la qualità del servizio offerto".

Conftrasporto: "Protesta dei sindacati puramente strumentale"

"La protesta dei lavoratori organizzati delle sigle sindacali sotto la sede di Amazon e' puramente strumentale": lo afferma il vicepresidente di Conftrasporto Paolo Ugge' in merito alla manifestazione in atto oggi a Milano, in Piazza XXV Aprile sulle condizioni di lavoro nel settore dell'ultimo miglio. "Amazon non ha propri autisti, ma si avvale di fornitori terzi, ai quali chiede di rispettare le norme contenute nel CCNL logistica e trasporti - prosegue il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto - Per quanto concerne il tema delle assunzioni, va preso in considerazione il fatto che il mondo del trasporto sta mutando e dobbiamo prenderne atto: la natura stagionale del lavoro di consegna per l'e-commerce porta necessariamente a un aumento delle assunzioni durante i periodi di picco, a cui segue un calo nei periodi immediatamente successivi", conclude il vicepresidente.

Amazon: "Richiediamo ai fornitori che rispettino le leggi"

Con una nota, Amazon sulla vicenda dichiara quanto segue: "Per le consegne ai clienti, Amazon Logistics si avvale di piccole e medie imprese specializzate. Attraverso i fornitori di servizi di consegna, gli autisti percepiscono salari competitivi e benefit. Amazon richiede che tutti i fornitori dei servizi di consegna rispettino le leggi vigenti e il Codice di Condotta dei Fornitori di Amazon, che prevede salari equi, orari di lavoro e compensi adeguati: effettuiamo verifiche regolari e conduciamo indagini su qualsiasi segnalazione di non conformità".

I sindacati: "Dipendenti spremuti"

Continua la nota delle sigle sindacali promotrici della protesta: "Le aziende in appalto per accaparrarsi qualche rotta in più spremono i dipendenti per consegnare tutto ciò che gli è stato assegnato anche quando il furgone è colmo di pacchi. Non si prendono in considerazione le condizioni meteo, la lunghezza dei tragitti, il traffico. L’importante è consegnare tutto e velocemente. Durante il periodo di novembre e dicembre il numero dei dipendenti assunti per le consegne dalle aziende in appalto ad Amazon è triplicato ma erano tutte assunzioni a tempo determinato. Un fenomeno diffuso nel settore. Dopo il picco natalizio infatti decine di lavoratori e lavoratrici sono rimasti a casa. Tuttavia le quote di mercato conquistate da Amazon aumentano ma a questo incremento non ne segue un efficiente incremento del personale. Al contrario vi è un ancora troppo diffuso utilizzo di partite IVA con un unico committente. Sembra che Amazon faccia finta di non guardare alla sua crescita e“viva alla giornata”".

"A questo si aggiunga - proseguono i sindacati - che ad ottobre 2018 era stato raggiunto un accordo di filiera che uniformava il trattamento retributivo dei driver in tutta la Lombardia. Oltre a confermare l’applicazione del contratto collettivo della logistica, l’accordo prevede di norma un limite all’orario di lavoro giornaliero che prima non veniva rispettato. Affinché l’accordo possa essere rispettato è previsto l’installazione di timbratrici che dopo quattro mesi stiamo ancora aspettando. Persiste tutt’oggi da parte di queste aziende una resistenza sulla retribuzione dello straordinario che loro stesse pretendono dai dipendenti, continui sotterfugi per aumentare la flessibilità e nessuna risposta sulle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali. A questo possiamo aggiungere i ritardi nel pagamento degli stipendi, le buste paga costantemente sbagliate, le franchigie per i danni ai mezzi utilizzate come strumento di autofinanziamento aziendale, la difficoltà delle aziende a stare dentro le regole. Chiediamo un intervento responsabile ad Amazon sulla filiera che viene frammentata sempre di più ed un piano concreto sul carico di lavoro e sulle assunzioni per redistribuire le consegne, aumentare la qualità e costruire lavoro stabile. Perché se il futuro sarà digitale e smaterializzato le persone continueranno ad essere un valore”, conclude la nota sindacale.








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