Milano
Amsa: arriva D'Andrea alla guida. In Afol Zingale verso l'uscita
C'è aria nuova, sia in Amsa che in Afol. Per Federico D'Andrea all'azienda di nettezza urbana è cosa fatta. Per Zingale sta finendo il braccio di ferro in Afol
di Fabio Massa
C'è aria nuova, sia in Amsa che in Afol. Ormai per Federico D'Andrea è cosa praticamente fatta. Il Sole l'aveva anticipata il 3 settembre, e adesso siamo alle firme: economista, avvocato e commercialista fra i più qualificati revisori e controllori “di garanzia” delle società italiane e già ufficiale della Guardia di Finanza all’epoca delle inchieste su Tangentopoli, D'Andrea è anche una delle figure più rappresentative, a livello operativo, del comitato legalità del Comune di Milano che proprio ieri ha rilasciato la sua relazione semestrale. Una relazione nella quale Gherardo Colombo e il gruppo di controllo prendono una posizione durissima in particolare sull'Internal Audit di Palazzo Marino: "il Comitato continua a non ricevere notizie con reali contenuti da parte della stessa, sulla cui utilità, a questo punto, si sospende ogni valutazione, dovendola rinviare a chi, con l'Audit, riesce ad avere una interlocuzione che dia conto degli esiti delle verifiche. La mancanza di flusso informativo è ritenuta grave". Parole come pietre. Tornando ad Amsa, si va così a delineare una presidenza di garanzia anche rispetto alle notizie di cronaca sull'inchiesta Mensa dei Poveri.
L'altra questione aperta, sempre legata all'inchiesta, è quella legata a Giuseppe Zingale, direttore generale di Afol. Da tempo ormai il nuovo consiglio di amministrazione sta facendo un braccio di ferro con il dg, che è finito nelle carte dell'inchiesta per i pranzi da Berti, ma che non vuole assolutamente mollare il posto. Nelle ultime ore però, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano, Zingale avrebbe iniziato a trovare punti di accordo con la società per una fuoriuscita con buonuscita e la garanzia di poter rimanere in un ruolo meno centrale e più defilato. Di certo, una situazione intricata che vede la politica assolutamente silente e assente. Non una interrogazione, una polemica, un dibattito. Il tutto, figlio del fatto che la Provincia, che sovrintende ad Afol, è un ente di secondo livello nel quale è stata di fatto "abolita la politica".
fabio.massa@affaritaliani.it