Milano

Anche il "Partito gay" in campo alle Comunali di Milano

Anche il "Partito gay per i diritti Lgbt+" in corsa alle Comunali milanesi del 2021. Scettico il Pd, contrari anche i Sentinelli: "E' un passo indietro"

Anche il "Partito gay" in campo alle Comunali di Milano

Anche il "Partito gay per i diritti Lgbt+" in corsa alle Comunali milanesi del 2021. Questo l'obiettivo della neonata formazione, il cui simbolo è un fiore arcobaleno e che valorizza anche altre tre parole chiave: "Solidale ambientalista liberale". Il primo step è il raggiungimento del numero di firme necessarie per presentare la lista. Referente milanese è il 46enne avvocato Mauro Festa, che in una intervista al Corriere spiega: "Le persone Lgbt non vogliono più delegare le loro istanze a terzi. Vogliamo creare un nuovo soggetto politico, che traduca le nostre idee e i nostri valori per un Paese moderno, inclusivo, solidale, ambientalista e liberale, insieme a chi Lgbt non è». Rischio di autoghettizzazione? ? «Siamo consapevoli che dovremo superare pregiudizi inevitabili di fronte a un partito con un nome come questo, senza peraltro poter contare su grandi risorse. Ma nel tempo abbiamo tentato, con il nostro voto, di far comprendere alle forze politiche quali fossero le preoccupazioni condivise da ampi settori della società che sono finora rimasti ai margini e non abbiamo trovato ascolto. I partiti, nessuno escluso, non hanno saputo o voluto dare risposta ai problemi, perché considerati divisivi».

Ed è su queste dichiarazioni che si innesta la replica di Angelo Serio,  responsabile diritti del circolo 02PD: "L'idea di una lista LGBT è davvero fuori dal tempo, sarebbe solo un passo indietro di decenni rispetto al lavoro di inclusione fatto in tutti questi anni".  "Pensare di votare qualcuno sulla base della condivisione di un orientamento sessuale è umiliante. Una lista che non porta nulla, se non un'etichetta fine a se stessa". Contrario anche il consigliere di Municipio 3, Filippo Rossi, che ricopre la delega per le pari opportunità e i diritti: "Il lavoro della giunta Sala ha dimostrato in questi anni che non serve autoreferenziarsi, ma aprire verso il lavoro comune con associazioni e cittadini che hanno a cuore l'uguaglianza piena" dichiara Rossi. Incuriosisce - conclude Rossi - vedere il lancio di una lista gay sulla prima panchina arcobaleno di Milano, fortemente voluta dalla Giunta Antola del Municipio 3".

Ma contro l'idea alla base del neonato partito si schierano anche I Sentinelli di Milano. Così Luca Paladini, fondatore e portavoce, interpellato da Mianews: "Siamo contrari a partiti così settoriali e mi spaventa l'idea di ragionare a compartimenti stagni. Una lista di questo tipo rischia di essere un passo indietro: un 'partito' attento solo ai diritti civili degli omosessuali non mi convince. Non voterei qualcuno solo perché ha il mio stesso orientamento sessuale, è troppo poco". "I Sentinelli hanno dimostrato invece in questi anni una grande capacità di mescolarsi, accogliendo gente che viene già da movimenti, gente che non ha mai fatto politica, eterosessuali o omosessuali, senza barriere. Le battaglie sui diritti si tengono insieme, non ha senso difendere solo alcuni diritti e tralasciarne altri. Di questo nuovo partito condivido solo la critica al 'benaltrismo', la tendenza cioè a lasciare ai margini dell'agenda politica i diritti Lgbt, come se ci fosse sempre qualcosa di più importante o di più prioritario", continua Paladini. I Sentinelli alle prossime amministrative, "non faranno alcun endorsement per votare qualche partito o qualche candidato sindaco. Ognuno è libero di fare le proprie scelte", precisa Paladini facendo sapere che "qualche offerta più o meno esplicita da alcune liste per chiedermi di candidarmi in consiglio comunale è già arrivata, ma non ho ancora preso una decisione".







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