Milano
ANSEB prende parte all’audizione del Senato sul DDL Concretezza
ANSEB, l’Associazione Nazionale Società Emettitrici Buoni Pasto che rappresenta circa il 90% di tutto il mercato italiano, ha preso parte all'audizione tenutasi ieri al Senato sul DDL Concretezza.
Esprimendo parere favorevole sull’articolo sui buoni pasto contenuto nel disegno di legge in oggetto dell’Audizione, l’Associazione ha colto l'occasione per ribadire una posizione chiara e forte sulla vicenda QUI!Group e, al contempo, per rimarcare che occorre sostenere un mercato che solo in Italia vale circa 3 miliardi di euro e la cui filiera rappresenta lo 0,72% del PIL Italiano, creando 190mila posti di lavoro tra lavoro diretto e indiretto.
“Il fallimento del secondo operatore di mercato deve diventare un’occasione per modernizzare la regolazione di quello che è ancora il benefit preferito dai lavoratori italiani: il buono pasto." – Dichiara Emmanuele Massagli, Presidente ANSEB - "La direzione che ANSEB rimarca dal 2015 mira a tutelare tutti gli attori del Sistema con proposte che vanno dalla creazione di un Fondo di Garanzia del mercato alla composizione di una Commissione Nazionale tra tutti i soggetti che rappresentano la filiera, dalla digitalizzazione obbligatoria entro tre anni sino al ribaltamento dei criteri delle gare Consip, che hanno determinato un’inarrestabile corsa al ribasso di prezzi e qualità.”
In merito all’Articolo 5 del Disegno di Legge n.920, recante "Disposizioni in materia di Buoni Pasto", ANSEB ha comunicato apprezzamento verso una norma che tutela il diritto di migliaia di lavoratori della Pubblica Amministrazione che si sono ritrovati tra le mani Buoni Pasto inutilizzabili. Allo stesso tempo anche ANSEB si è fatta portatrice della richiesta di FIPE-CONFCOMMERCIO a riguardo dello stanziamento di ulteriori risorse utili ad alleviare i crediti diventati inesigibili di migliaia di piccoli esercenti.
“Il modello di business di QUI!Ticket è sempre stato anomalo, diverso da quello degli altri operatori." – prosegue Massagli all'indomani dell'audizione - "Sono le strategie di quel gruppo a essersi dimostrate fallimentari, non l’intero meccanismo di mercato che, anzi, da questa vicenda può uscirne rafforzato, con il concorso di tutti e a vantaggio del beneficiario del buono pasto, ovvero il lavoratore.”