Milano
Antinori: "La mia dipendente? Avevo scoperto che era dell'Isis"
Il ginecologo Severino Antinori si difende in tv e ora rischia il carcere
Severino Antinori rischia di finire in carcere per le interviste rilasciate a stampa e tv. Il ginecologo, noto anche per aver aiutato decine di donne in tarda eta' a dare alla luce dei figli, si trova gli arresti domiciliari da venerdi' con le accuse di rapina e lesioni personali aggravate perche' avrebbe prelevato 8 ovuli a una ragazza spagnola contro la sua volonta'. Il suo scopo, secondo gli inquirenti, sarebbe stato quello di utilizzare gli ovuli nell'ambito di un percorso di fecondazione eterologa per le coppie che assisteva nella sua clinica milanese. Con le interviste, Antinori potrebbe avere violato le prescrizioni di "comunicare con persone diverse da coloro che coabitono con lui o lo assistono" riportate nell'ordinanza di arresto. Intanto, proseguono le indagini. Gli inquirenti stanno svolgendo accertamenti per capire se la compravendita di ovuli, vietata dalla legge 40, fosse una attivita' svolta come prassi all'interno della Clinica Matris di Antinori, che e' stata messa sotto sequestro.
E fanno discutere anche i contenuti delle sue dichiarazioni. Dopo aver gridato al "complotto arabo", il ginecologo ha rilanciato, affermando che l'infermiera 24enne spagnola di origini maghrebine che ha denunciato il furto di propri ovuli subito con la violenza "era una dell'Isis". Così si è espresso Antinori al telegiornale regionale della Lombardia: "Lei l'ha buttata su quella cosa (la rapina di ovociti, ndr) perché l'ho scoperta". E i segni di violenza sulla dipendente? Autoinflitti "davanti a testimoni".
"IL PROFESSORE ENTRAVA IN SALA OPERATORIA FUMANDO" - Emergono nel frattempo nuovi dettagli sulle condizioni in cui avvenivano le operazioni alla clinica Matris. A raccontarli è una ex infermiera che ha sporto denuncia ai Nas e che, intervistata da Repubblica, parla di "ragazze senza alcun titolo, senza mascherina né guanti, che toccavano con disinvoltura il tavolo operatorio e i ferri contaminando il campo sterile", e di Antinori che "entrava in sala operatoria fumando e senza mascherina". La donna riferisce anche di aver assistito in un caso al pagamento in contanti di una donna donatrice di ovuli al suo risveglio dopo l'operazione. La donna non nasconde le proprie perplessità per i cambiamenti da lei notati nel comportamento di Antinori tra il 2013 ed il 2015.