Apple Store Piazza Liberty: il progetto ha 15 anni, ma la politica disse no
Prima di Norman Foster e dell'Apple Store, l'architetto Riccardo Rocco ideò un progetto per piazza Liberty ed il cinema Apollo comprendente un volume di vetro
di Fabio Massa
Guardate la foto. E' piazzetta Liberty. Vi ricorda qualcosa? Vi ricorda la struttura della Apple, con la fontana e la scalinata per scendere nel negozio? Bravi, perché è esattamente piazzetta Liberty. C'è una fontana, e c'è una scala per scendere nei locali sottostanti la piazza. Peccato che il progetto non sia di Norman Foster, e che sotto la piazza non ci sia la Apple ma un'istituzione milanese come il cinema Apollo, che del resto è sempre stato a due passi dalla piazzetta. Il progetto, scovato da Affaritaliani.it Milano, risale a quindici anni fa giusti giusti. Ripetiamo: 15 anni fa. Quindici anni fa la politica non capì come riqualificare la piazza, malgrado l'architetto Riccardo Rocco, uno che di progetti innovativi se ne intende (basti guardare il palazzo del cinema, il nuovo Anteo), gliel'avesse messo nero su bianco.
L'idea era semplice: trasformare l'Apollo da monosala a multisala per 5 proiezioni simultanee. "Avevamo questa situazione: l’invaso dell'unica sala trovava posto sotto il sedime della piazza a quel periodo utilizzata come parcheggio e per accogliere i dehor di alcuni bar. La piazza era di proprietà privata ma concessa fin dagli anni 50 con una convenzione al Comune. Al cinema si accedeva dalla galleria de Cristoforis da un locale più simile ad una portineria condominiale che all’ingresso di un cinema". Da là, la necessità di cambiare tutto. "Ci risultò subito evidente che per catturare l’attenzione del pubblico e per far comprendere dove era posto il cinema si dovesse coinvolgere la piazza, posizionando in corrispondenza del foyer posto al piano sottostante un volume di vetro che fungesse da ingresso e che contenesse alcune vie d’esodo. Ciò determinava ovviamente la necessità di sgomberare la piazza restituendola ai milanesi liberata dalle macchine". Esattamente quello che è riuscita a fare, 15 anni dopo, la Apple. Ma non è tutto. Perché già allora esisteva un gioco d'acqua. "A contraltare del volume vetrato avevamo ipotizzato una fontana costituita da un monoblocco granitico da cui fuoriusciva un getto che trova a riceverlo una sottile vasca - spiega a Affaritaliani.it Milano Riccardo Rocco - Non fu possibile portare a termine il progetto perché amministrazione di allora non aveva interesse a pedonalizzare un area del centro rinunciando alle auto. Al cinema si continuò ad entrare dalla “portineria” e pochi milanesi si resero conto che le 5 sale stavano esattamente sotto alle macchine parcheggiate". A consuntivo, però, Riccardo Rocco non ha nulla da recriminare, e anzi fa grandi complimenti all'architetto Norman Foster, reclamando per sè solo l'onore delle armi: "Il progetto realizzato per Apple di fatto mi dice che avevamo avuto un’ottima intuizione. Peccato, e complimenti all’attuale amministrazione per aver consentito la rivalutazione della piazza".
fabio.massa@affaritaliani.it
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