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Milano
Arac: niente impugnativa dal Governo, soddisfazione Maroni
Roberto Maroni

"Esprimo grande apprezzamento per la decisione del Governo di non impugnare la nostra legge che istituisce l'Agenzia regionale anticorruzione: abbiamo lavorato molto bene". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni commenta la decisione del Consiglio dei ministri di oggi di non impugnare la legge regionale che istituisce l'Arac-Agenzia regionale anticorruzione. "Voglio ringraziare il ministro Costa per il grande sostegno che ci ha assicurato - ha aggiunto il presidente -. A seguito di questa decisione, nei prossimi giorni provvederò a nominare il presidente e il Consiglio di Arac, perché possa essere operativo il prima possibile". "Ancora una volta la Lombardia fa da apripista - conclude Maroni -: sperimentiamo un sistema innovativo, per rendere ancora piu' efficace la prevenzione della corruzione negli appalti pubblici".

Maroni in giornata ha anche parlato della nomina del nuovo assessore alla Sanità e sulla conseguente ipotesi di rimpasto: "Non c'è alcun rimpasto, il rimpasto è quello che si fa in cucina. L'ho detto, ripetuto e lo ripeterò fino alla noia, non c'è alcun rimpasto. Per il resto, deciderà il presidente". Ha risposto con una battuta il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, durante la conferenza stampa dopo Giunta, alla domanda sulla nomina del nuovo assessore alla Sanità e sulla conseguente ipotesi di rimpasto.

Sulle unioni civili e la possibile disobbedienza dei sindaci del Carroccio, Maroni ha affermato: "La Regione non ha titolo per sostenere o meno i sindaci in questo frangente. Però, condivido questa posizione, perché c'è in gioco una battaglia importante, ossia la salvaguardia della famiglia cosi' come prevista dalla Costituzione italiana: società naturale basata sul matrimonio". "Credo - ha osservato il Governatore - che un sindaco, che ha il dovere di rispettare le leggi ma anche la propria coscienza, possa farlo. Sarà commissariato dal Prefetto, forse, vedremo cosa succederà, però penso sia un principio da rispettare anche l'obiezione di coscienza".

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