ARAC, si dimette il presidente: "Maroni insensibile e assente"
Il presidente dell'Arac Francesco Dettori ha rassegnato le sue dimissioni accusando Maroni per la sua "totale assenza e insensibilità"
di Fabio Massa
La questione sembrerebbe comica se non fosse tutto reale. Tutto assolutamente reale. Il presidente dell'ARAC Francesco Dettori ha appena rassegnato le sue dimissioni. Affaritaliani.it Milano ha potuto visionare la comunicazione spedita, tra gli altri, a Roberto Maroni e Raffaele Cattaneo, governatore e presidente del consiglio regionale lombardo.
"Con la presente rassegno le mie irrevocabili dimissioni da presidente dell'ARAC", scrive Dettori. Il presidente dell'autorità anticorruzione avrebbe avuto infatti un appuntamento con un dirigente di Regione Lombardia, la dottoressa Redaelli, che però - scrive lui - gli annulla l'appuntamento "quando già mi trovavo all'ingresso di Palazzo Lombardia". "Mi sono riservato il fine settimana per una decisione più meditata e non di mera indignata reazione - scrive Dettori - Gli ultimi sviluppi della vita di ARAC caratterizzati dal ben noto strappo interno mi confermano, dopo attenta ponderazione, nella presente determinazione".
Dettori aveva già stilato una relazione durissima, alcune settimane fa, nella quale di fatto diceva che la mancanza di collaborazione e di possibilità di operare rendevano ARAC un'agenzia con le mani legate. "Peraltro, non ho apprezzato e non posso apprezzare la totale personale assenza dagli sviluppi della vicenda del presidente Maroni dopo l'incontro del 9 febbraio, nel contesto del quale era stato messo al corrente della situazione". E ancora, lo j'accuse nei confronti del presidente è vibrante: "La totale assenza ed insensibilità si sono protratte nelle settimane successive". La chiusura è gelida: "Sono a disposizione il tesserino magnetico, la chiave dell'ufficio e il cellulare di servizio". Firmato Francesco Dettori. Che dire? Arac, un vero successo.
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