Milano
Arexpo, Maroni detta i tempi. E punta a coinvolgere il Governo
"Abbiamo fatto una riunione sul futuro dell'area Expo con tutti i soci di Arexpo, definendo un cronoprogramma preciso nei tempi, compatibile anche con i tempi del Bie, e anche un'ipotesi di contenuti che mi soddisfa molto, con il campus universitario, con strutture sportive per gli studenti e anche con il trasferimento di uffici finanziari, perché quel terreno deve avere una funzione pubblica, al servizio di Milano e della Lombardia". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. "Questo mi pare l'obiettivo condiviso da tutti - ha proseguito il presidente -, per cui lavoriamo in questa direzione, quella del campus universitario e della cittadella universitaria dello sport. Il progetto del campus universitario e della cittadella universitaria sportiva è compatibile con altri inserimenti, come quello del trasferimento degli uffici finanziari". "Entro il 29 maggio - ha aggiunto Maroni - verranno inviate le lettere di invito ai soggetti che si riterrà utile coinvolgere e, entro l'8 giugno, dovranno pervenire le offerte economiche, poi si conferirà l'incarico allo sviluppatore e, al massimo entro novembre, avremo il progetto definitivo".
Maroni ha quindi specificato parlando dell'incontro sul futuro delle aree Expo: "Ho sollevato il punto interrogativo sull'ingresso del Governo, tramite il Mef, in Arexpo, rilevando la quota della Fondazione Fiera. Per me si tratta di un punto fondamentale, perché trasformerebbe la società Arexpo in una società a totale partecipazione pubblica, il che renderebbe più semplici tutte le procedure. La prossima settimana incontrerò il ministro Martina per capire se vogliono fare o meno questa operazione. Mi è anche stato chiesto di convocare una riunione congiunta Arexpo/Expo entro una decina di giorni, per vedere i rapporti tra le due società e una delle ipotesi è quella della confluenza delle due società, ma è solo una delle ipotesi che peraltro non mi convince pienamente". "Dobbiamo capire ancora se è una cosa utile da fare e o se è meglio tenere distinte le due società - ha concluso -, ci sono tanti punti da considerare"