Milano

Arexpo: "Nessun ritardo, entra il Governo". Rescissione con i due advisor

Il Consiglio di amministrazione di Arexpo, visto il cambiamento emergente di scenario relativo ai rapporti tra soci e Governo, ha ritenuto che i termini temporali del contratto con l’advisor non siano più attuali e ha valutato consensualmente l’opportunità di recedere dallo stesso. La società Arexpo, recita una nota, ringrazia il gruppo Arcotecnica e F&M per le attività svolte e non esclude di potere continuare in futuro la collaborazione professionale già proficuamente iniziata. E’ Luciano Pilotti, presidente della società Arexpo a spiegare i motivi della nota diffusa oggi, con la rinuncia dei due Advisor: “Indica l’ingresso del Governo, le modalità verranno decise dai soci tra il 5 e il 9 ottobre prossimi. Nessun ritardo dunque ma tempi rapidi, auspichiamo una decisione per la conclusione di Expo. Un passaggio decisivo perché mette in luce la volontà  unanime, dei soci di Arexpo e del Governo di convergere sul progetto base che coinvolge l’università Statale. Ora si tratta di capire le modalità dell’adesione del Governo e le risorse in campo".

"Credo che questo permettera' entro la fine di Expo di arrivare a una soluzione chiara, che rassicura tutti e che ci fa capire come andremo verso il futuro di quell'area e anche tutte le fasi intermedie di transizione". Lo ha detto l'assessore all'urbanistica del Comune Alessandro Balducci, arrivando in Triennale per la premiazione del miglior padiglione di Expo, interpellato riguardo alla decisione di Arexpo sulla revoca del contratto dell'advisor. "Mi sembra che ci sia una convergenza di tutte le istituzioni ad andare in questa direzione - ha detto Balducci - quindi la firma di un protocollo d'intesa, l'integrazione del. governo in Arexpo. Ormai c'e' una convergenza anche sul progetto della Statale, del nuovo campus per l'innovazione e la ricerca come proposto da Assolombarda con le nuove funzioni identificate dal ministro Martina.

PASSERA: "COSI' CI SI MUOVE ALLA CIECA"/ "Il licenziamento degli Advisor incaricati di studiare le soluzioni per il "dopo Expo" è purtroppo l'ennesima riprova che sul futuro dell'area di Rho ci si muove alla cieca". Lo afferma Corrado Passera, candidato sindaco di Milano, commentando lo stato delle proposte sul tavolo per il futuro dell'area che ospita Expo 2015. "La 'semplice' ipotesi che il Governo sia pronto a entrare nella gestione dell'area è sufficiente per far cambiare una volta di più idea a chi idee proprio non ne ha. Gli Advisor servirebbero eccome per identificare alternative possibili, la loro fattibilità e mettere i cittadini nella condizione di farsi un'opinione a proposito. Ma per poter essere identificate e valutate le alternative devono basarsi su una visione di medio periodo di Milano e della Città Metropolitana che evidentemente oggi manc a sia a livello di Amministrazione Comunale che Regionale. Fare di Expo un polo di innovazione affiancando facoltà scientifiche, ricerca privata, imprese grandi e piccole e startup è certamente una delle alternative, ma guai se fosse solo un trasferimento logistico di realtà esistenti in altre parti della città. L'impegno finanziario e urbanistico sarebbe giustificato solo se il progetto portasse vero e importante sviluppo alla città e all'Italia. Questo è possibile, a patto però di aver ben chiara la destinazione d'uso anche degli spazi che verrebbero liberati". "Siamo in ritardo - conclude Corrado Passera - e le amministrazioni Comunale e Regionale ne hanno una responsabilità, ma questa non è una buona ragione per prendere decisioni avventate o non sostenibili. Concentriamoci su questo tema seriamente: identifichiamo e valutiamo di massim a le varie alternative per poi escluderne la maggior parte; approfondiamo l'alternativa o le due alternative più funzionali al futuro di Milano e poi decidiamo. La politica lombarda e milanese deve finalmente dimostrarsi all'altezza!"







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