Milano
Aria messa in mora da Regione Lombardia
Aria messa in mora da Regione dopo il caos prenotazione-vaccini. Bussolati (Pd): "Ma la piena responsabilità è di Fontana, Moratti e Bertolaso"
Aria messa in mora da Regione Lombardia
Aria: non solo l'azzeramento del Consiglio di amministrazione, ma anche la messa in mora della società da parte di Regione Lombardia. Su indicazione della Giunta guidata da Attilio Fontana, come spiegato dal direttore generale del Welfare Giovanni Pavesi nel corso dell'audizione in Commissione sanità di ieri: «Abbiamo formalmente messo in mora Aria, abbiamo contestato il servizio offerto chiedendo una rendicontazione dei costi su cui vogliamo una discussione approfondita. Gli importi predefiniti con la società al momento non sono stati corrisposti, vorremmo arrivare ad uno stralcio rispetto a quanto precedentemente pattuito». Una cifra, riferisce il quotidiano Il Giorno di 18,5 milioni di euro.
Per quanto riguarda il passaggio a Poste per la prenotazione delle somministrazioni vaccinali, Pavesi ha chiarito che "stiamo ancora utilizzando il call center di Aria perché in questo momento da parte di Poste non c’è ancora stata una manifesta volontà ad accollarsi un servizio di call center».
Così il capogruppo del Pd in Regione Pietro Bussolati commenta l'esito dell'audizione: "E' emersa pienamente la responsabilità di Letizia Moratti, Attilio Fontana e Guido Bertolaso che già dal 5 febbraio erano nella cosiddetta ‘cabina di regia’ e hanno preso la decisione di accelerare la campagna vaccinale, nonostante nulla fosse realmente pronto. Un effetto annuncio che si è ritorto contro e ha messo in crisi il sistema delle partecipate (che non è esente da responsabilità) e gli operatori sanitari. Spiace che si mandi l'attuale direttore generale a prendersi responsabilità non sue e che si sia azzerato un cda in scadenza, quando i veri responsabili politici non ci mettono la faccia e non si assumono le proprie responsabilità che hanno costretto, e tutt'ora costringono tanti lombardi, a soffrire disagi e drammi di una campagna vaccinale zoppicante e hanno fornito un'immagine della Lombardia pessima”.