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Milano
“Armani, Herno, Moncler per la Regione”. Camici, le verità di Dini e Cattaneo

“Armani, Herno, Moncler per la Regione”. Camici, le verità di Dini e Cattaneo

"Buongiorno Dr. Dini. Ha ricevuto l'ordine per i camici dalla nostra centrale acquisti Aria? (...) noi contiamo su di lei, come sugli altri che hanno riconvertito la loro produzione, per rifornire l'intero sistema sanitario lombardo sulla base delle priorita' indicate dai nostri colleghi della sanita'", così l'11 aprile scorso l'assessore lombardo Raffaele Cattaneo con un messaggio si rivolgeva ad Andrea Dini, cognato del governatore lombardo Attilio Fontana e patron della societa' Dama. Il messaggio e' negli atti dell'inchiesta milanese sul cosiddetto 'caso camici' e a riportare gli stralci della conversazione è l'agenzia ANSA. Negli atti i pm indicano anche un audio inviato a Dini da Paolo Zanetta, direttore di produzione di Dama, il 6 maggio nel quale quest'ultimo, riassume la Procura, spiega che "un soggetto di Centrocot (Centro tessile cotoniero, ndr) ha avuto notizia da Raffaele Cattaneo che le aziende riconvertite hanno diritto a 10 milioni di euro da dividersi". Ci sono anche alcuni messaggi del 16 maggio tra Dini e Zanetta sulla trasformazione della "fornitura in donazione", che avviene proprio quel giorno. Dini scrive: "Ovviamente tutti dico tutti sono nella lista di fornitori di camici. Armani, Herno, Moncler. Gli unici coglioni siamo noi". E Zanetta: "Ma lo mandi a cagare e fatturiamo lo stesso". Dini replica: "Non posso". Agli atti anche la testimonianza di Cattaneo: "Conoscevo il marchio Paul&Shark e la Dama perche' sono di Varese. Ho ricevuto una telefonata da una persona di cui non ricordo il nome, con la quale mi veniva manifestato l'interesse di Dini a rendersi disponibile e io l'ho contattato. Lo conoscevo di fama ma non avevo rapporti personali (...) il primo colloquio e' avvenuto a marzo e lui mi ha detto che aveva fatto delle donazioni all'ospedale di Varese (...) avendo una impresa valida, l'ho indirizzato". Cattaneo ha spiegato anche che il 19 maggio, dopo che la fornitura era stata trasformata in donazione, senti' al telefono Dini: "mi ha comunicato di aver deciso di trasformare la commessa in donazione per ragioni di carattere familiare e che avrebbe proceduto allo storno della fattura".

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