Milano

Artigiani lombardi in difficoltà: in 160 mila attendono la cassa integrazione

Cgil, Cisl e Uil Artigianato scrivono al Governo: ritardi inaccettabili, rifinanziare immediatamente gli ammortizzatori sociali dell'artigianato

Artigiani lombardi in difficoltà: in 160 mila attendono la cassa integrazione

Oltre 160 mila addetti attendono in Lombardia la Cassa integrazione 'artigiana' dpo le chiusure per il coronavirus. Lo denunciano Cgil, Cisl e Uil Artigianato che hanno scritto una lettera aperta a Governo, Ministero del Lavoro e Istituzioni. "Dopo aver pagato i mesi di sospensione dal lavoro, causa COVID, dei lavoratori artigiani, da febbraio ad aprile, con intollerabile ritardo a causa dei differiti e dilazionati trasferimenti pubblici - si legge nella missiva - dopo una manifestazione regionale innanzi alla prefettura di Milano, che pare aver avuto qualche riscontro a giudicare dal fatto che di li' a qualche giorno e' stato pagato il mese di aprile (e il 12% di maggio, comunque a luglio), ora leggiamo che la Corte dei Conti pare abbia "liberato" le risorse per la cassa integrazione dei lavoratori artigiani: per quali periodi? Il mese di maggio, giugno, forse?".

"Siamo praticamente ad ottobre: la situazione - si legge ancora nella lettera aperta - e' intollerabile, fra pochi giorni 5 mesi di arretrati!!!, che potrebbero essere 4, oppure 3, se risultassero fondate le indiscrezioni di stampa, comunque, anche nel migliore dei casi, una situazione francamente inaccettabile! Cosa possono fare un lavoratore artigiano una lavoratrice artigiana? Indebitarsi per vivere o vivere d'aria? Inscenare proteste disperate come disperata e' la loro condizione materiale? E' indecoroso ed indegno che non si trasferiscano immediatamente tutte le risorse che sono state individuate per garantire la copertura degli ammortizzatori sociali, sono inaccettabili i ritardi nelle procedure burocratiche richieste allo scopo. Le lavoratrici ed i lavoratori artigiani chiedono con forza, per nostro tramite, di essere considerati, di uscire dall'invisibilita' di una condizione di marginalita' sociale determinata non tanto dai numeri (160.778 addetti in attesa dei pagamenti) ma dalla insensibilita' verso le condizioni materiali delle loro esistenze personali e familiari. Ora basta, bisogna dare tutto e subito di piu' a chi ha avuto di meno! rifinanziare immediatamente gli ammortizzatori sociali dell'artigianato non a parole ma nei fatti!".

 







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