Milano

Assolombarda, Bonomi: protagonisti del nostro futuro

Bonomi: “In Italia, Milano e la Lombardia sono tornati a trainare l’economia"

Assolombarda, Bonomi: protagonisti del nostro futuro

“In Italia, Milano e la Lombardia sono tornati a trainare l’economia. Un risultato frutto di diversi fattori: dal polo tecnologico-scientifico post EXPO al 76,3% delle imprese del nostro territorio che esporta (il 56,1% lo fa verso i Paesi extra Ue). Qui a Milano e in Lombardia vive la fiducia per un ritorno a tassi di crescita intorno al 2% annuo nazionale. Ma molto resta da fare”. È quanto ha dichiarato Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, nella sua relazione all’Assemblea Generale tenutasi oggi al Teatro alla Scala.

“Molte novità internazionali influenzano pesantemente l’andamento europeo e italiano. Trump punta sul commercio a grandi accordi bilaterali, ed è un rischio se l’Europa resta a guardare. Ma per l’Italia gli accordi di Cop21 in materia ambientale restano: il recesso degli Usa non può ostacolare gli impegni italiani ed europei, e quelli di Cina e India. Per quanto riguarda la Brexit, se il Regno Unito rinuncia alle quattro libertà di circolazione, a cominciare da quella delle persone, non potrà avere il mercato unico”. “Ma la vittoria di Macron prova che populismo e protezionismo non sono destinati a vincere. Troppe parti politiche in Italia strizzano l’occhio a spinte isolazionistiche e crisi dell’euro: cosi diventiamo tutti più fragili. Ci batteremo perché l’Italia tenga dritta la barra sulla via dell’Europa”.

“Per recuperare i gap accumulati dall’Italia occorre realizzare subito la quarta rivoluzione industriale, sul modello però non tedesco ma della piccola e media impresa italiana. Ma non è solo questione di investimenti e tecnologie, e di fare il miglior uso degli incentivi messi a disposizione delle imprese”. “Dobbiamo cambiare, infatti, il nostro modo di rivolgerci ai giovani. Se ormai più di 100mila l’anno abbandonano l’Italia, è perché non vedono un futuro né per sé e né per il proprio Paese. Dobbiamo allora creare ponti affinché le nostre aziende, Università, centri di ricerca possano avvalersi dei giovani che si sono spostati all’estero. Bisogna far avvertire loro che sono i nostri ambasciatori nel mondo, che l’automazione non distrugge il lavoro. Dobbiamo dire che un Paese che mette al centro del dibattito il reddito di cittadinanza sostituisce alla centralità del lavoro quella dei sussidi di Stato”.

“Per i nostri figli dobbiamo volere un Paese dove si premino il coraggio, il merito, le opportunità. Per farlo – ha puntualizzato il neo presidente di Aaaolombarda Bonomi – dobbiamo avere la forza di cambiare il modello della scuola, della sanità e del welfare. La riforma della scuola ha messo in ruolo 140mila nuovi docenti: ma la priorità è chi la frequenta, non chi ci lavora”.

“La finanza pubblica italiana resta molto più esposta ai rischi di quanto si ammetta. Aver abbandonato la spending review è stato un errore. Basta dire che le tasse scendono: il total tax rate sulle nostre imprese è al 64,8%, in Austria al 51,6% e in Svizzera al 28,8%”. “Occorre rilanciare la riforma IRPEF che è stata abbandonata. È assolutamente necessario razionalizzare i diversi regimi di tassazione sul reddito delle persone fisiche e delle imprese, rivedendo il perimetro dello Stato e introducendo un’imposta negativa per i bassi redditi: su questo lanceremo un’iniziativa di confronto in tutto il Nord, perché senza toccare l’IRPEF il fisco non viene restituito alla sua finalità di volano ma continua a essere ostacolo della crescita”. “Serve anche un nuovo metodo operativo per Confindustria. Assolombarda si confronterà con tutte le territoriali del Nord in materie come le politiche attive del lavoro, il fisco, le partnership d’impresa. Confindustria deve restare unita, ma il Nord non è Roma come Roma non è il Sud. Solo affrontando la nuova questione settentrionale e meridionale in termini distinti, le imprese potranno esercitare la loro funzione naturale di traino nazionale”. “E occorre battersi per una capacità di confronto nel dibattito pubblico ispirata a sobrietà. Basta delegittimazioni reciproche in politica, che consegnano il Paese a nuovi rischi d’ingovernabilità: esprimiamo gratitudine al Presidente della Repubblica Mattarella e al Presidente del Consiglio Gentiloni per il compito che sta svolgendo. Ma non abbiamo bisogno di elezioni anticipate, se mettono da parte le ragioni dell’economia. Né di una legge elettorale proporzionale che impedisca ai cittadini di scegliere coalizioni e programmi. Altrimenti, la sfiducia vince e il populismo cresce”. “È il capitale sociale ciò che rende coesa una società, forti le sue imprese, funzionanti le sue dinamiche sociali, partecipate le sue istituzioni. Non è un sogno né un’utopia. Questo vogliamo essere, protagonisti del nostro futuro”.

MILANO E LOMBARDIA - Carlo Bonomi, neo presidente di Assolombarda, nel suo intervento d’insediamento, ha dedicato un passaggio alla realtà economica lombarda e a Milano. “In Italia, Milano e la Lombardia sono tornati a trainare l’economia: ma molto resta da fare. La produzione manifatturiera della Lombardia a fine 2016 è risalita a -7,3% rispetto al picco precrisi, l’Italia segna ancora -21,6%. Il clima di fiducia della manifattura e del terziario innovativo nei nostri territori è molto più elevato del dato nazionale, il 76,3% delle imprese del nostro territorio esportano, e il 56,1% verso i Paesi extra Ue. L’export lombardo sul 2008 registra un +50% verso la Cina, +37% verso gli USA, +17% complessivamente verso i Paesi extra Ue. Il numero delle imprese attive lombarde a fine 2016 raggiungeva quota 815 mila, confermando la risalita iniziata nel 2015. Purtroppo le nostre manifatturiere continuano a diminuire: sono scese a 97 mila a fine 2016, seguendo un tasso del -1,2% annuo, sostanzialmente come in tutto iI Nord. Ma esaminiamo i dati dell’occupazione rispetto al 2008. A fine 2016 la Lombardia contava 54 mila occupati in più, con un fortissimo innalzamento del capitale umano, poiché gli occupati laureati sono 210 mila in più, rispetto a 216 mila in meno con licenza media. È rilevante e positiva una forte dinamica femminile, visto che sono occupate +75 mila donne rispetto a -21 mila uomini. Ma, come in tutta Italia, gli occupati aggiuntivi sono compresi nelle fasce anagraficamente più avanzate: dal 2008 in Lombardia 530 mila occupati in più nella fascia 45-64 anni, e 404 mila in meno nella fascia 25-44 anni. Siamo comunque a un tasso di occupazione del 66,2%, rispetto al 57,2% italiano e al 74,7% della Germania. Ma non possiamo dirci soddisfatti. I gap da recuperare rispetto al 2008 sono chiari. I prestiti bancari: al 4° trimestre 2016 in Lombardia siamo ancora a un -14%. I fallimenti d’impresa: calano, ma restano ancora doppi rispetto al 2008. Gli investimenti fissi lordi in Lombardia: siamo ancora -24,3%. L’occupazione femminile: se dall’attuale 58,1% in Lombardia realizzassimo la parità di genere, significherebbe non solo avere 515 mila occupati in più, ma soprattutto poter contare su un patrimonio di competenze e sensibilità di cui oggi ci priviamo, e che solo le donne possono esprimere. È proprio per superare questi gap, che Assolombarda deve darsi alcune nuove priorità in tempi rapidissimi”, ha precisato Bonomi.

SALA: "OCCUPAZIONE IN CRESCITA E' LA NOTIZIA PIU' BELLA" -  "Oggi Milano e' la capitale dell'impresa e c'e' un punto fondamentale, che e' l'occupazione in crescita ed e' la piu' bella notizia che potessimo avere, grazie all'imprenditoria locale e alle 330 multinazionali che stanno sul territorio". Esordisce cosi' il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parlando all'assemblea di Assolombarda, questa mattina alla Scala. Il turismo e' "sorprendente", con gli "arrivi nel primo quadrimestre del 2017 che segnano un piu' 14 per cento rispetto al 2016". La "sfida vinta" e' certamente "quella di Expo", ma c'e' anche "un lavoro di ogni giorno e in cui si va avanti". Il sindaco parla poi di una responsabilita' collettiva: "Io non la rifuggo, anzi la cerco. C'e' il problema della burocrazia, perche' il peso sulle aziende e' enorme e stiamo facendo un grande sforzo, e questo e' un punto centrale della mia politica". "Questo e' veramente il momento in cui ognuno si prende la sua responsabilita' - esorta Sala, rivolgendosi alla sala degli imprenditori lombardi - voi dovete farlo e so che volete farlo, e ne avete le capacita' e l'attitudine". Non mancano "le sfide" per il futuro, pur in una "situazione che e' positiva nei grandi distretti europei, dove andiamo crescendo, ma certamente possiamo fare di piu'".

BOCCIA (CONFINDUSTRIA): "EMA A MILANO SAREBBE CONQUISTA DI TUTTI" - Portare l'Ema a Milano "sarebbe una conquista di tutti noi, come l'Expo". Lo ha affermato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, intervenendo oggi all'assemblea di Assolombarda. Per arrivarci, ha aggiunto "la questione di stile e' determinante e' una questione di metodo e di merito, e' una questione del nostro futuro".







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