Milano

Assolombarda: lavoro a Milano, l’occupazione cresce, sindacati insoddisfatti

’analisi dei fabbisogni formativi segnala una divaricazione tra i diversi orientamenti innovativi e le conseguenti diseguaglianze

Assolombarda: lavoro a Milano, l’occupazione cresce, sindacati insoddisfattiù

 

IMPRESE-LAVORO.COM - Milano - “Una ripresa di basso profilo. Questo preoccupa da più punti di vista, innanzitutto per quanto riguarda gli infortuni, mortali e non, infatti, l’aumento degli occupati ha generato un plus di carichi di lavoro, sfiorando soltanto quel passo in avanti di tecnologie innovative che ci si aspetta da un territorio come il nostro – ha commentato Massimo Bonini, segretario generale CGIL, Camera del Lavoro Metropolitana di Milano commentando il 12° rapporto "Il lavoro a Milano", realizzato da Assolombarda, CGIL, CISL, UIL –. Questo rischio aumenta anche da un punto di vista occupazionale se nel -fare formazione -si escludono i profili più deboli. L’analisi dei fabbisogni formativi segnala una divaricazione tra i diversi orientamenti innovativi e le conseguenti diseguaglianze che si determinano tra imprese e tra lavoratori della stessa impresa. Serve un impegno deciso e costante nel qualificare il lavoro e il contenuto professionale necessario nel nuovo paradigma di impresa 4.0”. "Come Cisl, nel libro «È il futuro bellezza. I giovani e la sfida del lavoro» (Edizioni Lavoro), abbiamo tracciato i temi che emergono nel Rapporto: Smartworking, Millennials, Neet – ha affermato Danilo Galvagni, segretario generale CISL Milano Metropoli –. Questa edizione dedica attenzione agli aspetti delle competenze richieste e dei cambiamenti nell'organizzazione del lavoro generati dalle nuove tecnologie e dalla digitalizzazione. Temi strategici, tanto che nel 2015 nel sindacato abbiamo creato il Dipartimento Innovazione, con la convinzione che anche nel modo di contrattare serva innovazione di processo, così come nel concepire il welfare e i luoghi di lavoro, gli orari e i percorsi formativi. I dati sul segmento di chi non studia né lavora devono interrogare la politica sulle scelte compiute rispetto agli altri Paesi europei: si pensi al caso Garanzia Giovani, uno strumento che avrebbe dovuto sostenere la ricerca di lavoro dei Neet e, invece, ha messo in competizione tra loro i giovani, senza ottenere risultati significativi. Invito le imprese ad assumere i giovani con contratti veri e non con stage, per motivarne lo status sociale, dare supporto psicologico, riattivare la sicurezza dei mercati: vedremo poi insieme come non aggravare economicamente le aziende in difficoltà. Contrattiamo insieme il Paese che vogliamo". "Si tratta di dati contrastanti perché migliora ad esempio il saldo degli occupati rispetto al periodo precedente la crisi economica, ma a crescere è l’occupazione a tempo determinato, spesso con contratti part time – ha dichiarato Antonio Albrizio, Segretario UIL Milano Lombardia –. Preoccupa poi il persistere della disoccupazione giovanile, visto il calo di occupati under 45. Siamo insomma davvero molto lontani da dati strutturati che ci possano far parlare di un’effettiva ripresa del mercato del lavoro sul nostro territorio, considerando anche che alla fine del 2017 sono scaduti bonus e sgravi fiscali, i cui effetti si vedranno solo nel 2018. Grandissima attenzione infine deve essere posta sul tema della sicurezza sul lavoro, visti i trend non positivi e gli accadimenti drammatici che hanno recentemente colpito Milano e la Lombardia".







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